A-Team, recensione in anteprima

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Dopo un incipit nell’assolato New Mexico tra poliziotti corrotti, rottweiler e un marito geloso che vuol dare fuoco a Sberla (Bradley Cooper), assistiamo al suo salvataggio in extremis grazie al colonnello Hannibal (Liam Neeson) e al sergente P.E. Baracus (Quinton Jackson) assistiti nella fuga dal Capitano Murdoch (Sharlto Copley) pilota decisamente fuori di testa. Avverrà così il primo incontro della squadra che otto anni e molte spericolate missioni dopo ritroveremo in Medioriente alla fine della prima guerra del golfo, durante il ritiro delle truppe dall’Iraq.

All’A-Team verrà affidata un’ultima rischiosa missione, tornare a Baghdad e recuperare alcune matrici per stampare dollari americani più un enorme carico di contanti, la missione andrà a buon fine, ma al momento di rientrare l’unico a conoscenza della missione, il generale Morrison (Gerald McRaney) verrà ucciso, il carico di soldi distrutto e le matrici rubate e chi ne farà le spese saranno proprio i quattro soldati spediti alla corte marziale.

Separati per ovvi motivi di sicurezza i quattro evaderanno e torneranno insieme grazie al supporto della CIA che intende recuperare  le matrici ad ogni costo, così braccati dal tenace ex-capitano Carissa Sosa (Jessica Biel), un ex-fiamma di Sberla degradata a tenente dopo il fattaccio iracheno, i quattro scopriranno chi c’era dietro l’attentato a Morrison e chi li ha incastrati, trovando un modo decisamente spettacolare per riscattarsi.

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A-Team, colonna sonora

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Il 18 giugno approda nelle sale italiane l’atteso remake del serial cult A-Team, un vero must per tutti quelli che negli anni ’80, in piena fase adolescenziale seguivano le imprese della squadra capitanata da George Peppard che in ogni puntata tra scazzottate, inseguimenti e piani ben riusciti salvavano qualche onesto americano medio vittima del criminale di turno.

Nuovo team per una nuova generazione di spettatori senza dimenticare gli aficionados, Liam Neeson è Hannibal Smith, Bradley Cooper (Una notte da leoni) è Sberla, Sharlto Copley (District 9) è Murdock e il lottatore Quinton Rampage Jackson è il nerboruto P.E. Baracus. il regista Joe Carnahan reduce dal tarantiniano Smokin’ Aces, per la colonna sonora si affida al veterano Alan Silvestri che sforna 16 tracce rielaborando, arrangiando e ampliando il tema originale composto dal duetto srorico Mike Post/Pete Carpenter che ci ha regalato sigle memorabili vedi Magum P.I., Agenzia Rockford, CHIPs e Law & Order.

Per celebrare l’evento dopo il salto oltre al consueto video musicale, vi proponiamo una doppia compilation, quella ufficiale con lo score di Silvestri e una selezione dei brani che potrete ascoltare durante la visione del film. Buon ascolto.

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Colazione da Tiffany, recensione

breakfast_at_tiffanys_ver3 []Holly (Audrey Hepburn) è un’estroversa ragazza molto sofisticata e con qualche scheletro nell’armadio che vive a New York frequentando l’alta società e party esclusivi, sognando di sposare un miliardario per potersi permettere i preziosi della grande gioielleria Tiffany, gioielleria per la quale la ragazza ha una sorta di venerazione.

Nel suo palazzo abita Paul (George Peppard) un giovane scrittore che per mantenersi ferquenta una donna più grande che gli permette di continuare a rincorrere il romanzo perfetto. I due si incontreranno e si scopriranno a vicenda mettendo in luce le ripettive debolezze, come la depressione e l’instabilità che minano il magico mondo creato ad arte da Holly per sfuggire alla sin troppo cruda realtà.

Quando Holly sta per raggiungere il suo traguardo, impalmare un ricco magnate messicano, quest’ultimo si tira indietro ed Holly cercherà nuovamente conforto in Paul sapendo che il suo sentimento verso di lei è reale e genuino.

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