Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, recensione

L’incipit ambientato nel 1957 ci porta nel bel mezzo del deserto del Nevada con una squadra di militari russi,  capeggiati da Irina Spalko (Cate Blanchett) e dal Colonnello Dovchenko (Igor Jijikine), che assalta nientemeno che la famigerata e segretissima Area 51. In compagnia della Spalko ci sono Indiana Jones (Harrison Ford) e l’amico George “Mac” McHale (Ray Winstone) che catturati dai sovietici, scopriranno che questi ultimi sono interessati ad una particolare cassa che contiene dei resti alieni. Naturalmente il professor Jones riuscirà a darsela a gambe e sopravvissuto al tradimento dell’amico Mac, ad un’esplosione nucleare e ad un terzo grado da parte dell’FBI, sospettato di lavorare per i comunisti finirà per perdere il suo lavoro all’università, ritrovandosi in Perù a dar la caccia ad un leggendario manufatto, che lo porterà non solo a scoprire i resti di una antica civiltà aliena, ma anche di avere un figlio di cui ignorava l’esistenza.

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Indiana Jones e l’ultima crociata, recensione

Dopo un rocambolesco prologo nello Utah, dove conosceremo infanzia e origine della passione per l’archeologia di un giovane Indiana Jones versione boy-scout, ci ritroviamo ventisei anni anni dopo, all’indomani del recupero caldeggiato per decenni di un’antica reliquia, la croce di Coronado e di fronte ad una nuova missione per l’archeologo e avventuriero indiana Jones (Harrison Ford), dimostrare l’esistenza e recuperare nientemeno che il Santo Graal, mistica reliquia che la leggenda vuole avere le fattezze di un calice dal quale Gesù bevve durante l’ultima  cena.

Il professor Jones conosce sin troppo bene la mitologia legata al Graal, una leggenda per cui suo padre Henry (Sean Connery) ha speso una vita intera, una ricerca divenuta una vera ossessione per una figura paterna latitante e sin troppo severa, ma nonostante il conflitto interiore, l’incredibile reperto rinvenuto dal miliardario Walter Donovan (Julian Glover) spinge l’archeologo a lanciarsi nell’ennesima spericolata missione di recupero, che lo porterà da Venezia alla Turchia, inseguito dai nazisti e accompagnato dal padre sulle tracce di un vero e proprio mito.

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10 duetti da cinema

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Oggi abbiamo stilato una classifica molto particolare selezionando alcune coppie di attori che si sono esibite in duetti memorabili e per certi versi inarrivabili, magari per un’intesa sul set praticamente perfetta, per una serie di scambi di battute davvero perfette, o magari solo per misteriose coincidenze che hanno permesso di unire due talenti in stato di grazia.

Evitando di fossilizzarci troppo su qualche genere in particolare e senza escludere film magari considerati di serie B abbiamo inserito dieci classici, con un occhio di riguardo al cinema di casa nostra, e privilegiando coppie d’attori i cui duetti sono rimasti nell’immaginario collettivo.

Dopo il salto la nostra top ten con una galleria fotografica e frasi estratte dai film.

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River e Joaquin Phoenix, la morte e la musica danno l’addio al cinema

Come consuetudine, o se vogliamo tradizione, il Cinemaniaco di quest’oggi dedica una pagina del proprio blog, principalmente a due dei tre attori appartenenti alla famiglia Phoenix, Joaquin e River, quest’ultimo scomparso alla tenera età di 23 anni.

Lo spirito e la volontà che ci spingono a parlare dei Phoenix, vanno ricercati in primis nella ricorrenza del quindicesimo anno dalla scomparsa di River che morì proprio la sera di Halloween, ma altresì per le ultime dichiarazioni del 27 ottobre scorso, in cui Joaquin Phoenix dichiara che lascerà il cinema per dedicarsi completamente alla carriera musicale. Ci sarà da credergli?

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