Alle soglie del 2000 il mobbing è uno sport da ufficio troppo poco praticato, ormai una vera rarità e cosi la Megaditta pensa bene di ricreare con gli ultimi ritrovati della scienza il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) unico che possa riportare servilismo e condiscendenza a livelli perlomeno accettabili.
Il nuovo Fantozzi clonato si ritroverà ben presto vittima dei primi soprusi e dovrà vedersela nientemeno che con il figlio del Megadirettore, a cui dovrà badare mentre frequenta una scuola speciale dove gli insegneranno tutti i trucchi per diventare un futuro Megadiretttore di cui essere fieri, ma Fantozzi intenerito dalla scolaresca di piccoli teppisti in erba spinta alla truffa reiterata e trascurata dai genitori porterà tutti allo zoo guagnandosi così come ai bei tempi una bella punizione corporale.
Come se non bastasse Fantozzi si ritrova sotto l’influsso nefasto del gioco, lui e un gruppo di sfigatissimi ex-colleghi d’ufficio si giocano anche le mutande su un sistemone del Supernalotto proposto dal ragioniere fino a che senza più soldi lasciano che sia Fantozzi, impegnatosi fino all’ultimo pezzo di mobilio, a lanciarsi in un ultimo disperata giocata, ma Ugo ammalatosi è costretto suo malgrado a mandare sua moglie Pina (Milena Vukotic) a giocare, incredibilmente la combinazione esce, Fantozzi esulta ignaro che Pina in realtà non l’ha giocata.