Benjamin Esposito (Ricardo Darin) è un funzionario del tribunale di Buenos Aires ormai in pensione, la sua vita è scandita da una quotidianità che porta il peso indelebile di un omicidio rimasto irrisolto e che che lo vedeva impegnato nelle indagini 25 anni prima nel pieno della sua carriera, il brutale strupro ed omicidio di una giovane donna, il cui corpo nudo, devastato ed esanime è come un tarlo che scava senza sosta da anni nella memoria del’uomo.
Come in una sorta di cercata catarsi e nel tentativo di liberarsi da quell’ossessione Esposito decide di scrivere un libro che abbia come soggetto proprio quell’omicidio e quel caso forse troppo frettolosamente archiviato, ripercorrerne le fasi investigative ora, a distanza di anni servirà a guardare i fatti da una diversa e più obiettiva prospettiva, e magari lenire parte dei rimpianti che lo accompagnano come un fardello ora che ha imboccato il viale dei ricordi senza possibilità alcuna di tornare indietro, rimpianti come la bella Irene (Soledad Villamin), collega di lavoro amata in silenzio.