Stuart Shepard (Colin Farrell) ha appena chiamato dalla solita cabina telefonica la sua amante, è una consuetudine, niente chiamate compromettenti dal cellulare, nessuna traccia, ma quando riaggancia e sta per uscire dalla cabina il telefono squilla.
Stuart è curioso, come lo siamo tutti ed ha la malugurata idea di rispondere, e una volta alzata la cornetta, non potrà più riappendere, pena la morte. si perchè all’altro capo del telefono c’è uno squilibrato armato con un fucile di precisione che lo minaccia, e comincia a giocare con l’uomo in una sorta di perverso gioco psiicologico.
Stuart in principio pensa ad uno scherzo, ma la morte di un passante designato telefonicamente dal killer fa capire che il folle non scherza e così tra l’arrivo delle forze dell’ordine, capeggiate da uno scaltro detective che intuisce qualcosa, le telecamere dei vari Tg in cerca dello scoop, e l’impossibilità di Stuart di comunicare con la polizia, atto che sarebbe punito con un casuale tiro al bersaglio sulla folla assiepata intorno alla cabina, si mette in atto una sorta di gogna pubblica e mediatica per il fedigrafo e bugiardo Stewart Shepard.
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