Fantozzi va in pensione, recensione

Povero ragionier Fantozzi (Paolo Villaggio) non poteva certo immaginare che un giorno le reiterate vessazioni dei suoi colleghi d’ufficio, gli insulti del mega-direttore e lo scherno continuo dell’irraggiungibile signorina Silvani (Anna Mazzamauro) gli sarebbero mancati, ma è proprio quel che accade quando l’impiegato più sfigato e simpatico di sempre raggiunge la famigerata età pensionabile, che lo costringe a lasciare l’azienda che ha servito e riverito per così tanti anni.

Il primo giorno da pensionato per Fantozzi sarà traumatico, ancora non pienamente conscio della sua nuova situazione si sveglierà di soprassalto pensando di essere in ritardo, trasformando così la mattinata in una frenetica ed inutile corsa in ufficio.

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Fantozzi 2000-La clonazione, recensione

Alle soglie del 2000 il mobbing è uno sport da ufficio troppo poco praticato, ormai una vera rarità e cosi la Megaditta pensa bene di ricreare con gli ultimi ritrovati della scienza il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) unico che possa riportare servilismo e condiscendenza a livelli perlomeno accettabili.

Il nuovo Fantozzi clonato si ritroverà ben presto vittima dei primi soprusi e dovrà vedersela nientemeno che con il figlio del Megadirettore, a cui dovrà badare mentre frequenta una scuola speciale dove gli insegneranno tutti i trucchi per diventare un futuro Megadiretttore di cui essere fieri, ma Fantozzi intenerito dalla scolaresca di piccoli teppisti in erba spinta alla truffa reiterata e trascurata dai genitori porterà tutti allo zoo guagnandosi così come ai bei tempi una bella punizione corporale.

Come se non bastasse Fantozzi si ritrova sotto l’influsso nefasto del gioco, lui e un gruppo di sfigatissimi ex-colleghi d’ufficio si giocano anche le mutande su un sistemone del Supernalotto proposto dal ragioniere fino a che senza più soldi lasciano che sia Fantozzi, impegnatosi fino all’ultimo pezzo di mobilio, a lanciarsi in un ultimo disperata giocata, ma Ugo ammalatosi è costretto suo malgrado a mandare sua moglie Pina (Milena Vukotic) a giocare, incredibilmente la combinazione esce, Fantozzi esulta ignaro che Pina in realtà non l’ha giocata.

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Fantozzi-Il ritorno, recensione

Sembra che per lo sfigatissimo ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) per una volta la fortuna non si sia girata a guardar altrove e così dopo la sua dipartita giunto in paradiso, per un problema burocratico gli viene imposto di tornare sulla Terra e riprendersi per un  periodo la sua vita terrena come se nulla fosse mai accaduto.

Per chiunque questa potrebbe rivelarsi l’occasione di una vita, l’occasione per salutare i propri cari e sistemare faccende in sospeso, ma per il povero Fantozzi vuol dire solo risvegliarsi accanto alla moglie Pina (Milena Vukotic) per una della ennesime giornate da dimenticare e infatti così sarà, nella prima giornata il risorto Fantozzi si dovrà occupare della nipote Uga (Maria Cristina Maccà) in piena fase di ribellione che oltre a finire sequestrata, causerà tra le altre cose la distruzione della sua amata bianchina.

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SuperFantozzi, recensione

Super Fantozzi

Dopo un esilarante prologo in cu Fantozzi/Adamo con tanto di spinosissima foglia di cactus a coprire le pudenda si becca una Eva da dimenticare, inizierà un viaggio nella storia che ci porterà in ordine cronologico: nella preistoria dove un Fantozzi cacciatore scatenerà le ire di un dinosauro, nell’antica Grecia dove vedremo un fantozzi maldestro maratoneta e in Palestina dove il nostro sfigatissimo impiegato verrà crocifisso sul Golgota insieme al messia e ai due ladroni.

Il viaggio proseguirà nel Medioevo dove Fantozzi di ritorno dalla Crociate per conquistare la bella principessa di turno dovrà  trovare la leggendaria Eschizzibur…pardon Excalibur, per poi incontrare il generoso Robin Hood, testare la ghigliottina durate la Rivoluzione Francese ed essere testimone live della storica breccia di Porta Pia.

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