Argentina 1978, il giornalista italiano Maurizio Gallo (Alessio Boni) insieme al fotoreporter Ugo Ramponi (Giuseppe Battiston) approda a Buenos Aires in occasione dei Campionati del mondo di calcio per svolgere il ruolo di inviato. Non appena giunto nella capitale Gallo coglie l’occasione per incontrare uno zio emigrato nel paese anni addietro, incontro a cui parteciperà anche Pablo Pere (Juan Leyrado), un personaggio piuttosto in vista e marito della cugina di Gallo, qui il giornalista avrà un primo approccio con il regime militare di Videla, di cui Pere è un rappresentante e i parenti di Gallo taciti sostenitori.
L’uomo di vetro
L’uomo di vetro, recensione
Primi anni ’70 Leonardo Vitale (David Coco) detto Leuccio è un ragazzo come tanti cresciuto in quel di Palermo all’ombra di uno zio mafioso, ma tenutosi sempre vicino ad una vita fatta di normalizzante quotidianità con una famiglia che lo ama, una bella fidanzata da sposare e qualche uscita tra amici.
Un giorno però Leuccio presta malvolentieri la sua Fulvia ad alcuni malavitosi che la utilizzeranno per un sequestro, naturalmente la polizia ci metterà pochissimo a risalire al proprietario dell’auto e ad arrestare Leuccio che si troverà così accusato di sequestro di persona finendo in prigione.
Leuccio però è fragile, la sua fragilità lo porterà spinto dal terrore a confessare i nomi delle persone a cui ha prestato l’auto, questo suo gesto e alcune minacce ricevute durante la detenzione incrineranno inesorabilmente la sua psiche che fragile come cristallo andrà in pezzi rendendolo pericolosamente instabile.
Stefano Incerti: la politica del cuore
Stefano Incerti, nasce a Napoli il 25 Luglio 1965, dopo essersi lauretao in giurisprudenza nel 1989, si trasferisce a Roma dove cerca di inserirsi nel mondo dello spettacolo e delle produzioni teatrali. Nella capitale conosce Enzo Decaro che lo recluta come aiuto-regista per i film Io Peter Pan e Ladri di futuro.
Nel ’91comincia una lunga collaborazione con il regista Mario Martone con il quale collaborerà alla realizzazione dei film Morte di un matematico napoletano e Rasoi , nonchè all’allestimento di alcune opere teatrali.
Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi tra i quali ricordiamo Persecuzione e Il rubino, nel 1995 la sua opera prima, il lungometraggio Il verificatore, parabola di un addetto alla lettura del gas nei meandri di una Napoli inospitale e raggelante.