Collider ci informa che il progetto di un remake de L’uomo invisibile è vivo e vegeto e che a parlarne è David Goyer il cui nome è legato al progetto in questione sin dal 2007, epoca in cui il regista e sceneggiatore parlò di un ampliamento della mitologia del personaggio naturalmente legata sia al classico letterario di HG Wells del 1897 sia all’adattamento per il grande schermo di James Whale del 1933, interpretato da Claude Raines e oggi aggiunge di volersi ispirare allo Sherlock Holmes di Guy Ritchie e a La Mummia di Stephen Sommers.
H.G. Wells
La guerra dei mondi, l’astronave da guerra aliena
Ancora news su alcuni intriganti pezzi vintage dedicati la mondo della fantascienza classica nella nostra consueta rubrica dedicata ad action figures e gadget cinematografici.
Dopo avervi presentato la scorsa settimana la statua del robot Maria dedicata al cult Metropolis di Fritz Lang, oggi tocca ad un altro classico stavolta anni ’50, La guerra dei mondi di Byron Haskin, adattamento dell’omonimo classico letterario di H.G. Wells, già trasposto in un dramma radiofonico nel ’38 narrato da Orson Welles, in una serie tv anni ’80 e recentemente oggetto di un remake made in Hollywood firmato da Steven Spielberg.
Dopo il salto vi proponiamo una dettagliata riproduzione delle letali macchine da guerra aliene presenti nel film, ormai delle vere icone per il genere, l’astronave oltre ad una base di notevoli dimensioni presenta una ragguardevole apertura alare di ben 50 cm e alcuni led funzionanti che ne riproducono la classica luminescenza verdastra. Questo gioiello per intenditori, già disponibile per la vendita, è stato rilasciato in un numero di pezzi limitato a 500 esemplari.
La guerra dei mondi, recensione
Ray Ferrier (Tom Cruise) padre single sta per ricevere la visita dei due figli, l’uomo dopo il divorzio non ha avuto la possibilità di costruire un qualsiasi rapporto con loro, mentre l’ex-moglie si è costruita una nuova vita e aspetta un bambino dal suo nuovo compagno.
Rachel (Dakota Fanning) la più piccola vuole molto bene al padre anche se in realtà non si fida molto di lui e delle sue capacità di genitore, Robbie (Justin Chatwin) il maggiore non riesce ancora a metabolizzare la separazione e cova molto rancore nei confronti del padre e non manca occasione per dimostrarglielo, così appena arrivato prende di nascosto l’auto ed esce senza permesso.
Di li a poco si scatenerà l’inferno, una tempesta ellettromagnetica si abbatterà sulla città e ogni apparecchio elettrico diventerà inutilizzabile, quello che a prima vista sembra un bizzarro fenomeno naturale è solo l’inizio, dopo un violento terremoto dal sottosuolo cominciano ad affiorare gigantesche macchine che cominciano ad incenerire chiunque gli capiti a tiro, mettendo a ferro e fuoco l’intera città.
The Time Machine, recensione
New York 1899, Alexander Hartdegen (Guy Pearce) insegnante della Columbia University è una personalità vulcanica ed eccentrica, è sua ferma convinzione che sia possibile viaggiare nel tempo e da molto lavora a questa teoria, unendo le sue conoscenze matematico-scientifiche con la sua passione di inventore lavorando al progetto di un macchinario adatto allo scopo.
La morte della fidanzata di Hartdegen per mano di un rapinatore trasformerà il viaggio nel tempo in una vera ossessione per lo scienziato, che arriverà a straniarsi dal mondo e dalla realtà, sino a raggiungere il suo intento, assemblare una macchina del tempo funzionante, che Hartdegen utilizzerà nel tentativo di cambiare i tragici eventi che hanno causato la morte dell’amata.
Purtroppo i tentativi di cambiare il passato non faranno altro che portare al medesimo risultato, cambiando solo momentaneamente il percorso preso dagli inevitabili eventi, una situazione che frustrerà a tal punto lo scienziato che deciderà di intraprendere un viaggio nel futuro alla ricerca di risposte, viaggio che gli mostrerà il tramonto dell’umanità e la nascita di due razze, i cacciatori antropofagi Morlock che popoleranno il sottosuolo e gli Eloi, pacifiche prede designate che abiteranno la superficie.