Due vite sopravvissute a tragici eventi, e un amore che ne unirà i destini, Ally (Emilie de Ravin) dolce e sensibile, con un padre agente di polizia iperprotettivo, Tyler tormentato e in pieno conflitto con un padre assente a cui imputa di non aver intuito il male di vivere del fratello morto suicida.
Per Tyler un dolore troppo grande, un malessere che si accentua man mano che la rabbia si fa largo e il dolore cerca sfogo, per Ally orfana di madre la voglia di continuare a vivere, sarà il suo amore a lenire in parte le ferite di Tyler, ma non sarà la cura, quest’ultima arriverà in un catartico finale pronto a ricordarci quanto siamo realmente in balia di un destino imprevedibile, una tragedia immane che riporterà tutti a contatto con la realtà di un quotidiano poco vissuto e troppo sottovalutato.
Il regista Allen Coulter con alle spalle una lunga gavetta televisiva, e alla sua seconda prova su grande schermo dopo l’interessante Hollywoodland, cronaca della misteriosa morte del Superman televisivo George Reeves, mette in scena un conflitto padre/figlio, la tortuosa elaborazione di un tragico lutto e una tenera passione in divenire.
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