Novità di rilievo via Deadline per l’adattamento, affidato al regista Roland Emmerich della trilogia fantascientifica Foundation dello scrittore Isaac Asimov. La fonte annuncia che lo sceneggiatore Dante Harper è ufficialmente bordo per scrivere l’ultima stesura della sceneggiatura, Harper lavorerà sul precedente script di Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan), primo scrittore ingaggiato per il progetto.
Isaac Asimov
La Fox adatta Abissi d’acciaio di Isaac Asimov
Dopo i non proprio memorabili L’uomo bicentenario ed Io, Robot è in arrivo un nuovo adattamento targato Fox basato su un racconto del Ciclo dei robot dello scrittore Isaac Asimov. Deadline riporta che John Scott adatterà il libro del 1954 Abissi d’acciaio con Henry Hobson reclutato per la regia. La trama del libro racconta di un misterioso omicidio che si svolge 1000 anni nel futuro su una Terra sovrappopolata, dove vi è una dilagante fobia per robot. Dopo il salto trovate la sinossi del romanzo.
Robot, 90 anni di fantascienza al cinema e non solo
Nonostante sia trascorso quasi un secolo il termine robot, che proprio in questi giorni compie 90 anni, è ancora uno dei termini più rappresentativi dell’universo fantascientifico, dalla notte dei tempi si è contribuito a creare un vero e proprio immaginario popolato da versioni meccanizzate e antropomorfe dell’essere umano che con il passare dei decenni hanno subito fisiologiche ed inevitabili mutazioni, vedi allora coniare termini come cyborg, androide o replicante adattandoli di volta in volta al concetto di umanità e coscienza di se, all’essere in quanto esistere con tutti i dilemmi che ne possono conseguire.
Il cinema dal canto suo ha saccheggiato l’immaginario dei piu grandi scrittori di fantascienza per dare corpo ad un esercito di automi in celluloide dalle più svariate fogge e dalle diverse personalità, lo scrittore Isaac Asimov va oltre immaginando una società il cui i robot rappresentano il quotidiano e coniando le Tre leggi fondamentali della robotica che ritroveremo applicate ne L’uomo Bicentenario e violate nel thriller-fantascientifico Io, Robot, oltre che citate dall’androide Bishop nel sequel Aliens-Scontro finale.
Recensione: I,robot
Anno 2035, ormai i robot fanno parte della vita quotidiana degli abitanti di una iperfuturistica Chicago, e come accade per telefonini e televisori, si attende con ansia l’uscita del nuovo modello di robot domestico, funzionale, servizievole e pagabile in comode rate mensili. l’NS-5.
In una società in cui tutti ormai hanno accettato la convivenza con questi elettrodomestici hi-tech, il detective Spooner (Will Smith) sembra un pesce fuor d’acqua con la sua anacronistica e paranoica fobia per i robot dovuta ad un trauma subito anni prima.
Il sospetto suicidio, del genio della robotica Alfred Lanning (James Cromwell), creatore delle tre leggi della robotica su cui si basa tutta la legiferazione su questi servitori elettronici, porta Spooner a veder materializzate le proprie paure scoprendo che il suicidio del professore è invece un omicidio in cui sembra coinvolta l’ultima creazione di Lanning. Sonny (Alan Tudyk), robot che scoperto si dà alla fuga.
Tra le pressioni della corporazione che produce i robot ed i dubbi dell’assistente del Dottor Lanning, Susan Calvin (Bridget Moynahan), Spooner sbroglierà la complicata matassa di indizi a sua disposizione e scoprirà un complotto che di umano ha ben poco…