Manca sempre di meno all’uscita nelle sale cinematografiche italia nel del film “L’ultima ruota del carro”, diretto dal bravissimo Giovanni Veronesi e prossimo all’uscita il 14 novembre 2013. Sarà peraltro proprio “L’ultima ruota del carro” ad avviare (fuori concorso) l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. La kermesse capitolina, importante punto di riferimento per il cinema italiano, si svolgerà dall’8 al 17 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica nella Capitale.
Giovanni Veronesi
L’ultima ruota del carro: la prima clip dal nuovo film di Giovanni Veronesi
Bisognerà attendere fino al 14 novembre per “L’ultima ruota del carro”, nuovo film dell’apprezzatissimo regista Giovanni Veronesi. Sarà peraltro proprio “L’ultima ruota del carro” ad inaugurare (fuori concorso) l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma che si terrà dall’8 al 17 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica nella Capitale.
L’ultima ruota del carro in sala dal 14 novembre: il trailer del nuovo film di Giovanni Veronesi
Giovanni Veronesi torna a calcare il grande schermo. Un ritorno attesissimo, il suo, dal momento che il regista sa come descrivere l’Italia di oggi partendo dalle piccole cose per offrire uno spaccato sempre ‘fresco’, ‘attuale’, particolare, divertente, amaro e consolatorio nello stesso tempo.
Il principe e il pirata, recensione
Leopoldo (Leonardo Pieraccioni) è un posato maestro elementare che riceve la notizia dell’improvviso decesso del padre Pierino (Giorgio Piccanti), figura paterna latitante, pessimo esempio, giocatore d’azzardo e donnaiolo impenitente, insomma un gran bel tipo che Leopoldo comunque deciderà di onorare recandosi a sbrigare le pratiche testamentarie onde dargli anche l’ultimo saluto, che sarà alquanto vivace visto che Pierino il truffaldino non solo è vivo e vegeto, ma si è finto cadavere onde farla in barba ai numerosi creditori che ormai non gli davano tregua.
Leopoldo è furioso, ma il padre non gli da neanche il tempo di metabolizzare la resurrezione che si da alla macchia rifugiandosi all’estero, lasciando il compito al figlio di eseguire le sue volontà testamentarie recuperando una cospiscua cifra opportunamente nascosta agli occhi dei creditori, cifra che Leopoldo dovrà recuperare con l’aiuto del fratello Melchiorre detto Gimondi (Massimo Ceccherini), fratello che Leopoldo non ha mai saputo di avere e che sta per uscire di prigione.
Il mio West, recensione
In una piccola cittadina dell’ovest americano al confine con il Canada, in realtà siamo in Garfagnana, il medico del villaggio noto come Doc (Leonardo Pieraccioni) ci introduce agli abitanti della cittadina, tra questi la moglie indiana Perla e il figlio Geremia, l’immancabile scemo del villaggio e Mary (Alessia Marcuzzi), la formosa tenutaria del locale saloon. La vita per Doc scorre piuttosto sonnolenta fino a che nella sua vita non ripiomba il padre Johnny (Harvey Keitel) un pistolero in disarmo con intenti di redenzione, se non fosse che di li a poco, sulle sue tracce non giunge a portar scompiglio nella tranquilla cittadina anche lo psicopatico Jack Sikora (David Bowie), un altro pistolero, stavolta tutt’altro che in disarmo e con un conto da saldare proprio con il padre di Doc, conto che Sikora vuole chiudere in un duello all’ultimo sangue.
Manuale d’amore 3, recensione in anteprima
Tre nuovi capitoli all’insegna del vademecum sentimental-emotivo sulla tematica amorosa all’italiana, ironicamente snocciolata tra romanticismo, tentazione, abbandono e una buona dose di ottimismo che come si sa è il sale della vita.
Tre storie che affrontano tre età differenti, c’è la giovinezza quella che spesso è foriera di colpi di testa capricciosi, repentini ma facilmente metabolizzabili, poi c’è la maturità in cui il colpo di testa può causare danni irreparabili e cicatrici difficilmente rimarginabili e infine c’è l’infatuazione che arriva irrimediabilmente oltre il tempo limite, ma che colpisce con passionali affondi a cui difficilmente si può resistere.
