Basilicata 1964, un giornalista (Alessandro Haber) in cerca di qualche articolo di colore fa visita ad un ragazzino di nome Salvatore (Matteo Basso) rinchiuso in riformatorio per un furto, incuriosito dal fatto che la pena inflitta al giovane sia particolarmente pesante se paragonata agli altri occupanti della struttura minorile.
Superate le iniziali diffidenze Salvatore racconterà al giornalista della sua sconfinata passione per il cinema e dei suoi furtarelli in casa per pagarsi il biglietto delle proiezioni e con i suoi sue amici Alessio e Caterina, percorrere ogni volta un lungo tragitto in bici sfidando la calura estiva per assistere alle ultime avventure di Maciste o all’ultimo film di Mastroianni.
Questa sua passione però si scontra con il padre, iscritto al partito comunista e intento a far crescere troppo in fretta il figlio imponendogli una rigidità che verrà ripagata con un ingenuo quanto disastroso ennesimo furto di Salvatore, che se avrà solo lo scopo di acquistare un proiettore per guardare gli amatissimi film, innescherà invece una serie di eventi che lo condurranno in riformatorio.