Il mese di giugno si chiude di domenica, in concomitanza con il suo ultimo e scoppiettante week-end. Si entra nel vivo dell’estate. I programmi per questa sera rimangono invariati: spettacolo allo stato puro, come motto. Così, i palinsesti ci offrono una carrellata di film da non perdere. Da Carlo Verdone al Dottor Zivago, c’è l’imbarazzo della scelta tra commedie e thriller d’autore.
L’amore è eterno finchè dura
L’amore è eterno finchè dura, recensione
Gilberto (Carlo Verdone) è un cinquantenne alquanto posato che decide di fare una piccola trasgressione partecipando ad uno speed-date in cui si cerca la partner ideale, purtroppo la sua scappatella verrà scoperta dalla moglie Laura (Laura Morante) quando una delle partecipanti all’incontro sparisce e le autorità sono chiamate ad indagare.
Gilberto verrà così cacciato di casa e si troverà costretto ad essere ospitato da una coppia di amici, il socio Andrea (Rodolfo Corsato) con il quale divide la gestione di un negozio di ottica e la moglie Carlotta (Stefania Rocca), per la quale scoprirà ben presto di provare una forte attrazione.
Inizierà cosi per l’uomo una lunga e infruttuosa ricerca dell’anima gemella, ma un pò l’essere stato scottato dalla scoperta che la morigerata mogliettina ha un amante, un pò la delusione costante di donne lontanissime da ogni idealizzata perfezione, renderanno Gilberto ancor più confuso e frustrato.
Carlo Verdone: attore, regista e…Verdone
Carlo Verdone è diventato uno di quei totem della commedia italiana come Alberto Sordi o Vittorio Gassman, a cui lui stesso fa riferimento, ed intelligentemente, ha scelto di allontanarsi dalla recitazione, indubbiamente impeccabile e spassosa, delle sue macchiette che scavavano nei vizi e nelle virtù dell’italiano medio, distaccandosene a suo rischio e pericolo, ma arricchendo i suoi personaggi di nuove e intriganti sfaccettature.
La maturità artistica che ha preso piede in lui, l’ha costretto suo malgrado a crescere attorialmente e ad intraprendere la strada della commedia più sofisticata, dai toni meno caserecci, sicuramente questo salto gli è costato una bella fetta di pubblico, ma gli ha permesso di esplorare una commedia più adulta e consapevole, non schiava di stereotipi o personaggi ingombranti.