Oscar 2011, Miglior film: chi vincerà?

Ad una manciata di ore dalla consegna degli Oscar 2011 ci occupiamo dell’ultima categoria di punta degli Academy Awards e dopo i candidati a miglior regista vediamo la rosa di nominati al miglior film dell’anno.

L’ambita categoria fino all’edizione 2008 era formata da cinque candidati solitamente appaiati ad altre categorie come miglior regia e miglior montaggio, dal 2009 la rosa di candidati si è notevolmente ampliata raggiungendo i dieci titoli in lizza.

Prima di lasciarvi ai candidati di questa ottantreesima edizione qualche curiosità su nominati e vincitori di sempre: nella storia della premiazione bisogna risalire alle prime edizioni (1928/1929) per trovare un regista che non abbia vinto in tandem nella categoria miglior film e miglior regia e sono solo tre i titoli candidati al miglior film dell’anno che non hanno ricevuto anche una nomination per la miglior regia, il più recente è A spasso con Daisy di Bruce Beresford (1989), infine tra gli outsider segnaliamo Shakespeare in Love (1999) come la prima commedia a vincere nuovamente nella categoria dopo la bellezza di trenta edizioni.

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Oscar 2011, Miglior film d’animazione: chi vincerà?

Dopo esserci occupati delle categorie cosiddette tecniche, dei film stranieri e dei cortometraggi, a una manciata di giorni dalla notte degli Oscar 2011 cominciamo a dare una scorsa alla lista delle nomination principali che riguardano il miglior film dell’anno, i documentari, le performance di attori e attrici e naturalmente i film d’animazione.

Cominciamo la settimana proprio con la categoria miglior lungometraggio d’animazione, che vede quest’anno una terna di candidati che esplorano l’animazione da due prospettive opposte e loro modo complementari, l’animazione classica nel senso più autorale del termine e i blockbuster in CGI di ultima generazione che fruiscono di optional hi-tech come il 3D e di script di altissimo profilo che puntano ad un target di spettatori talmente variegato che hanno permesso al cinema d’animazione dal 2001 di essere ammesso dall’Academy come categoria a se stante e  quest’anno con Toy Story 3-La grande fuga di competere anche nella categoria miglior film al fianco dei blasonati colleghi in formato live-action.

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Monsters & Co., recensione

Mostropoli come si deduce dal nome è una città popolata da creature mostruose che vive e prospera grazie all’energia ricavata dalla paura dei bambini e in particolare dalle loro urla, che incamerate attraverso un complesso sistema si traformano in energia elettrica permettendo così ai mostruosi cittadini di Mostropoli di sopravvivere.

Sullivan e l’amico Mike sono due impiegati della Monster inc., l’azienda che possiede la centrale di energia, Sullivan in particolare è un gigantesco mostro spaventatore di infanti, tanto abile nel suo lavoro da essere tra i migliori impiegati della fabbrica, il suo lavoro consiste nell’attraversare alcune porte che a mò di magico teletrasporto gli permettono di entrare nottetempo nelle camerette di milioni di bambini immersi nel sonno procurandogli qualche sussulto notturno, quel tanto che basta affinchè la centrale continui a lavorare a pieno regime.

Una delle regole fondamentali affinchè il lavoro di Sullivan  prosegua senza intoppi e che nessuno degli spaventatori entri in conatto con i bambini o tocchi gli oggetti presenti nelle camerette visitate, pena una contaminazione che rischierebbe di infettare l’intera Mostropoli, ma quando Sullivan per una svista si troverà a far entrare nella fabbrica la piccola Boo, una dolcissima e vivace ragazzina, scoprirà non solo che gli umani non sono infetti, ma che il suo lavoro che fino ad allora lo aveva inorgoglito, ha recato danni a milioni di inermi bambini, che con una sola risata avrebbero potuto illuminare l’intera Mostropoli.

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Toy Story 3-La grande fuga, recensione

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Si prevedono tempi bui per Woody, Buzz e la cricca di giocattoli di Andy, il loro padroncino ormai cresciuto sta per affrontare il college, idem per la sorellina ormai quasi adolescente e pronta ad abbandonare bambole e giochi per ragazzini, riviste di moda e shopping con le amiche.

Mentre la truppa di soldatini di plastica si da alla fuga consapevole di essere l’ultima ruota del carro destinata alla spazzatura, Woody cerca di tranquilizzare gli altri giocattoli e tenere alto il morale prefigurando un futuro in soffitta piuttosto che in qualche discarica.

Purtroppo per un errore il sacco contenente i nostri amici invece che finire nella soffitta, prima rischierà di essere compattato da un camion della spazzatura, per poi finire in uno scatolone con giocattoli donati all’asilo Sunnyside, in cui tutti tranne Woody vogliono fuggire, convinti che Andy li abbia volontariamente gettati via.

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Venezia 2009, George Lucas consegna a John Lasseter il Leone d’oro alla carriera.

George Lucas

George Lucas, il noto regista e produttore statunitense, sarà presente per la prima volta al Festival di Venezia per consegnare a John Lasseter (con i registi Pixar Bard Bird, Pete Docter, Andrew Stanton e Lee Unkrich presenti), suo ex collaboratore alla Lucasfilm, il Leone d’oro alla Carriera.

La cerimonia della consegna del premio, che avrà luogo domenica 6 settembre alle 16.30 nella sala del Grande Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, sarà preceduta dalla prima mondiale della versione 3D di Toy Story, scritto e diretto da John Lasseter e dalla presentazione in anteprima mondiale di 10 minuti del nuovo film Disney The Princess and the Frog e alcune sequenza di Toy Story 3. Al termine della cerimonia sarà proiettato, sempre in prima mondiale, la nuova versione 3D di Toy Story 2.

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Toy Story 3, teaser trailer

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Vi abbiamo già parlato più volte di Toy Story 3, l’attesissimo terzo capitolo del film d’animazione della Pixar.

Ebbene, oggi dopo il salto possiamo mostrarvi il teaser trailer dell’opera firmata da Lee Unkrich.

Nel film, che arriverà nelle sale l’anno prossimo, i giocattoli di Andy, ormai pronto ad andare al college, finiscono in un asilo.

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Thomas Newman, il compositore dei sogni

Thomas proveniente dalla grande dinastia hollywoodiana della famiglia Newman: Fratello di David e Maria (entrambi figli di Alfred), è nipote di Emil e Lionel, quest’ultimo padre di Randy, suo cugino.

Thomas Newman, scrive musica per produzioni minori di Broadway, teatri e gruppi musicali (“The Innocents” e “Tokyo 77“) e successivamente, terminati gli studi alla Yale University, grazie soprattutto agli auspici parentali, entra nel cinema alla metà degli anni ottanta.

Dieci anni dopo riceve due candidature agli Academy Awards con Piccole donne e Le ali delle libertà. Da allora, ha ricevuto otto nominations per American Beauty, Era mio padre, Alla ricerca di Nemo, Lemony Snicket’s e Intrigo a Berlino ed un Emmy Award per Six Feet Under.

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