V per Vendetta, recensione

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Inghilterra 2019, la popolazione è oppressa da un regime che oltre ad una efficiente e spietata polizia segreta, ha il totale controllo sui mass-media, La dittatura non solo mediatica, e la violazione dei più basilari diritti civili, è figlia  dalla necessità di uscire da un periodo buio in cui lo scontro politico ha causato la morte di molti cittadini britannici, coinvolti in manifestazioni di protesta, sfociate in una violenta guerriglia urbana.

Dalle macerie di questi scontri e di una nazione in balia di caos, violenza e terrore sorgerà, alimentando ad arte la paura, un partito neoconservatore appoggiato dal popolo e capeggiato dall’Alto Cancelliere Adam Sutler (John Hurt), che porterà si la pace, ma anche la fine di ogni libertà.

Il regime però finirà per figliare contrapposti estremismi, e cosi Londra diventerà il palcoscenico di una nuova figura mascherata conosciuta come V (Hugo Weaving), che ispirandosi  alle gesta del famigerato Guy Fawkes, cospiratore britannico che tentò nel 1605 di far saltare il Parlamento inglese, seminerà il panico nelle istituzioni, con incursioni mediatiche e attentati dinamitardi.

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Ninja Assassin, recensione

locandina-italiana-del-film-ninja-assassin-134250 []Ninja, letali assassini che operano nell’ombra, per qualcuno semplici leggende, per altri fantasiosi spauracchi da sbeffeggiare, ma per chi li ha incontrati ed ha avuto la fortuna di sopravvivere rappresentano un incubo da cui è difficile liberarsi.

Raizo (Rain) è uno di loro, un ninja addestrato sin da bambino a diventare uno spietato guerriero senz’anima, maestro nell’uso di armi e arti marziali unite a tecniche di mimetismo che nei secoli hanno trasformato i ninja in leggendari ed eterei fantasmi.

Sarà la zelante agente Mika Coretti (Naomie Harris) che collegando alcune transazioni in oro e seguendo misteriosi omicidi ancora irrisolti, scoprirà Raizo e l’esistenza di un’odierna setta di ninja, nonchè il loro legame con i clan Yakuza.

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Effetto Matrix: cosa sarebbe?

Quando Matrix è uscito, correva l’anno 1999. Ancora non era arrivato il 2000, e i fratelli Wachowsky rivoluzionavano il cinema. Ma quale cinema? Il cinema di fantascienza? Forse, ma detto così suona riduttivo.

Il termine “matrix” viene dal latino, e significa letteralmente matrice, ma anche nutrice, madre; pensiamo al significato di questi termini. La matrice, ci rimanda direttamente a concetti matematico/informatici. Chi, come me, ha affrontato un corso di Algebra Lineare, sa esattamente di cosa parlo.

La struttura matriciale ci rimanda alla formalizzazione del mondo artificiale creato dalle macchine. Un mondo che ci è familiare, e dal quale non vogliamo staccarci, perchè è quello in cui nasciamo, e in cui siamo predestinati, almeno apparentemente, a morire.

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