B-cult, Necronomicon

Oggi per lo spazio dedicato ai B-movies da riscoprire, ripeschiamo suggestioni lovercraftiane grazie ad una delle molte pellicole che il regista e produttore Brian Yuzna nella sua lunga filmografia horror a dedicato all’autore di Providence, capace di creare un suggestivo universo popolato da ataviche mostruosità oltre l’umana percezione, che troppo spesso su grande schermo non hanno avuto gran fortuna.

Nel 1993 reduce dal terzo capitolo apocrifo de La notte dei morti viventi e a quattro anni da Re-Animator 2 sequel anch’esso ispirato a Lovecraft, Yuzna si unisce ad altri due registi, il francese Christophe Gans (Il patto dei lupi) di cui nel ’95 Yuzna produrrà il debutto Cryng Freeman e il giapponese Shusuke Kaneko, noto per la serie di monster-movies con protagonista la tartaruga gigante Gamera e regista della trasposizione live-action del manga/anime Death Note, per realizzare insieme Necronomicon, film ad episodi ispirato all’immaginario di H.P.Lovecraft.

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Final Impact, recensione

Il colonnello Ryan Beckett (Mark Dacascos) riceve una convocazione nientemeno che dal Presidente degli Stati Uniti (Rutger Hauer) in persona che sta affrontando con tanto di task-force una crisi di quelle che potrebbero distruggere l’intero pianeta.

Un test nucleare del governo cinese ha creato un vero e proprio disastro dalle proporzioni bibilche, l’esplosione ha reso instabili le maggiori placche tettoniche nonchè il nucleo terrestre, due effetti collaterali catastrofici capaci in soli tre giorni di materializzare  l’inferno in  terra scatenando una devastante eruzione globale.

L’unico modo per riportare la situazione all’origine è un’altra esplosione nucleare, il sito prescelto sarà Los Angeles e toccherà proprio a Beckett e al suo team piazzare e far detonare in città due ordigni nucleari.

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Il patto dei lupi, recensione

Dopo un prologo ambientato durante la Rivoluzione francese che vede una Parigi in preda ai tumulti e alle decapitazioni di piazza, un nobile è intento a scrivere le sue memorie dove racconta di alcuni efferati e misteriosi omicidi avvenuti nel 1766 e che hanno terrorizzato la provincia francese di Gèuvadan per tre anni con la morte di oltre un centinaio di persone.

Sembra che ad assalire i viandanti e gli abitanti dei villaggi sia una bestia, forse un gigantesco lupo che neanche il più esperto dei cacciatori è riuscito a catturare, l’animale colpisce e poi scompare misteriosamente senza lasciare alcuna traccia di sè, così strane storie di mostruosità dall’aspetto demoniaco cominciano a circolare tra gli abitanti della zona e il panico rischia di prendere il sopravvento sulla popolazione.

Ad indagare sul caso verrà inviato da Parigi Gregoire de Fronsac (Samuel Le Bihan) cavaliere e tassidermista reale al sevizio di re Luigi XV accompagnato dal suo servitore il misterioso Mohawk Iroquois Mani (Mark Dacascos). Giunti sul luogo i due si scontreranno con la prepotenza dei nobili locali, scopriranno un complotto e riveleranno la natura tutt’altro che demoniaca di quella che ormai è tristermente nota come la bestia del Géuvadan.

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Silent Hill, cronaca di un incubo

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Oggi per The Horror Zone vi parliamo di un videogame che per atmosfere e creature disturbanti si è guadagnato un posto nella storia dei survival horror figliando molti sequel e spin-off, una serie a fumetti ed il canonico lungometraggio cinematografico, ormai tappa fissa per ogni successo videoludico che si rispetti.

Il videogioco Silent Hill è un concept Konami datato 1999 nato per l’ormai lanciatissima consolle Playstation, sfoggiando un’efficace visuale in terza persona e trasportando il giocatore in un immersivo mondo parallello popolato da inquietanti esseri deformi, una nebbia perenne e puntando su un comparto sonoro da antologia capace di suggestionare il giocatore con una vera e propria atmosfera ansiogena mai eguagliata.

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Vincent Cassel: il fascino del guitto

Vincent Cassel, ha il fascino ed il carisma del guitto, una sorta di mistica ed istintiva abilità  attoriale che ne fa multiforme animale da palcoscenico, o da set se preferite. Le sue performance sono, in qualunque forma, assolutamente indimenticabili, spazia tra i generi e tra i caratteri, la sua faccia spigolosa, lo sguardo folle ed il sorriso luciferino ed inquietante ne fanno un villain perfetto, ma anche un attore estremamente profondo.

Vincent Cassel nasce a Parigi il 23 Novembre 1966, figlio del famoso attore Jean Pierre Cassel, Vincent cresce nel quartiere parigino dii Montmartre, a contatto con un variegato e creativo mondo di artisti che ne arricchiscono il carattere e lo portano a sviluppare una certa eccentricità.

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