Giffoni Film Festival 2010 undicesima giornata: oggi Sam Worthington e Sabrina Impacciatore

Ultima settimana per la quarantesima edizione del Giffoni Film Festival, ieri le prime immagini in anteprima mondiale del Dylan Dog di Kevin Munroe con il nuovo Superman Brandon Routh e red carpet per Michele Riondino e la talentuosa Isabella Ragonese, entrambi protagonisti di Dieci inverni di Valerio Mieli.

La Ragonese prossima madrina a Venezia e insignita del premio Giffoni Experience, ha parlato dei suoi esordi in teatro, del film Tutta la vita davanti che gli ha aperto molte strade e dell’esperienza televisiva con Luca Zingaretti nella fiction L’età del dubbio di Roberto Sironi e poi una parola per Elio Germano con cui ha recitato ne La nostra vita di Daniele Luchetti: Farei un contratto per recitare sempre con lui.

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Tutta la vita davanti, recensione

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Marta (Isabella Ragonese) con una laurea e grandi speranze per un futuro lavorativo che gli permetta di sfruttare le sue conoscenze, si trova ben presto a cozzare con un mondo del lavoro ostico e che sembra non avere spazio per lei e la sua laurea in filosofia.

Dopo l’iter di ogni neolaureato in cerca di impiego con la canonica sequela di curriculum spediti ovunque, Marta si ritrova a dividere la casa con Sonia (Micaela Ramazzotti) ragazza madre un pò squinternata e con una vita alquanto sregolata, e spinta dal bisogno di guadagnare accetta il consiglio della coinquilina ritrovandosi impiegata in una multinazionale che vende un portentoso elettrodomestico multifunzione.

La società estremamente organizzata per ottimizzare al massimo risorse, costi e ricavi impiega delle ragazze per procacciare clienti tramite un call center, ed è qui che Marta si ritrova impegnata, e dei rappresentanti giovani e rampanti per le vendite a domicilio.

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Nastri d’argento 2010: Mine Vaganti e La prima cosa bella vincitori con 5 premi a testa

Nastri d'argento 2010

Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek (miglior commedia) e La prima cosa bella di Paolo Virzì (miglior regista) si sono spartiti i Nastri d’argento 2010, cinque a testa (o 5 a 4 per Mine Vaganti se l’ex aequo vale uno), assegnati dal sindacato giornalisti cinematografici (SNGCI).

L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dall’altissimo numero di ex aequo, cinque. A pari merito sono finiti: Elio Germano (La nostra vita) e Christian De Sica (Il figlio più piccolo) come migliori attori protagonisti, Stefania Sandrelli e Micaela Ramazzotti (entrambe per La prima cosa bella) come migliori attrici protagoniste; Ennio Fantastichini (Mine Vaganti) e Luca Zingaretti (Il figlio più piccolo) come migliori attori non protagonisti; Isabella Regonese (La nostra vita), Lunetta Savino ed Elena Sofia Ricci (entrambe per Mine Vaganti) come migliori attrici non protagoniste; Valerio Mieli (Dieci Inverni) e Rocco Papaleo (Basilicata coast to coast) come migliori registi esordienti.

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Elio Germano, un italiano a Cannes

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Il palcoscenico internazionale del Festival di Cannes quest’anno ha consacrato come miglior attore in La nostra vita di Daniele Lucchetti il nostro Elio Germano, che non solo viene accostato al veterano Javier Bardem con cui condivide ex-aequo la miglior interpretazione maschile, ma rompe il lungo digiuno che durava dal lontano 1987, anno in cui il grande Marcello Mastroianni conquistò la giuria della kermesse francese con il ruolo di Romano nella pellicola russa Oci ciornie di Nikita Mikhalkov.

Che Germano fosse destnato a diventare uno dei talenti di punta del cinema italiano era ormai solo una questione di tempo, ben pochi sono gli attori che si possono confrontare con il talento genuino dell’attore romano, tra questi Stefano Accorsi e Riccardo Scamarcio, dal collega li separano in entrambi i casi dieci anni e la diversa provenienza geografica, mentre se cerchiamo tra i talenti provenienti dalla Capitale vengono alla mente subito Valerio Mastandrea e Kim Rossi Stuart entrambi più grandi di Germano di qualche anno e con molti punti in comune a livello di recitazione con il collega, vedi una certa spontaneità nel porsi di fronte alla macchina da presa, naturalmente talento ancora in via di definizione e alla ricerca di una propria identità, tra i coetanei citiamo anche  Nicolas Vaporidis.

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Cannes 2010, vincitori e vinti

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Come nostra consuetudine eccoci al nostro personale dopo-festival, per commentare e tirare le somme sul prestigioso Festival di Cannes che ieri in serata ha chiuso i battenti con la proclamazione dei vincitori, tra i quali il nostro Elio Germano come miglior attore, e la vittoria come miglior pellicola di un outsider come Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives del regista thailandese Apichatpong Weerasethakul, che visto il contenuto surreale e visionario non è strano sia piaciuta tanto all’eclettico presidente di giuria Tim Burton.

