Die Hard-Duri a Morire, recensione

A New York, subito dopo un’esplosione in un grande magazzino, un uomo che si fa chiamare “Simon” (Jeremy Irons) telefona alle autorità e rivolgendosi all’Ispettore Walter Cobb (Larry Bryggman) si proclama esecutore dell’attentato e fa una richiesta piuttosto curiosa per un terrorista. Simon ordina che il poliziotto John McClane (Bruce Willis), al momento sospeso dal servizio, venga portato nel mezzo di Harlem e lasciato girovagare per le strade del quartiere con indosso un cartellone con una scritta a sfondo razzista. Nonostante la richiesta piuttosto folle Cobb decide di assecondarla e reintegrato McClane lo trasporta in loco, dove una volta scaricato solo il provvidenziale intervento di un negoziante di nome Zeus Carver (Samuel L. Jackson) salva McClane dal linciaggio. Quella per McClane e Carver sarà solo la prima tappa di un frenetico e perverso gioco a base di indovinelli ed esplosivi disseminati per la città, gioco che Simon ha ordito per tenere occupata la polizia, mentre con i suoi uomini prepara una rapina in grande stile.

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Predators, l’action figure di Laurence Fishburne

Oggi spazio action figures dedicato al sequel Predators diretto nel 2010 da Nimrod Antal e prodotto da Robert Rodriguez, uno sfortunato tentativo di riavviare il famoso franchise fanta-horror lanciato nel 1987 da John McTiernan. Questa volta dopo l’action-doll di Royce alias Adrien Brody vi proponiamo quella del soldato americano Roland Noland, personaggio interpretato da Laurence Fishburne che nel film vive e sopravvive da diversi anni sul pianeta dei Predator. Dopo il salto trovate una ricchissima galleria fotografica e la scheda tecnica della figure.

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Keanu Reeves in Generation Um, Diego Luna e Gael Garcia Bernal in Casa de mi padre. Nuovi lavori per John McTiernan e Stephen Sommers

Odd Thomas, la serie di romanzi scritta da Dean Koontz, potrebbe essere trasposta al cinema da Stephen Sommers. I quattro romanzi scritti fino ad oggi raccontano la storia di Thomas, uno chef californiano capace di parlare con i morti.

John McTiernan dovrebbe tornare al cinema con un thriller scritto da Evan Daughtery momentaneamente intitolato Shrapnel. Il film racconterà la storia di due veterani di guerra che si sfidano in un gioco tipo gatto e topo.

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Predators, recensione in anteprima

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Un gruppo di uomini e una donna vengono paracadutati in una zona selvaggia e sconosciuta, nessuno di loro sa ne come, ne perchè si ritrovino nel bel mezzo di una giungla equipaggiati solo di un arma a testa.

Fatte le presentazioni sarà Royce (Adrien Brody) mercenario ed ex-militare a prendere il comando del gruppo formato da Isabelle (Alice Braga) esperto cecchino israeliano, Stans (Walton Goggins) detenuto condannato alla pena capitale, Cuchillo (Danny Trejo) un guerrigliero narcotrafficante, Nikolai (Oleg Taktarov) militare dei corpi speciali russi, Mombasa (Mahershalalhashbaz Ali) soldato degli squadroni della morte della Sierra Leone, Hanzo (Louis ozawa Changchien) membro della Yakuza ed Edwin (Topher Grace), medico e unico civile del gruppo.

Ben presto Royce e compagni scopriranno non solo che la giungla in cui si trovano è aliena, ma che l’intero pianeta è una sorta di campo d’addestramento per  Predator, una razza di cacciatori alieni che dopo averli osservati e stanati come selvaggina, daranno il via ad una sanguinosa battuta di caccia, in cui l’unico obiettivo per le prede umane è restare in vita il più a lungo possibile.

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Video parodia di Harry Potter

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Oggi facciamo uno strappo alla regola e ci occupiamo non di un film in particolare, bensì di un personaggio dall’indubbio carisma e che nella saga dedicata al maghetto Harry Potter rappresenta il docente più severo e temuto di tutta Hogwarts.

Naturalmente stiamo parlando del famigerato Severus Piton, nell’ordine professore di pozioni, esperto di stregoneria e detentore della cattedra di Difesa contro le Arti Oscure.

Piton è in assoluto il personaggio più ambiguo di tutta la saga e proprio per questo il più carismatico, è interpretato dall’attore inglese Alan Rickman, che nel curriculum sfoggia altri due villain d’annata, il terrorista Hans Gruber in Trappola di cristallo di John McTiernan, e lo sceriffo di Notthingham nel Robin Hood di Kevin Reynolds.

Dopo il salto vi proponiamo un divertente video musicale realizzato da un utente di Youtube per sottolineare la davvero notevole somiglianza, taglio di capelli e abbigliamento dark compresi, con il famoso cantautore Renato zero. Si tratta di un montaggio di immagini dedicato a Piton davvero ben fatto e accompagnato da uno dei successi più conosciuti e irriverenti del cantautore romano, Triangolo (Zerolandia, 1978). Buon divertimento.

