Boccaccio ’70, recensione

boccaccio-70

Boccaccio si fa fonte ispiratrice per una produzione firmata Carlo Ponti, le  suggestioni del famoso novellista rilette, rivisitate e utilizzate per descrivere con sarcasmo una società, quella degli anni ’60, in pieno boom economico.

Pronta ad una trasformazione dei costumi ma fondamentalmente ancora schiava della censura e di un puritanesimo condominiale che si scontra con la voglia di trasgredire e di raccontare un Italia in piena evoluzione/rivoluzione sessuale.

Scopri di più

E’ morto Tullio Pinelli, drammaturgo e sceneggiatore di Federico Fellini

Si è spento stamane a Roma, all’età di 100 anni uno dei più grandi sceneggiatori italiani, Tullio Pinelli. l’autore preferito del maestro Federico Fellini, sue le sceneggiature, scritte solitamente a quattro mani con il collega Enzo Flaiano di Ginger e Fred, La strada, Le notti di Cabiria, ed i capolavori I vitelloni e 8 e mezzo e La dolce vita.

Attivo nella stagione d’oro del cinema italiano si è rivelato tra i più longevi sceneggiatori italiani, gli esordi risalgono agli anni ’30 con numerosi lavori teatrali per occuparsi di cinema durante il secondo conflitto mondiale.

Scopri di più

Los Angeles Italia: Film Fashion and Art Fest

Evento speciale e ricco di star quello del Los Angeles Italia Film Festival 2009, dal 15 al 21 Febbraio 2009 nel mitico Chinese Teather di Los Angeles California, Hollywood omaggerà il cinema italiano di ieri ed oggi con un sontuoso evento a cui parteciperanno star nostrane ed internazionali e durante il quale verranno proiettate decine di pellicole che ripercorrono cinquant’anni di storia del cinema italiano nel mondo.

Ospite d’onore del festival l’attore Dennis Hopper che presenterà un omaggio al Maestro Federico Fellini, tra le pellicole proiettate Roma e Satyricon, tra gli altri ospiti  l’attrice Maria Grazia Cucinotta, i registi Giulio Base, Carlo Carlei e Pappi Corsicato, oltre a molte star di Hollywood come Rosario Dawson, Joseph Fiennes, forest Whitaker ed i registi John Landis e Paul Haggis.

Scopri di più

Stefano Salvati, l’anti–Moccia ai giorni nostri

Esce nelle sale il 24 Ottobre 2008, AlbaKiara, liberamente ispirato all’omonima canzone di Vasco Rossi, un film di Stefano Salvati, interpretato da Davide Rossi (figlio di Vasco), Raz Degan, Laura Gigante, Alessandro Haber, Ivano Marescotti, Dario Bandiera.

Il film mescola i generi, esattamente come fa la vita, soprattutto quella dei nostri giorni: commedia, thriller, erotismo. Una pellicola a caratteri forti, anche rispetto ai fatti di cronaca che continuamente coinvolgono i giovanissimi: telefonini usati come telecamere sexy, rave party in cui la droga è più importante della musica, amori tenerissimi gestiti in maniera immorale.

Scopri di più

I De Laurentiis, una dinasty tra passato e futuro

Se il cinema come spettacolo supera i 110 anni, la dinastia De Laurentiis viaggia ormai verso i 70, a partire dalle prime apparizioni sullo schermo dell’allievo-attore del Centro Sperimentale di Cinematografia, Agostino, classe 1919, divenuto in seguito il producer Dino, che gli americani hanno battezzato con il nome di “the Legend“.

Di poco posteriore, nell’immediato secondo dopoguerra, la discesa in campo del fratello maggiore Luigi (1917-1992), validissima spalla da subito e poi realizzatore in proprio; e l’organico familiare è completato ben presto dal fratello minore, Alfredo (1924-1981), apprezzato organizzatore generale.

Finché spunta Aurelio, figlio di Luigi; e mentre a Hollywood opera da tempo come attiva produttrice Raffaella, figlia di Dino, a Roma è già al lavoro un Luigi nipote, figlio di Aurelio, che nei voti del clan continuerà la tradizione.

