B-cult, Piranha

Oggi per i B-movies da riscoprire rispolveriamo Piranha, beast-movie a sfondo fluviale diretto da Joe Dante (L’ululato) e prodotto dal veterano Roger Corman nel lontano 1978, sulla scia del blockbuster di Spielberg Lo squalo e ispirandosi alla deriva gore di classici del genere come Grizzly-L’orso che uccide e L’orca assassina.

Dante naturalmente è il primo a non prendersi sul serio e come accadrà in alcune delle sue successive pellicole, vedi il dittico dedicato ai Gremlins, miscelerà spesso black-humor e situazioni paradossali al limite della parodia per ibridare il genere e sfornare più di qualche sorprendente gioiellino all’insegna di un cinema di genere piuttosto intelligente, vedi il sorprendente Small Soldiers tanto per fare un titolo.

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La cosa, effetti speciali da cult

Qualche tempo fa leggevamo su una rivista specializzata una dichiarazione alquanto azzardata in cui parlando dei numerosi remake, prequel e reboot horror in arrivo, tra i quali quello del cult La cosa, si definivano i terrificanti effetti speciali del film di John Carpenter come invecchiati male.

Quindi visto che è in arrivo un aggiornatissimo prequel e che il cinema di ultima generazione dimentica sempre più spesso quanto make-up tradizionale e animatronica donino corpo e realismo agli effetti speciali, abbiamo deciso di rispolverare proprio le disturbanti meraviglie in animatronica del make-up artist Rob Bottin, che all’epoca dell’uscita del film di Carpenter crearono non poche polemiche.

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E’ morto Kevin McCarthy

Sabato scorso al Cape Cod Hospital di Hyannis, nel Massachussets, si è spento alla veneranda età di 96 anni l’attore Kevin McCarthy, uno dei volti più conosciuti dai cultori del cinema di fantascienza, grazie al ruolo di protagonista nel cult di Don Siegel datato 1956 L’invasione degli ultracorpi.

McCarthy nasce a Seattle il 15 febbraio del 1941, il debutto è nel dramma bellico Winged victory del 1946 inedito in Italia e diretto da George Cukor, la sua seconda prova in Morte di un commesso viaggiatore di Laszlo Benedek, adattamento per il grande schermo datato 1951 della famosa piece teatrale di Arthur Miller, lo porterà da subito alla ribalta grazie alla conquista di un Golden Globe e ad una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista.

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B-cult, In compagnia dei lupi

Oggi B-cult d’annata con la fiaba dark datata 1984 In compagnia dei lupi del regista inglese Neil Jordan, viaggio onirico attraverso la sessualità adolescenziale virata al femminile e filtrata attraverso gli stilemi del racconto gotico e il mito della licantropia con l’aggiunta di suggestioni  in chiave horror dalla fiaba di Perrault Cappuccetto Rosso.

Il racconto esordisce con una ragazza intenta ad ascoltare i racconti/ammonimenti di sua nonna che attraverso alcune storie cerca di trasmettere alla nipote, reduce dalla tragica e violenta perdita della sorella sbranata da un branco di lupi, lezioni di vita per sopravvivere al lupo celato in diverse e insospettabili vesti, tutte egualmente insidiose.

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I 10 mostri meno credibili del cinema

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Oggi proseguiamo la nostra serie di personali e particolarissime classifiche occupandoci dei mostri meno credibili visti sullo schermo. Essendo una tematica piuttosto vasta e che spazia in più generi vediamo di fare qualche distinzione ed esclusione a priori.

Abbiamo escluso dalla classifica i film di fantascienza e horror anni ’50 e ’60 il cui limite è appunto negli effetti speciali troppo datati per essere giudicati, abbiamo però inserito un rappresentante dei monster-movies made in Japan che fanno genere a sè, e naturalmente escluse anche le parodie che puntano su mostri volutamente farlocchi e fumettosi,

Quindi ci concentreremo su film che virano involontariamente nella parodia a causa di un make-up poco convincente o effetti digitali malamente realizzati, su mostri o creature che difficilmente potranno colpire la nostra fantasia o incutere la benchè minima inquietudine.

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The Wolf Man, l’origine del mito

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In occasione dell’imminente uscita del remake con protagonista Benicio Del Toro, oggi vi vogliamo parlare di un cult datato 1941, L’uomo lupo, nato dalla fantasia dei creativi degli studi Universal, responsabili anche di altri mostri cult in celluloide come la mummia, la creatura di Frankenstein e Il mostro della Laguna Nera.

Il film  in un splendido e suggestivo bianco e nero narra la tragica storia della  maledizione che affligge un gentiluomo inglese, Larry Talbot (Lon Chaney Jr.), tornato a casa dopo molto anni a causa dell’improvvisa morte del fratello maggiore.

Unico erede dei beni di famiglia e in continua lite con il padre, Talbot in una notte di luna piena, per difendere una donna, ucciderà un licantropo che gli trasmetterà un’antica maledizione che lo tramuterà ben presto in una pericolosa e famelica creatura della notte.

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L’ululato, la saga

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Molti pensano che la prima trasformazione live-action di un licantropo, grazie a make-up ed animatronica, sia avvenuta nel cult di John Landis del 1981 Un lupo mannaro americano a Londra con gli splendidi effetti di Rick Baker.

In realtà, anche se per solo pochi mesi, l’esperto di make-up Rob Bottin, che  sfoggia nel curriculum gioielli come La cosa e Robocop, si cimenterà per primo in una mutazione live nel classico di Joe Dante L’ululato.

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Vampiri e Licantropi: una classifica mostruosa

Vampiri e Licantropi, abbiamo già affrontato queste creature nell’ambito dei loro mondi dark e dalle atmosfere gotiche, ora vi presentiamo una piccola classifica che vi farà da guida in questo vasto e popoloso mondo di mostruose mutazioni e affascinanti e letali principi delle tenebre.

La classifica si dividerà in quattro parti, la hall of fame dei vampiri, i film che rappresentano le origini e l’evoluzione del vampiro attraverso il cinema, la top five dei lupi mannari, cinque titoli cult che rappresentano la summa del mondo dei licantropi, la hit parade dei duetti storici, in quest’ultima troverete i titoli in cui queste due razze millenarie si incontrano, scontrano, amano e stipulano sovrannaturali alleanze. In ultimo un’edizione speciale de I bruttissimi, una piccola classifica dei peggiori film della mostruosa accoppiata, I nuovi mostri!

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Licantropia evolution: unico indizio la luna piena…

La fame, è sempre più forte, ti divora da dentro, l’avverti prepotente, non puoi ignorarla, ma quando l’hai placata, quando il fuoco che brucia sotto la  pelle si è attenuato, si torna alla realtà, e ti ritrovi chissà dove,  nudo, sporco e infreddolito, sempre ricoperto di sangue, e quando ti va bene hai solo qualche vago e confuso ricordo della caccia e della nottata appena passata, e una volta superata la sbornia sovrannaturale che ti ha ottenebrato i sensi, si ritorna tra i comuni mortali, si, ma solo fino alla prossima luna piena, e ti accorgi di essere maledettamente eccitato e terrorizzato allo stesso tempo, al solo pensiero di un’altra lunga e selvaggia nottata di caccia…

Questa è, più o meno,  la situazione tipica in cui il malcapitato di turno, a causa di una maledizione come ne L’uomo lupo (1941), o infettato da un morso, come nell’ironico Un lupo mannaro americano a Londra (1981), si trova a dover affrontare ogni volta che i nefasti influssi della luna piena ne stravolgono istinto e  sembianze.

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