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I bruttissimi, Speed 2-Senza limiti

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Oggi per I bruttissimi vogliamo segnalarvi uno dei peggiori sequel di sempre, e per farlo ci riferiamo ai famigerarti Razzie Award, le pernacchie d’oro, uno dei premi piu temuti, ma anche più opinabili di sempre, basti pensare che nelle nomination dei peggiori film troviamo L’uomo del giorno dopo di Kevin Costner, L’anno del dragone di Michael Cimino e Last Action Hero di John Mctiernan, insomma con le pellicole davvero inguardabili sfornate ogni anno, queste nomination ci lasciano davvero peplessi.

Nel caso di Speed 2-Senza limiti però non possiamo che essere d’accordo con i Razzies, visto che anche Keanu Reeves letto lo script  si è rifiutato di interpretarlo, sequel che vede tornare sia il regista Jan de Bont, che la protagonista femminile Sandra Bullock, che nell’ottimo primo capitolo guidava un autobus carico di esplosivo con timer tarato sulle 50 miglia orarie, scendere sotto quella velocità eqiuivaleva a morte certa per lei, l’agente SWAT Keanu Reeves e tutti i passeggeri.

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U-571, recensione

u_five_seven_one_ver1Seconda Guerra Mondiale, la guerra sembra ormai giocarsi a tavolino, l’utilizzo di messaggi crittati da parte dei tedeschi e di un sofisticato cifrario, l‘Enigma, sta rendendo molto complesso anticipare le mosse dell’esercito tedesco, ma all’orizzonte si profila un inaspettato colpo di fortuna che potrebbe cambiare le sorti del conflitto.

Un sommegibile tedesco in avaria in pieno Oceano Atlantico ha bisogno di soccorso, la Marina americana intercetta l’S.O.S., e sapendo che a a bordo c’è il prezioso macchinario con annessi cifrari spedisce un sommegibile ad intercettarlo.

La missione purtoppo non va come previsto, il sommergibile americano incontra i soccorsi tedeschi giunti sul posto prima del tempo, ne nasce uno scontro che porterà all’affondamento del sommergibile americano e alla presa di quello tedesco, con cui alcuni superstiti dell’equipaggio statunitense decideranno di raggiungere le coste dell’Inghilterra cercando di passare inosservati all’imponente flotta tedesca.

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Il 13°guerriero, recensione

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Anno 910, il cortigiano Ahmad Ibn Fadlan (Antonio Banderas) viene esiliato dal Califfo di Bagdad su pressione di un nobile a causa di una moglie contesa, e insieme all’amico Melchisidek (Omar Sharif) investito della carica di ambasciatore e spedito nelle terre del nord.

Il lungo viaggio terminerà  nelle lontane e nebbiose terre dei vichinghi dove i due uomini conosceranno un gruppo di prodi guerrieri, fraternizzeranno con loro e dopo aver mangiato alla loro tavola e condiviso il dolore di una veglia funebre, si vedranno coinvolti in una pericolosa missione a causa di un indovina e di una minaccia che incombe su  un villaggio assediato da misteriosi demoni mangiatori di carne umana.

In realtà ad esser coinvolto nella spedizione sarà solo Fadlan che designato come il tredicesimo guerriero dalla visione della veggente, raggiungerà il villaggio insieme ai nuovi compagni e dopo una serie di ostacoli dovuti alla lingua che però l’uomo molto colto  imparerà velocemente, e qualche dimostrazione fisica del suo effettivo valore di  guerriero, aiuterà villaggio e nuovi alleati a sconfiggere una pericolosa tribù di cannibali entrando nella leggenda.

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Die Hard 2-58 minuti per morire, recensione

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Un’altro Natale piuttosto movimentato per il poliziotto John McClane (Bruce Willis) che dopo l’indimenticabile party a base di terroristi ed esplosioni al Nakatomi Plaza, stavolta attende la moglie in arrivo da Los Angeles all’aeroporto di Washington.

Dopo aver notato strani movimenti, i sensi di sbirro gli pizzicano quando vede due individui alquanto sospetti cercare di penetrare nella zona bagagli, ne scaturisce un’inseguimento e uno scontro a fuoco che culmina con la morte di uno dei sospetti, la fuga dell’altro, e McClane arrestato e scortato negli uffici della polizia aeroportuale.

Dopo uno scambio di convenevoli e distintivi, e qualche ironica battuta di rito, McClane viene rilasciato, mentre il sopravvissuto alla sparatoria si riunisce ad un gruppo di terroristi che in una chiesa abbandonata nelle vicinanze dell’aeroporto, si sta organizzando per intercettare un volo in arrivo su cui viaggia un ex-generale aspirante dittatore, estradato da un governo centroamericano.

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Trappola di cristallo, recensione

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John McClane (Bruce Willis) è un poliziotto di New York in trasferta natalizia in quel di Los Angeles per incontrare la moglie, donna in carriera in un’importante multinazionale giapponese e con cui cerca di ricomporre i pezzi di un matrimonio in crisi.