Scopri di più

65ma Mostra del Cinema: trionfa il film dei Cohen e la coppia Clooney-Pitt

La 65ma Mostra del Cinema, iniziata ieri a Venezia possiede tutte le prerogative degli eventi destinati a lasciare ancora una volta il segno, le immancabili e perché no benvenute polemiche a fare da cassa di risonanza: secondo il giornale tedesco “Der Spiegel” troppi i film italiani in concorso, ma siamo in Italia no? Poi la parata di star e autorità che in serata sono sfilate sul red carpet prima della proiezione del grande protagonista della giornata odierna, dopo l’anteprima di ieri per la stampa e i vip, ovvero il film dei fratelli Coen.

Come in Non è un paese per vecchi, i due autori terribili Ethan e Joel, si cimentano in una dissacrante critica della società americana nella loro nuova opera Burn After Reading, presentata fuori concorso, dal cast di prima grandezza: Brad Pitt, George Clooney al mattino in conferenza stampa, poi nel pomeriggio a firmare autografi sul red carpet, a cui vanno aggiunti Frances McDormand anche lui a Venezia assieme a Tilda Swinton, il grande John Malkovich, Richard Jenkins, J. K. Simmons.

Una spy story divertente e dissacrante con l’immancabile, amaro fondo di verità, accolta dal fragoroso applauso del pubblico al termine della proiezione. La coppia Clooney-Pitt, quest’ultimo in particolare, non finisce mai di stupire calata in un ruolo non certo facile da interpretare: due emeriti idioti alla ricerca di denaro facile, un personal trainer e un ex bodyguard alla ricerca di quella fortuna, che la vita non gli ha mai veramente concesso.

Scopri di più

Festival di venezia dalla undicesima alla ventesima edizione: Senso o Romeo e Giulietta?

Dopo un lungo tramonto, durato qualche anno, Venezia è riuscita a rialzare la testa, ad appoggiarsi sulle proprie mani, e ha cominciato a scrollarsi di dosso le macerie della guerra. Macerie fisiche, macerie culturali. Come una fenice nascitura, il festival ha continuato ad ardere sotto la cenere (mio dio, sembro Louis Miguel!) fino alla resurrezione, con l’arrivo del 1946.

Come per tutti, anche per il Festival di Venezia l’uscita dal tunnel non è stata nè immediata, nè indolore. Aiutato da una incredibile voglia di ricomincire, a dall’esplosione dell'”artisticità” repressa in quei difficili anni, il Festival riprende, stavolta a pieno regime.

Ed è il Neorealismo a fare da testimone a questo secondo inizio, anche se i film che lo rappresentano più da vicino, sembrano inizialmente non riscuotere il successo meritato; in questi anni si riaprono le porte al cinema internazionale, che torna, portando orgogliosamente sul vassoio una sequela interminabile di grandi registi e divi di ogni genere.

Scopri di più

I Sutherland: Donald e Kiefer destini incrociati

La caratteristica che più accomuna Sutherland padre (Donald) al figlio (Kiefer) è senza dubbio la duttilità, la capacità di ricoprire i ruoli più disparati con la garanzia pressoché matematica d’ottenere un risultato che risponde alle aspettative, la chiave del successo dei due attori è tutta qui, quanto basta per includerli nel novero dei più amati dal pubblico.

Che Donald McNichol Sutherland fosse capace di tutto lo si intuisce dalla sua biografia. Nato in Canada nel 1934, fa il dj in una radio privata e nello stesso tempo si paga gli studi per diventare attore, un sogno destinato a divenire realtà che il nostro persegue strenuamente, al punto da imbarcarsi per l’Inghilterra dove si iscriverà alla London Academy for Dramatic Arts.

Ogni ruolo sembra adatto a lui, Donald non sfigura mai neanche quando a inizio carriera, il cinema italiano gli concede la grande occasione di proporsi ma in film di bassa qualità. Col passare del tempo parti più decorose si profilano all’orizzonte come quella del capitano Pierce nella versione cinematografica di Mash a firma Robert Altman. Anche il nostro Federico Fellini, si accorge di lui e gli offre il ruolo del protagonista in Casanova, cosi come un altro grande maestro di casa nostra Bernardo Bertolucci lo trasforma nel cinico Attila del suo Novecento: il legame con l’Italia è forte. Con quel viso da eterno marpione, il sorrisetto ironico e irriverente Donald Sutherland da l’idea di saperla lunga e nulla sembra poterlo turbare.

Scopri di più