Grazie ad un simpatico tassista romano, che come una sorta di Cupido (Emanuele Propizio) di nome e di fatto diventa romantica connessione tra i personaggi e le rispettive traversie amorose, faremo la conoscenza del bel Roberto (Riccardo Scamarcio) ambizioso e giovane avvocato che grida tutto il suo amore eterno alla promessa sposa Sara (Valeria Solarino), per poi tracollare di fronte ad un passionale colpo di fulmine scatenato dall’incontro con la fascinosa tentatrice Micol (Laura Chiatti).
Manuale d’amore 3, nuove immagini del sequel con Robert De Niro
Quest’oggi vi proponiamo per la gallery quotidiana un nuovo set di immagini rilasciate dalla Filmauro per l’atteso sequel Manuale d’amore 3, terza pellicola della fortunata serie di commedie ad episodi scritte e dirette da Giovanni Veronesi che quest’anno si arrichisce di una guest’star internazionale di altissimo profilo, la star hollywoodiana Robert De Niro.
Dopo il salto trovate la serie di immagini tratte dalla pellicola che vedono ritratti nell’ordine De Niro, Carlo Verdone, Donatella Finocchiaro, Michele Placido, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Vittorio Emanuele Propizio e il regista Giovanni Veronesi.
Le cronache di Narnia 3D alle ‘Giornate Professionali’ e Cerami presidente al Monte-Carlo Film Festival
Oggi vi riportiamo due news festivaliere via Adnkronos, la prima ci informa che alla trentatreesima edizione della rassegna Giornate Professionali di Cinema che si svolgerà in quel di Sorrento dal 29 novembre al 2 dicembre, tra le molte anteprime la rassegna sorrentina proporrà ci saranno anche l’atteso Vallanzasca-Gli angeli del male di Michele Placido e Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero, terzo capitolo in 3D della saga fantasy creata da CS Lewis.
Alla manifestazione che ogni anno ospita prestigiose personalità del mondo del cinema quest’anno interveranno oltre a Michele Placido che presenzierà alla proiezione del suo film, anche Christian De Sica, Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Laura Chiatti, Sergio Castellitto e Massimo Ghini.
Carlo Verdone compie sessant’anni sul set di Manuale d’amore 3
Oggi vogliamo celebrare insieme a voi il compleanno di uno dei maggiori autori e interpreti del cinema italiano, quel Carlo Verdone che proprio oggi spegne sessanta candeline sul set di Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi.
Verdone resta uno dei baluardi della sempre più maltrattata commedia all’italiana nel senso più nobile del termine, l’attore romano proveniente da una lunga gavetta televisiva dove ha costruito molti dei suoi personaggi più amati. ha saputo nel corso della sua lunga e prolifica carriera distaccarsi dal format televisivo cercando di raccontare una commedia altra, tratteggiando e caratterizzando di volta in volta perdenti, fobici, tamarri e cinici, tutte maschere comunque dotate di una grande umanità di fondo.
Robert De Niro Manuale d’amore 3: De Lauretiis e Veronesi ufficializzano l’ingaggio
E’ ufficiale: Robert De Niro reciterà in Manuale d’amore 3, la commedia in tre capitoli (secondo le tre età dell’amore, la giovinezza, la maturità e oltre) prodotta da Aurelio De Laurentiis, diretta da Giovanni Veronesi. Il regista commenta (fonte Corriere.it):
Ho lavorato con idoli come David Bowie e Carlo Verdone, che mi ha dato la sua fiducia e mi ha colpito al cuore. Ora De Niro: stavolta è un grande attore che viene a trovarci a casa, parlando la nostra lingua. Il suo ruolo è quello di un professore di storia dell’arte che finalmente arriva da Boston a Roma, la città che ha sempre amato, studiato e insegnato ai ragazzi. Qui rivive un pezzo di giovinezza naturalmente incontrando una donna ancora top secret. Ma è imbarazzato, deve riacquistare i tempi e i ritmi giusti per l’amore, si deve rimettere in moto … Gli è piaciuto assai questo professore autunnale perché lui, abituato agli psicotici e ai folli, si è trovato finalmente un ruolo rilassato e calmo, cui viene permesso di rivivere un pezzo di vita perduta con una malinconia che è però anche divertente perché riacquistare la giovinezza non è mai troppo semplice.