I dipendenti della multinazionale e la moglie di McClane, si trovano ad un party aziendale organizzato per le festività che si svolge nella sede centrale della società, l’avveniristico grattacielo Nakatomi Plaza. McClane viene prelevato all’aeroporto da una lussuosa limousine e portato al party, dove però nel frattempo la situazione è precipitata con l’incursione di un gruppo di terroristi che si è infiltrato nel grattacielo sequestrando gli occupanti, moglie di McClane compresa.

Scopo del sequestro è trattare con le autorità onde negoziare la liberazione di alcuni prigionieri politici, in realtà il fine ultimo del capo dei sedicenti terroristi europei, Hans Gruber (Alan Rickman), è un caveau dotato di avanzatissimi sistemi di sicurezza, e mentre Gruber guiderà l’assalto al caveau, McClane in solitaria comincerà la sua piccola guerra personale cercando di salvare la moglie e la pelle.

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Gioco a due, recensione

thomas_crown_affair []Il milardario Thomas Crown (pierce Brosnan) sembra molto annoiato dalla routine del suo lavoro e dalla vita in generale. Qulacuno potrebbe definirla crisi di mezz’età, ma è chiaro che Crown cerca qualche brivido che la sua vita agiata e senza mordente gli ha inesorabilmente tolto.

Crown si improvvisa così ladro per un giorno e pianifica il furto di un Monet dal Metropolitan Museum di New York. Il quadro viene rubato in pieno orario d’apertura davanti ai sorveglianti, ma non solo, una volta recuperata la preziosa refurtiva Crown contribuisce a far arrestare i suoi complici.

Questo gesto plateale e il fatto che Crown sia un miliardario lo fa immediatamente depennare dalla lista dei sospetti della polizia, ma la bella investigatrice Catherine Banning (Rene Russo), a cui la società di assicurazioni che rischia di sborsare la notevole cifra di cento milioni di dollari ha affidato  il caso, non è d’accordo, e punta  l’affascinante miliardario con la ferma intenzione di incastrarlo.

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Basic: recensione

basicDurante un uragano e quella che doveva essere una normale esercitazione per addestrare un gruppo di soldati delle forze speciali in situazioni estreme, il famigerato e temuto sergente Nathan West (Samuel L. Jackson) scompare misteriosamente, ma non solo, dell’intera squadra formata da dieci soldati uscita per l’esercitazione vengono ecuperati solo due superstiti i soldati Dunbar (Brian Van Holt) e Kendall (Giovanni Ribisi).

Il mistero s’infittisce e a investigare viene chiamato un esterno che però ha militato molti anni nell’esercito, il detective Thomas Hardy  (John Travolta), ex-miltare ora in forza alla narcotici. I due superstititi e unici testimoni oculari non sembrano avere molto spirito di collaborazione, oltretutto uno dei due, Kendall, figlio di una alto funzionario dell’esercito, è rimasto gravemente ferito.

Il capo della polizia militare Julia Osboune (Connie Nielsen) brancola nel buio, sembra essere giunta ad un vicolo cieco, ma l’intervento di Hardy porterà alla scoperta di nuovi e sorprendenti indizi che daranno al caso una nuova e inaspettata direzione.

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The monster maker: tributo a Stan Winston

Il 15 giugno del 2008, nella sua casa di Los Angeles muore Stan Winston, un vero maestro ed artista che ha nutrito i nostri incubi di adolescenti popolando l’immaginario cinematografico degli ultimi trent’anni di mostruose creature mitologiche, alieni letali, supereroi da cinefumetto e implacabili cyborg sterminatori.

Qualche nota biografica:

Stan Winston nasce il 7 Aprile 1946 a Richmond (Virginia-USA), una lunga gavetta per Stan, fino al suo approdo nel 1969 ad Hollywood dove la Disney si accaparra il talento di questo giovane make-up artist che comincia a sperimentare materiali e tecniche innovative, fino ad avvicinarsi all’animatronica, una tecnica che utilizza veri e propri robot comandati a distanza da un corposo team che gli da movenze ed espressioni tramite una avanzatissima tecnologia e che ha permesso a stan winston, ed al suo gruppo di lavoro di creare personaggi che rimarranno nella storia del cinema.

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Recensione: Mato Grosso

Lui, il Dottor Robert Campbell (Sean Connery), attempato e affascinante ricercatore dai modi nurberi molto vicino ad una cura per il cancro. Lei, la determinata e volitiva Dottoressa Rae Craine (Lorraine Bracco) rappresentante di una ditta farmaceutica che vorrebbe il brevetto della cura che Campbell sta sviluppando. La foresta del Mato Grosso è la galeotta cornice che vedrà i due all’inizio scontrarsi e respingersi, per poi lasciarsi trasportare dai sentimenti che ben presto prenderanno il sopravvento, Sullo sfondo il dramma degli Indios e la distruzione incontrollata della foresta più grande e necessaria del pianeta.

Torna dopo il successo di Caccia a Ottobre Rosso l’accoppiata john McTiernan/ Sean Connery, stavolta purtroppo il risultato è più modesto. McTiernan è regista d’esperienza, nonchè abile nel manipolare visivamente  copioni in cui l’azione è a farla da padrone, e quando si trova a dover maneggiare un dramma ecologista con una discreta dose di romanticismo, le difficoltà vengono a galla.

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