Lo scorso 27 luglio è approdato nei cinema Bed Time (la recensione del film), thriller diretto dal regista spagnolo Jaume Balaguerò, già co-regista con Paco Plaza degli horror Rec e Rec 2 e regista in solitaria di un paio di thriller-horror a sfondo sovrannaturale, i notevoli Darkness e Fragile.
Luis Tosar
Bed Time, recensione del thriller di Jaume Balaguerò
Si può essere geneticamente impossibilitati ad essere felici? Secondo Cesar (Luis Tosar) portiere in un palazzo di Barcellona senza alcun dubbio, visto che la sua è una vita vuota, invivibile e senza uno scopo, una vita che non vale la pena di essere vissuta, una vita da cui sfuggire al più presto pianificando giorno dopo un giorno un gesto estremo, assaporandone l’istantaneo epilogo verso una libertà agognata da sempre.
Cella 211, recensione
Juan Olivier (Alberto Amman) sta per affrontare il suo nuovo impiego di guardia cerceraria in un penitenziario di massima sicurezza, e tanto per ambientarsi e capire come funzionano le cose si presenta al lavoro con un giorno di anticipo.
La visita di Olivier purtroppo sarà bruscamente interrotta da un incidente che ne causerà il ferimento, seguito da una violenta rivolta dei detunuti capeggiati da uno dei criminali più pericolosi della prigione, il violento e carismatico Malamadre (Luis Tosar).
Olivier invece di essere portato in infermeria verrà lasciato privo di conoscenza in una delle celle, in cui si risveglierà da solo,in trappola e con il carcere ormai in mano ai detenuti, e vista la situazione per evitare di essere preso in ostaggio, o peggio linciato si fingerà un detenuto unendosi ai rivoltosi.