Il regista thailandese non nasconde l’entusiasmo per aver battuto veterani della rassegna come l’inglese Mike Leigh, che a ben vedere è quello che esce non solo sconfitto, ma praticamente a mani vuote dalla kermesse, il suo Another Year riceve solo una menzione speciale della giuria ecumenica. Ricordiamo che Leigh prima nel ’93 con Naked, poi nel ’96 con Segreti e bugie si era accaparrato il premio come miglior regia e la Palma d’oro come miglior film, ed in questa edizione era praticamente il favorito di tutta la stampa internazionale insieme ad Alejadro Gonzalez Inarritu, altro grande sconfitto che con il suo Biutiful si deve accontentare del premio come miglior attore assegnato a Javier Bardem.

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Cannes 2010, tutti i vincitori: Elio Germano migliore attore, Uncle Boonmee who can recall his past lives palma d’oro

Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives del thailandese Weerasethakul ha vinto la Palma d’oro del Festival di Cannes 2010. A Mahamat-Saleh Haroun è stato assegnato il premio della giuria per A Screaming Man, il francese Mathieu Amalric è si è aggiudicato il premio della regia con il suo Tournée.

Buon risultato anche per l’Italia che si porta a casa il premio per il Migliore attore grazie all’interpretazione di Elio Germano ne La nostra vita di Daniele Luchetti, a parimerito con Javier Bardem, protagonista di Biutifiul. L’attore italiano ha dedicato il premio:

all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere il paese migliore nonostante la loro classe dirigente.

Dopo il salto potete leggere la lista di tutti i vincitori:

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La nostra vita, recensione

Claudio ( Elio Germano) è un operaio trentenne che lavora nell’edilizia e vive alla periferia di Roma, in lui è ben radicato il senso della famiglia ed è per questo che con la bella moglie Elena (Isabella Ragonese) ne ha costruita una fatta di piccole soddisfazioni quotidiane e gesti di un amore genuino con cui crescere due figli e sperare in un futuro per il terzo in arrivo.

La vita di Claudio ed Elena scorre sui binari di una quotidianità in cui si confondono piccole perle di tranquillità goduta, con i pensieri e il bisogno impellente di arrivare a fine mese, centellinando le poche risorse affinchè, a piccole dosi,ci si possa togliere qualche sfizio, magari un mobile per il salotto, la tv nuova o una vacanza sognata da anni, per una rigenerante fuga da Last minute.

Come spesso accade la vita però ha ben altri piani e così Elena muore per delle complicazioni post-parto e Claudio perde il suo punto di riferimento, ritrovandosi perduto e incapace di riempire una voragine di dolore troppo grande e troppo profonda, così i suoi figli riceveranno un surplus di amore e attenzioni che porteranno Claudio verso una sorta di patologico tentativo di compensazione materiale, sia della figura materna che della moglie perduta.

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Cannes 2010 domenica 23, aspettando la premiazione

Giornata conclusiva del Festival di Cannes, anche quest’anno i film hanno di certo accontentato un pò tutti, dal cinefilo al semplice appassionato e quello che ha colpito di più oltre alla massiccia presenza di pellicole orientali, un trend che segue le ultime edizioni di molti altri prestigiosi festival, è la mancanza in concorso del cinema americano, limitata quest’anno al solo Doug Liman con il suo thriller-politico Fair Game, anche se Hollywood porta due anteprime fuori concorso di alto profilo come il Robin Hood di Ridley Scott e il sequel Wall Street 2-Il denaro non dorme mai di Oliver Stone.

Anche l’Italia si presenta sulla croisette con una sola pellicola in concorso, La nostra vita di Daniele Lucchetti, apprezzato alle proiezioni, ma considerato dalla stampa internazionale inferiore al più solido Mio fratello è figlio unico, anche se il protagonista Elio Germano entusiasma e si candida come miglior attore, poi ci pensa Sabina Guzzanti e il suo Draquila-L’italia che trema ad accentrare l’attenzione convincendo la critica ed entusiasmando la prestigiosa rivista americana Variety:

Anche per gli italiani abituati agli scandali del loro paese Draquila è un pugno nello stomaco…

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Cannes 2010, previsioni e totopalma

Il Festival di Cannes si approssima al suo epilogo, oggi le ultime due proiezioni per la Selezione ufficiale e domani la premiazione e come di consueto non possiamo esimerci dal dare un’occhiata a stampa nazionale e internazionale per vedere come si presentano le previsioni di vittoria e il cosiddetto totopalma la cui classifica già da qualche giorno si va delineando.

Sembra sarà un terzetto di pellicole a giocarsi sul filo di lana l’ambita Palma d’oro come miglior film, in dirittura d’arrivo il francese Des hommes et des dieux, i monaci del regista Xavier Beauvois e il loro sacrificio all’insegna della tolleranza hanno suscitato entusiasmo, mentre anche Inarritu sembra aver colpito nel segno con il dolente traffichino interpretato da Bardem nel suo Biutiful, qui da noi si tifa il ritrovato Mike Leigh e il suo Another Year, sembra che il regista inglese potrebbe fare il colpaccio e portarsi a casa anche il terzo riconoscimento alla miglior regia.

