Recensione: Aspettando il sole

Italia, anni ’80, un posto qualunque, tre balordi si imbattono nell’hotel Bellevue, un albergo decisamente fuori mano che ospita una galleria di insoliti e grotteschi personaggi di varia umanità.

Il Bellevue sembra un albergo uscito da alcuni romanzi noir di un tempo, è vissuto, cupo e intrigante allo stesso tempo, è un vero personaggio ambiguo che dietro le sue porte dai numeri consunti nasconde tutta la follia e la disperazione del genere umano.

Uomini e donne ne percorrono i corridoi, ne attraversano le porte, vi raccontano le proprie storie, tutti sfiorandosi, ma mai toccandosi realmente, tutti hanno qualcosa da raccontare, tutti qualcosa da nascondere.

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Rodrigo Garcia: Quello che le donne non dicono

Rodrigo Garcia, regista colombiano nasce a Bogotà il 24 Agosto 1959, figlio del celebre scrittore Gabriel Garcia Marquez, è uno di quei registi che conosce a fondo il mezzo tecnico oltre a quello artistico, la sua peculiarità registica ha l’anima del racconto corale, e una sensibilià che gli permette da uomo di raccontare le donne, senza stereotiparle, ma cogliendone con l’obiettivo l’anima più intima e le emozioni ben nascoste sotto la superficie, svelandone vizi e virtù, ma sempre con quel tocco elegante e fortemente caratterizzante.

Garcia si fa le ossa sul campo, i suoi esordi dietro la macchina da presa sono come operatore in film come il melo’ romantico II profumo del mosto selvatico, e la commedia Piume di struzzo, una palestra di un certo spessore, dove il regista esplora e approfondisce alcune tecniche di ripresa di cineasti  stilisticamente molto diversi tra loro come Alfonso Arau e Mike Nichols.

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Madonna al cinema: da Who’s that Girl a Filth and Wisdom

Ribadisco subito il concetto espresso nel titolo, Madonna è sempre Madonna. Preconcetti, aspettative della critica, critiche antesignane e prodromiche, tutto quello che si può di re e tutto quello che non si può dire: ma Madonna è sempre Madonna.

Quando l’ho vista per la prima volta, tanti anni fa, è stato come vedere esplodere un barboncino in un salotto francese nel settecento, con conseguente cospargimento di carni e interiora sulla padroncina e sugli ospiti. Qualcosa di irriverente, una ferita mortale ai miei pensieri e alla mia morale, ma anche qualcosa da cui non riuscivo a togliere lo sguardo.

Domani Madonna compie cinquant’anni, e la cosa non mi stupisce affatto. E’ stata in grado di compiere altre meraviglie, altri prodigi. A cinquant’anni ci arriverò anch’io, e tante persone che respirano come me e di cui ho una stima media (la peggiore).

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