Recensione: La terrazza sul lago

Abel Turner (Samuel L. Jackson) è un agente della polizia di Los Angeles, vedovo, che deve crescere da solo due figli l’adolescente Celia (Regine Nehy) e il piccolo Marcus (Jaishon Fisher), in una società multirazziale che predilige i valori dei bianchi e fa dimenticare in fretta le proprie origini.

La sua vita sembra apparentemente procedere tranquillamente, fino a quando i Mattson, Chris (Patrick Wilson) un manager bianco e Lisa (Kerry Washington), figlia di un ricco uomo d’affari neri, non si trasferiscono nella casa al di là dello steccato: i due coniugi hanno una vita, a suo dire, sregolata (fanno sesso in piscina, lui fuma canne d’erba in macchina e butta i mozziconi nel suo giardino, lei potrebbe essere deviante per la figlia) e, soprattutto, sono l’esempio, che la figlia non deve seguire, di mescolanza tra razze.

Abel, usando tutti i mezzi che ha a disposizione, dalla violenza psicologica a quella fisica, dal ricatto alla velata intimidazione, cercherà in tutti i modi di far sloggiare la “viziosa” coppietta dal quartiere, di cui lui si sente capo e guardiano.

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