Becoming Jane-Il ritratto di una donna contro, recensione

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la giovane e volitiva Jane (Anne Hathaway) è la figlia del reverendo Austen (James Cromwell) che appoggia il suo desiderio di diventare una scrittrice contro il parere della madre (Julie Walters) che la vorrebbe presto sistemata con un bel matrimonio combinato. impegnata a far figli e frequentare salotti bene.

Jane è una ragazza che non crede nel matrimonio senza amore, e così comincia a frequentare e scartare alcuni uomini, alcuni dei quali proposti dall’impaziente madre, che la vorrebbe sistemata prima di rischiare di ritrovarsela zitella o peggio ancora accompagnata a qualche spiantato.

Purtroppo Jane rifiuta anche la corte di Sir Winsley (Lawrence Fox) figlio della facoltosa Lady Gresham (Maggie Smith) e partito d’oro, dando l’ennesimo gran dispiacere alla madre sempre più preoccupata, mentre Jane dal canto suo dopo aver conosciuto l’avvocato Thomas Lefroy (James McAvoy), in un primo momento stizzita dall’arroganza dei modi dell’uomo, comincerà ben presto a guardarlo con altri occhi.

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Il mondo dei replicanti, recensione

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In un futuro non poi così lontano ed estraneo la robotica avrà una repentina e inarrestabile escalation, tale da diventare parte del quotidiano degli abitanti del globo, anzi diciamo che diventerà letteralmente il quotidiano, perchè un geniale scienziato creerà degli avatar umanoidi, denominati surrogati che permetteranno a tutti di avere l’aspetto sognato e di vivere la vita desiderata.

Così mentre la realtà, i sacchi di carne come vengono definiti dai surrogati le loro controparti umane, si lasciano andare alla bruttezza di una vita vissuta di riflesso, mentre i loro corpi reali vanno incontro nelle loro camere da letto ad un lento sfacelo sdraiati e inattivi su poltrone sensoriali, i loro alter ego belli, levigati ed efficenti affrontano la vita di petto e popolano le città.

Purtroppo il giocattolo di plastica e circuiti un bel giorno si romperà quando un’arma capace di distruggere surrogati e relative controparti umane comincerà a seminare cadaveri, mentre un sedicente profeta vorrebbe utilizzarne la devastante potenza per distruggere il mondo degli abomini creato dall’uomo, ma un agente dell’FBI John Greer (Bruce Willis) e il suo surrogato tenteranno di impedirlo.

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L’altra sporca ultima meta: recensione

longest_yard_ver2Paul Crewe (Adam Sandler) è una testa matta, la sua carriera nel football è ormai finita, il suo caratteraccio ed un’inclinazione alla bottilgia ne hanno fatto un personaggio borderline e una sera, dopo un litigio con la sua ragazza, Crewe le ruba l’auto e da il via ad un inseguimento con la polizia che lo vedrà finire dritto in prigione per guida in stato d’ubriachezza e furto d’auto.

I suoi problemi con l’alcool e la fine della carriera sono dovute a voci che lo vedono implicato in alcune partite sospette, ma al direttore del penitenziario Hazen ( James Cromwell) tutto questo importa poco, appassionato di football costringe letteralmente Crewe ad organizzare una squadra di detenuti per far allenare la sua squadra di guardie della prigione.

Se all’inizio Crewe è titubante, visto l’affiatamento crescente con i suoi nuovi compagni di squadra e l’aiuto dell’ex-allenatore Nate Scarborough (Burt Reynolds, accetterà di far giocare la sua  squadra con quella dei secondini per dare a questi ultimi una bella lezione in una partita con tanto di pubblico, ma il direttore della prigione ha in mente tutt’altra cosa…

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Recensione: I,robot

Anno 2035, ormai i robot fanno parte della vita quotidiana degli abitanti di una iperfuturistica Chicago, e come accade per telefonini e televisori, si attende con ansia l’uscita del nuovo modello di robot domestico, funzionale, servizievole e pagabile in comode rate mensili. l’NS-5.

In una società in cui tutti ormai hanno accettato la convivenza con questi elettrodomestici hi-tech, il detective Spooner (Will Smith) sembra un pesce fuor d’acqua con la sua anacronistica e paranoica fobia per i robot dovuta ad un trauma subito anni prima.

Il sospetto suicidio, del genio della robotica Alfred Lanning (James Cromwell), creatore delle tre leggi della robotica su cui si basa tutta la legiferazione su questi servitori elettronici, porta Spooner a veder materializzate  le proprie paure scoprendo che il suicidio del  professore è invece un omicidio in cui sembra coinvolta l’ultima creazione di Lanning. Sonny (Alan Tudyk), robot che scoperto si dà alla fuga.

Tra le pressioni della corporazione che produce i robot ed i dubbi dell’assistente del Dottor Lanning, Susan Calvin (Bridget Moynahan), Spooner sbroglierà la complicata matassa di indizi a sua disposizione e scoprirà un complotto che di umano ha ben poco…

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Tutti i presidenti di Oliver Stone: in arrivo W.

Nel bene e nel male, ce ne sono parecchie di cose da raccontare. Chissà cosa verrà fuori da questa bio del grande regista, che ha nel mirino niente meno che George W. Bush, del rapporto complesso con il padre e dei motivo della sua ascesa al potere.

Si tratta del terzo biopic di Oliver Stone dedicato a un presidente: i primi due sono stati JFK e Nixon. Anche in quei casi, di cose da raccontare ce n’erano, e ne sono venuti fuori due film belli densi. W. è in uscita proprio in questi giorni, e dal trailer si scorgono le facce sapientemente truccate degli attori che interpretano personaggi della nostra piena attualità.

Il cast è composto da Josh Brolin nei panni del protagonista, affiancato da Elizabeth Banks che interpreta invece Laura Bush. James Cromwell sarà George H. W. Bush senior con l’immancabile Ellen Burstyn che interpreta la moglie Barbara, sempre al suo fianco. Da non dimenticare la presenza di Tony Blair (Ioan Gruffudd) e Condoleezza Rice (Thandie Newton).

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