Veronesi inquadra così il personaggio di De Niro:
Giffoni Film Festival 2010 quindicesima giornata: chiudono Christian De Sica e Pupi Avati
Ultima giornata al Giffoni Film Festival 2010, ieri riflettori puntati sul divo Samuel L. Jackson che ha ritirato il premio Truffaut alla carriera ed ha incontrato stampa e giovani giurati raccontando della sua grande passione per il mare, di ben 10 progetti a cui ha preso parte e che saranno prossimamente nelle sale e di un copione appena letto, The mountain Top sull’ultima notte del leader afro-americano Martin Luther King che però sta ancora valutando.
Jackson racconta di essersi divertito un mondo a girare film come Iron Man 2 e Snakes on a plane, ma parla anche della difficoltà oggi di produrre film indipendenti e con tematiche mature, qualche parola sui registi Spike Lee e Quentin Tarantino che considera importanti per la sua crescita artistica, infine una considerazione sull’amore tema del festival di quest’anno:
Giffoni Film Festival 2010 tredicesima giornata: oggi Samuel L. Jackson e L’apprendista stregone
Penultima giornata per l’edizione 2010 del Giffoni Film Festival, ieri folla in visibilio per il rocker Ligabue che oltre a ritirare il premio Truffaut ha preso parte alla masterclass quotidiana parlando del documentario Niente paura-Come siamo, come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue diretto da Piergiorgio Gay che verrà presentato fuori concorso alla prossima Mostra di Venezia. Il cantautore emiliano ha descritto il lavoro svolto per il film come “un atto d’amore verso l’Italia”.
Ieri red carpet anche per il duo di comici Ficarra e Picone che hanno incontrato la stampa in un’atmosfera informale. La coppia di attori ha parlato di Striscia la notizia di cui dovrebbero riprendere la conduzione a marzo e di uno spettacolo teatrale che debutterà in settembre.
Giovanni Veronesi, crociata contro i film in 3D?
In questi giorni sul web si trovano molti riferimenti ad alcune affermazioni fatte dal regista Giovanni Veronesi in un’intervista rilasciata al magazine Diva & Donna che attaccano frontalmente e senza mezzi termini il cinema 3D in toto, no non parliamo dei famigerati occhialini monouso o dei mal di testa, ma proprio di tutto il cinema 3D a prescindere se il film che utilizzi il formato in questione abbia o meno un valore artistico, affermando che pellicole come Avatar e Alice in Woderland fanno solo male al cinema italiano e proponendo un’inquietante concentrazione forzata di questi film nel solo periodo estivo.
Questi due kolossal americani (Avatar e Alice, NdR), proposti in sala a un prezzo maggiore, hanno danneggiato non solo i film italiani ma anche gli altri americani e gli stranieri in genere. Secondo me, se i film evento in 3D fossero lanciati soltanto da maggio a settembre, raggiungerebbero comunque cifre ineguagliabili ma garantirebbero anche uno spazio equo nel mercato a tutti gli altri concorrenti. Il cinema italiano non è andato affatto male ma poteva andare molto meglio senza ‘Avatar’ e ‘Alice’.
Happy Family, recensione
Lo scrittore, anzi autore, Ezio (Fabio De Luigi) si barcamena tra un’ispirazione altalenante, una relazione appena terminata e una realtà che spesso si confonde con la fantasia partorendo vividi ricordi mai vissuti, ma solo immaginati. Nasce così un nuovo racconto che lo vede ritrovarsi voce narrante e ospite nel bel mezzo di una cena tra due famiglie i cui rispettivi figli, appena sedicenni, hanno deciso di sposarsi.
Per Ezio il suo parto di fantasia subirà numerosi stop creativi, ma di certo troverà l’amore in una bella e complessata pianista di musica classica, assisterà al lento, ma inesorabile disfacimento fisico di una madre ottantenne e di suo figlio, lei affetta da Alzhaimer, lui da un cancro, a cui si aggiungono un paio di mogli insoddisfatte, un marito che non vuole crescere, e tanta voglia di raccontare e raccontarsi.
Durante i voli pindarici di Ezio i suoi personaggi si riveleranno invadenti, insoddisfatti, logorroici, faranno richieste e si ribelleranno ad alcune scelte creative, come un finale troppo frettoloso, ma alla fine tutti saranno accontentati almeno in parte, i loro personaggi troveranno un epilogo, se non definitivo almeno in evoluzione, ed Ezio finalmente esausto proverà a tornare alla realtà in cerca di un contatto umano e reale, di cui ora, dopo tanta rumorosa solitudine, sente davvero il bisogno.