Luke (Terence Hill), che è in viaggio con il suo cavallo Joe Brown lungo le sconfinate strade degli States a bordo della sua inseparabile Jeep, si fa carico di aiutare l’adolescente Matt (Ross Hill) a prendere possesso di un terreno di proprietà del padre (Norman Bowler). Il padre di Matt, amico di vecchia data di Luke finito ingiustamente in carcere, affida il ragazzo alle cure dell’amico che lo dovrà anche proteggere da un losco uomo d’affari (Robert Vaughn) che ha messo gli occhi sul terreno di Matt, che fa parte di un ambizioso progetto immobiliare che riguarda un’intera vallata. Durante il tragitto per raggiungere la vallata i due impareranno a conoscersi e rispettarsi attraversando un corposa serie di guai ed estemporanei incontri che includeranno anche poliziotti corrotti, camionisti piuttosto aggressivi e una banda di motoclisti.
E.B. Clucher
Anche gli angeli mangiano fagioli, recensione
Stati Uniti anni ’30, Charlie (Bud Spencer) lottatore mascherato e l’ambizioso Sonny (Giuliano Gemma), inserviente in una palestra di lotta giapponese stanchi di dover tirare a campare decidono di mettere a frutto le loro indubbie doti da rissa per farsi assumere dal gangster locale soprannominato Sorriso (Robert Middleton).
Inizia così per i due la carriera nella famiglia che sembra però complicarsi da subito, quando per sbaglio in un locale i due picchiano un politico rischiando di scatenare una serie di ritorsioni, così vengono subito inviati a recuperare crediti a Little Italy dove Sorriso taglieggia i negozianti.
Anche qui i due, decisamente troppo morbidi, non sembrano avere davvero la stoffa per fare i criminali, non riuscendo così a cavare un ragno dal buco neanche con i poverissimi negozianti della zona e oltretutto fanno anche il grosso azzardo di sconfinare nella zona di una famiglia avversaria, scatenando così una vera e propria guerra tra bande, da cui alla fine i due saranno gli unici ad uscire incolumi.
Nati con la camicia: recensione
Rosco Fraker (Terence Hill) pattinatore e ventriloquo incontra in un bar l’ex-detenuto Doug O’Riordan (Bud Spencer), quest’ultimo viene coinvolto da Rosco prima in una rissa poi nell’involontario furto di un camion che porterà la polizia sulle loro tracce e costringerà i due ad una rocambolesca fuga.
Dopo essere stati catturati e fortunosamente fuggiti grazie all’abilità di ventriloquo di Rosco, i due si ritrovano per equivoco a lavorare come agenti della CIA sotto copertura.
Con una nuova identità gli agenti segreti per caso Steinberg e Mason si trovano a dover sventare un complotto internazionale messo in atto dal malvagio K1 (Buffy Dee) e pur di non finire dietro le sbarre stanno al gioco.
Lo chiamavano Trinità: recensione
Trinità (Terence Hill) un vagabondo pigro, sornione e a prima vista totalmente innocuo, in realtà è un abilissimo pistolero che non fa che scontrarsi con tutti gli attaccabrighe che incontra, la sua fama nel tempo lo ha fatto soprannominare la mano destra del Diavolo.
Trinità è in cerca di suo fratello Bambino (Bud Spencer), soprannominato la mano sinistra del Diavolo, che occupa abusivamente il posto dello sceriffo di una piccola cittadina in attesa dell’arrivo dei suoi due complici, Faina e Timido, con cui ha intenzione di trafugare una mandria di cavalli non ancora marchiati.
L’arrivo nella cittadina di Trinità creerà non pochi guai a Bambino che non solo vedrà saltare il suo piano, ma lo vedrà, spinto dal fratello, schierarsi con una pacifica comunità di Mormoni minacciata dal losco Maggiore (Farley Granger) che vuole la vallata occupata dalla comunità, per farne zona di pascolo per le sue mandrie. L’intervento di Trinità e Bambino costringerà il Maggiore ad allearsi con il suo rivale Mezcal (Roberto Capitani), capo di una banda di tagliagole che terrorizza la vallata.
Recensione: Non c’è due senza quattro
Due cugini miliardari brasiliani Bastiano (Terence Hill) e Antonio (Bud Spencer) Coimbra, sono in pericolo di vita, qualcuno li minaccia ed hanno l’originale idea di rivolgersi ad un’agenzia specializzata in sosia chiedendogli due sostituti che dovrebbero esporsi al posto loro per salvaguardarne la sicurezza.
L’agenzia si rivolge allo stuntman Elliott (Terence hill) ed al sassofonista in libertà vigilata Greg (Bud Spencer) chiedendogli di impegnarsi in questo scambio con i cugini brasiliani per sette giorni, il tempo necessario a portare a termine un affare molto importante che consiste nella firma di un contratto che qualcuno vuole impedire ad ogni costo.
Il compito dei due sosia non sarà solo quello di attirare eventuali spiacevoli attenzioni di malviventi vari, ma anche quello di scoprire chi è che trama nell’ombra e per invogliare la coppia i due miliardari offrono prima la bella cifra di un milione di dollari per la temporanea sostituzione poi un sostanzioso extra se riusciranno a far uscire allo scoperto la mente nascosta dietro il complotto.
Recensione: I due superpiedi quasi piatti
Miami, Wilbur (Bud Spencer) e Matt (Terence Hill) sono una coppia di amici disoccupati, nessun lavoro all’orizzonte ed il bisogno di sbarcare il lunario e così Matt ha la pessima idea di rapinare un supermercato che tiene d’occhio già da un pò di tempo.
Organizzato il tutto, la coppia di improvvisati rapinatori si porta sul retro del negozio intenzionata ad irrompere nell’ufficio dell’amministrazione, ma una volta dentro si accorge di essere inavvertitamente piombata nell’ufficio reclutamento della polizia di Miami.
Per evitare di essere scoperti e con assoluta nonchalance i due si presentano alla scrivania del reclutatore che in men che non si dica li arruola e li inserisce nel corso di addestramento della durata di due settimane che i due rassegnati affrontano e superano.