Il primo mercoledì del mese fa registrare una partenza ‘col botto’. Molti film in programma e tutti di ottimo livello, per allietare la serata che arriva nel bel mezzo della settimana. Si parte da alcuni classici di caratura mondiale, fino ad arrivare a film che hanno fatto la storia recente di Hollywood. Leggere (e guardare) per credere.
La parola ai giurati
The Manchurian Candidate, La parola ai giurati, Harry Potter e i doni della morte: Parte II, Frost Nixon – Il duello, Oggi Sposi Niente Sesso, Michele alla guerra, La venere dei pirati,
Si prospetta un ottimo mercoledì sera in televisione. Tanti bei film in prima fascia che non lasceranno certo delusi i telespettatori. Da dove iniziamo? Vi …
E’ morto l’attore Jack Klugman
Si è spento a Los Angeles Jack Klugman, il celebre attore americano aveva novant’anni, a dare la triste notizia il figlio Adam. Klugman è uno dei volti più amati del piccolo schermo che raggiunse la notorietà grazie a due serie tv di grande successo, quella con protagonista il patologo legale/detective Quincy (1976-1983) e La strana coppia (1970-1975), in cui recitò al fianco dell’amico e collega Tony Randall.
Sidney Lumet è morto
E’ morto ieri nella sua casa di Manhattan a New York, all’età di ottantasei anni, il regista e produttore americano Sidney Lumet. L’uomo da tempo aveva un linfoma. La notizia è stata data dalla figlia al New York Times.
Sidney, figlio d’arte (il padre era l’attore Baruch Lumet, la madre la ballerina Eugenia Wermus), nasce a Philadelphia il 25 giugno del 1924 e sin da piccolo si interessa al mondo dello spettacolo, recitando in numerosi spettacoli teatrali.
A trentatre anni, dopo numerose esperienze televisive (attività che sospenderà tra gli anni sessanta e il duemila), esordisce dietro la macchina da presa con La parola ai giurati (1957) con Henry Fonda, poi dirige Quel tipo di donna (1959) con Sophia Loren, Pelle di serpente (1960) con Anna Magnani e Marlon Brando, poi A prova d’errore (1964) con Henry Fonda e La collina del disonore (1965) con Sean Connery. Gli anni settanta lo consacrano nell’Olimpo dei cineasti grazie a pellicole come Serpico (1973) con il giovane Al Pacino, Assassinio sull’Orient-Express (1974) con Ingrid Bergman, Lauren Bacall, Anthony Perkins, Sean Connery, Vanessa Redgrave e Albert Finney, Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), nuovamente con Al Pacino, e Quinto Potere (1976) con Peter Finch e Faye Dunaway, che gli frutta quattro Oscar (anche se il riconoscimento personale dall’Academy arriverà soltanto nel 2005 con l’Oscar alla carriera).
Regole d’onore, recensione
Durante un prologo ambientato durante la guerra in Vietnam assistiamo allo sterminio dell’intera squadra guidata dai tenenti Hays Hodges (Tommy Lee Jones) e Terry Childers (Samuel L. Jackson) e alla cattura subito dopo di due soldati vietnamiti, un ufficiale e un marconista, che verranno prima tentati con la libertà in cambio della posizione del plotone responsabile della morte della squadra americana, e poi minacciati di morte dallo stesso Childers, che una volta ottenuta la collaborazione sotto la minaccia di una pistola manterrà la parola liberando l’ufficiale.
28 anni dopo il colonnello Hodges per una ferita di guerra ora è dietro una scrivania, mentre nello Yemen il colonnello Childers è impegnato a proteggere un’ambasciata americana dall’assalto di una folla di manifestanti inferociti, che stanno mettendo a rischio la vita dell’ambasciatore e della moglie.
Childers scorgerà tra la folla individui armati e dopo aver perso tre uomini ordinerà di far fuoco causando la morte di oltre ottanta manifestanti tra cui molte donne e bambini. Questa sua azione lo porterà davanti alla corte marziale con l’accusa di strage, ma Childers sa di non aver violato le regole d’ingaggio vista la morte dei suoi uomini e il pericolo corso dall’ambasciatore.