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Cannes 2010 venerdì 21: ieri applausi per Luchetti e La nostra vita

Ci approssimiamo al week-end conclusivo del Festival Di Cannes, ieri è stata la giornata de La nostra vita di Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso nella Selezione ufficiale e da oggi distribuito nelle sale italiane. Dopo un’anteprima stampa dagli esiti alquanto positivi ieri anche l’incontro con i giornalisti:

Non volevo condannare né celebrare nessuno, ma mostrare il nuovo proletariato così com’è, non dall’alto in basso come si faceva una volta con la commedia o il cinema politico. Il proletariato è rimasto lo stesso di tanti anni fa, così come la vita, a cambiare sono i luoghi: e il centro commerciale trasformato in piazza diventa il posto dove ci si può illudere di avere una vita come tutti gli altri, accedere agli stessi beni indebitandosi perché diventi la rotella di un ingranaggio più grande di te.

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Cannes 2010 Giovedì 20: ieri Mick Jagger e Bellocchio oggi Luchetti e Liman

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Ottavo giorno sulla croisette, ieri giornata senza scossoni per il Festival di Cannes, positiva l’anteprima stampa de La nostra vita di Luchetti e un pò di pepe grazie all’americano Blue Valentine, una coppia con matrimonio alla deriva cerca di salvare il salvabile, il film di Derek Cianfrance reduce dal Sundance scodella una corposa serie di trasgressive scene di sesso eplicito che lasciano il segno.

Tra le pellicole che hanno diviso la stampa My Joy del documentarista ucraino Sergei Loznitsa, un camionista si perde nella Russia rurale finendo in uno sperduto villaggio. Il ritmo rarefatto della pellicola non ha convinto tutti, qualcuno accusa il regista di un eccesso di formalità, altri ne sottolineano invece il grande potenziale e il talento visivo eccezionale. My Joy è in assoluto il primo lungometraggio ucraino selezionato per il concorso ufficiale.

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Cannes 2010 mercoledì 12: Robin Hood sbarca sulla croisette

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Ci siamo dopo qualche anticipazione, comunicazioni ufficiali e qualche polemica di rito, eccoci alla giornata inaugurale del Festival di Cannes e del nostro consueto diario quotidiano. Anche quest’anno un parterre di giurati di altissimo profilo, presidente Tim Burton e tra i giurati il Che Guevara Benicio Del Toro, la reginetta del fanta-action Kate Beckinsale e a rappresentare l’Italia Giovanna Mezzogiorno.

Ad aprire la rassegna il Robin Hood di Ridley scott (la nostra recensione in anteprima QUI) che proprio oggi esordisce nelle sale italiane, due le proiezioni odierne (15,30/23,30), il film di Scott approda sulla Croisette fuori concorso insieme al sequel Wall Street-Il denato non dorme mai che vede il ritorno a 23 anni dall’originale dell’accoppiata Oliver Stone/Michael Douglas, mentre in concorso un solo film a stelle e strisce quest’anno, il thrille-politico Fair Game di Doug Liman con Sean Penn e Naomi Watts.

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Tutto l’amore del mondo, recensione

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Causa repentina scomparsa del re delle guide turistiche della casa editrice Magic Planet Books, il giovane e talentuoso Matteo Marini (Nicolas Vaporidis) è costretto suo malgrado ad accettare l’incarico di stilare una guida sui luoghi più romantici del Vecchio Continente, a sua disposizone un rimborso spese per un viaggio in Europa, ed un fotografo che lo accompagnerà.

Matteo non è certo un romanticone, anzi dal carattere cinico e disilluso, in parte dovuto ad una figura paterna immatura e latitante, pensa in cuor suo che scrivere la guida sarà più un esercizio di stile che un impegno vero e proprio, così accetta, anche spinto dal compenso che l’aiuterà a gestire alcuni problemi che affligono  l’attività di famiglia, una libreria in procinto di essere sfrattata.

Il problema quindi non sarà la guida in se stessa, anche se Matteo scoprirà che non è un lavoro così semplice quanto possa apparire, ma il cialtronesco fotografo  assegnatogli per il viaggio, Ruben Bastiani (Alessandro Roja). con cui Matteo ha già avuto dei pessimi trascorsi, e due ragazze che il fotografo ha pensato bene di invitare all’insaputa di Matteo, Valentina (Miryam Catania) ragazza di Ruben e Anna (Ana Caterina Moriaru), migliore amica di Valentina, bellissima e diversissima da Matteo, così durante il viaggio i due, pur palesemente attratti l’uno dall’altra, finiranno per far scintille.

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L’ape e il vento, cortometraggio

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Oggi proseguiamo le nostre recensioni sui cortometraggi del progetto perFiducia, che dopo un trittico d’autore formato dai registi Salvatores, Olmi, Sorrentino ci propone una seconda edizione con altri tre corti, di cui oggi vi proponiamo L’ape e il vento di Massimiliano Camaiti.

Il regista romano con all’attivo alcune sceneggiature per il piccolo schermo, due cortometraggi, e  in attesa di terminare la stesura dello script del suo primo lungometraggio, partecipa a questo progetto con una sorprendente ed elegante opera piena di poesia.

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