Cavalli, recensione

In un’Italia rurale di fine ottocento, sullo sfondo degli Appennini, seguiamo la storia di due fratelli, Pietro e Alesssandro (Vinicio Marchioni e Michele Alhaique), tanto diversi caratterialmente quanto legati da un rapporto forte che prescinderà destino, crescita e accadimenti che si porranno sulla loro strada, portandoli a diventare adulti lontani l’uno dall’altro, ma sempre uniti nell’amore comune per due puledri regalati loro dal padre all’indomani della morte della madre. Alessandro, il ribelle della famiglia, che sogna prima la città e poi di varcare il confine delineato dalle montagne per vivere un mondo di avventure, si troverà spesso nei guai a causa del suo carattere orgoglioso e della sua irrefrenabile voglia di fuga. Pietro dal canto suo sogna invece di fare l’allevatore e di avere una famiglia con dei figli, da poter crescere nei luoghi che l’hanno visto nascere. Sarà la notizia dell’imminente morte del padre a vedere i due fratelli riuniti, sempre pronti a supportarsi a vicenda e a confrontarsi con un destino avverso che sembra non voler dare loro la pace tanto anelata.

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Immaturi, recensione

Assistiamo alle melanconiche vicissitudini di sei perenni maturandi e non solo in senso scolastico, perchè questi sei ex-compagni di liceo si ritrovano dopo 20 anni con vite incasinate, responsabilità latitanti e un diploma tanto sudato che viene invalidato costringendoli a tornare sui libri per ridare un esame che ha rappresentato, nonostante alti e bassi emotivi, il periodo più bello e spensierato della loro vita.

Giorgio (Raoul Bova) è uno psicologo infantile che sembra vivere un’intesa di coppia sin troppo perfetta con la sua compagna (Luisa Ranieri), almeno sino a che lei non gli comunica un’inaspettata gravidanza e a lui non manca il terreno sotto ai piedi.

Lorenzo (Ricky Memphis) agente immobiliare è un mammone e bamboccione di quelli temerari, vive ancora con i genitori e dorme nella sua cameretta con tanto di letto a castello, ma mentre il padre (Maurizio Mattioli) lo vorrebbe fuori di casa, la madre (Giovanna Ralli) continua a trattarlo come un tredicenne evitando di recidere un cordone ombelicale che ha dell’inquietante.

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Immaturi, al via le riprese del film di Paolo Genovese

Amrba Angiolini

Oggi a Roma è stato battuto il primo ciak di Immaturi, di Paolo Genovese, con Ambra Angiolini, Raoul Bova, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Giulia Michelini, Luisa Ranieri.

Il film, prodotto da Marco Bellardi per Lotus Production e Medusa Film, ruota intorno ad un gruppo di trentottenni, Giorgio, Lorenzo, Piero, Luisa, Virgilio e Francesca, ex compagni delle superiori, riuniti per qualche giorno a causa di un disguido burocratico: il Ministero della Pubblica ha annullato il loro esame di maturità e loro sono costretti a ripeterlo, per non rischiare di perdere i titoli successivamente conseguiti.

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Cado dalle nubi, recensione

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Checco (Checco Zalone) è un tipico ragazzo meridionale con un sogno nel cassetto, sfondare nel mondo dello spettacolo, che vive in provincia e sta con una ragazza che finirà per mollarlo perchè troppo sognatore.

Così zaino in spalla carico di speranze e un credo da talent show che ignora volutamente il famoso Uno su mille ce la fa di morandiana memoria, Checco lascia  lascia la sua Polignano a mare per raggiungere la tentacolare Milano ospitato da suo cugino Alfredo (Dino Abbrescia) che vive con il compagno Manolo (Fabio Troiano).

Checco a Milano incontrerà la bella Marika (Giulia Michelini), affronterà i prregiudizi dei genitori di lei, darà alezioni di chitarra a ragazzi difficili e perseguirà il suo sogno inanellando una serie imbarazzante di rifiuti, e proprio quando starà per mollare, un discografico lo convicerà a non desistere.

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Recensione: La ragazza del lago

La ragazza del lago

Qualche giorno fa Sky Cinema, ne ha proposto la prima televisiva, in queste afose serate estive le sale cinematografiche che dedicano rassegne ai successi della scorsa stagione, lo hanno inserito senza esitazione in cartellone. Non potrebbe essere altrimenti per un film che si è aggiudicato nell’ultima edizione ben dieci David di Donatello e può annoverare nel suo già invidiabile palmares il premio Pasinetti della Mostra del Cinema di Venezia al protagonista. La ragazza del lago è il film che vede all’esordio dietro la macchina da presa Andrea Molaioli, primo passo verso una carriera luminosa che tutti i registi vorrebbero avere, non il classico film di cassetta, ma un giallo flemmatico, ben ponderato.

Siamo nella periferia friulana, uno di quei posti dove accade ben poco, ma che dietro una facciata rispettabile, nasconde dolori e tormenti atroci che passo dopo passo vengono a galla con l’incedere della trama. La prima sequenza, cala lo spettatore in un turbine angosciante: una bimba, Marta (Nicole Perrone), torna a casa della mamma dopo aver trascorso la notte dalla zia, lungo il tragitto la affianca un pick up rosso, pochi minuti e la piccola sale, mentre la macchina da presa esita sulla targa del veicolo. Si teme il peggio, la trama invece si dipana verso altri lidi, le sponde di un lago dove viene rinvenuto il cadavere della giovane Anna Nadal (Alessia Piovan).

La pellicola ha un falso, volutamente depistante, inizio che funge da pretesto per proporci il protagonista, ovvero il commissario Sanzio (Toni Servillo). Si passa da un’indagine su una bimba scomparsa a un vero e proprio caso d’omicidio. Aiutato dai fidi colleghi: l’ispettore Lorenzo Siboldi (Fausto Maria Schiarappa) che abita sul posto, Alfredo (Nello Mascia) e la dottoressa Giani (Sara D’Amario), Sanzio si affida a l’intuito e già dalle prime battute, lo spettatore è conscio di seguire le gesta di un investigatore di prima scelta, di quelli spietati, cinici che non mollano la presa finché non hanno acciuffato il colpevole.

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