Metti una sera a cena con Quentin Tarantino, Pupi Avati, Marco Bellocchio e X-Men. Di sicuro, non mancherebbero gli argomenti per parlare del miglior cinema.
Le nozze di Muriel
Il matrimonio del mio migliore amico, recensione
Julianne (Julia Roberts) e Michael (Dermot Mulroney) sono vecchi amici e hanno condiviso una bella cotta ai tempi del liceo, di quelle cotte che rimangono dentro, magari non proprio il primo amore, ma qualcosa di molto simile, entrambi poi hanno intrapreso strade e percorsi amorosi differenti con alterne fortune, ma sono rimasti comunque grandi amici, complici e in fondo in fondo un pò innamorati.
La coppia per anni gioca al miglior amico, un gioco che maschera confusione, orgoglio e sentimenti, infatti i due hanno deciso con un singolare patto che se fossero rimasti single fino ai trent’anni, si sarebbero sposati come una sorta di segno del destino, ma Michael batte sul tempo migliore amica e destino e si innamora della bella Kimmy (Cameron Diaz), e fa il grosso errore di invitare alle nozze l’amica Julianne.
E’ proprio nei giorni che precedono le nozze che Julianne si convince che la sua gelosia è il segno inconfondibile di un amore forte sempre negato e cosa fa? Invece di dichiararsi escogita un diabolico piano per ingelosire Michael con un finto fidanzato, oltretutto gay, e decide che questo matrimonio non s’ha da fare.
P.J. Hogan: il regista di matrimoni
Paul J. Hogan cineasta australiano classe 1962, l’esordio come regista risale al 1984 con il cortometraggio Getting wet, che si guadagna due prestigiosi riconoscimenti conferitigli dall’Australian Film Institute.
Nel 1986 alcuni lavori per la tv tra cui The Humpty Dumpty man, e dal 1988 al 1991 una serie di episodi per svariati serial televisivi.
Il suo primo grande successo che gli permetterà di varcare i confini australiani sarà la frizzante comedy Le nozze di Muriel (1994), un grande successo che oltre a dodici nimination agli Australian Film Institute Awards, si guadagnerà il plauso di pubblico e critica internazionali con una standing ovation di un quarto d’ora al Festival di Cannes, un vero trionfo.