Si preannuncia un ottimo inizio di week-end, a giudicare dai film in televisione. Quelli in prima serata sono numerosi e tutti di ottima qualità. Menzione speciale per “Jumper” e “Baarìa“. Marzo inizia benissimo!
Don’t say a word
The Unsaid-Sotto silenzio, recensione
Michael Hunter (Andy Garcia) sta affrontando un periodo buio della sua vita, appassionato psicoterapeuta di successo si ritrova impotente davanti ad un suicidio in famiglia, il figlio si toglie la vita gettando Hunter e la moglie nello sconforto e nella disperazione, mentre Hunter si trova da solo a combattere con i sensi di colpa e a dubitare di se stesso e della professione tanto amata.
Quando ad Hunter viene proposto un caso disperato, un ragazzo dell’età del figlio suicida che si trova ricoverato in un istituto psichiatrico dopo che da ragazzino ha assistito ad un brutale omicidio in famiglia che pare aver rimosso seppellendolo nel suo subconscio, sembrerà all’uomo l’occasione giusta per confrontarsi con il proprio lutto non ancora pienamente elaborato.
Hunter deciderà di aiutare il ragazzo con il duplice scopo di aiutare anche se stesso confrontandosi con l’ombra del figlio suicida, questa sua non completa neutralità rispetto al caso lo porterà inevitabilmente ad un confronto pericoloso in cui ad un certo punto il rapporto medico/paziente vacillerà e Hunter rischierà di essere manipolato.
Il collezionista, recensione
Alex Cross (Morgan Freeman) è un famoso e stimato crminologo consulente della polizia di Washington che riceve la notizia dell’improvvisa scomparsa della nipote nel North Carolina. Arrivato sul posto Cross intuisce che le ragazze scomparse sono troppe per essere una coincidenza, e che forse si trova di fronte ad un predatore sessuale seriale
Frattanto mentre il corpo senza vita di una delle ragazze scomparse viene trovato legato ad un albero, l’ennesima donna, la dottoressa Kate McTiernan (Ashley Judd) viene sequestrata in casa sua, Kate si risveglierà nel covo del sequestratore scoprendo di essere stata drogata e di essere prigioniera con altre ragazze in un sotterraneo.
Kate pero è un osso duro e riuscirà a liberarsi e a sfuggire al suo carceriere, ferita gravemente verrà ritrovata in fin di vita, e dopo aver sfiorato la morte deciderà di avere la sua vendetta aiutando Cross e le autorità nella ricerca del sequestratore che oltre ad avere la peculiarità di collezionare solo donne intelligenti e dalle svariate abilità, ama farsi chiamare come il grande amatore veneziano Giacomo Casanova.
La giuria, recensione
Una vedova decide che la morte del marito per mano di un balordo sia responsabilità indiretta di una potente società che produce armi da fuoco, e che sempre secondo la vedova ha armato la mano del balordo in questione causando la morte del consorte.
Questa è almeno la tesi che l’avvocato Wendell Rohr (Dustin Hoffman) ha deciso di confutare in un aula di tribunale, cercando di creare un pericoloso precedente che ne la società fabbricante, ne le lobby delle armi possono permettersi. Così entra in gioco un vero squalo, l’esperto selezionatore di giurie Rankin Fitch (Gene Hackman) che utilizza un sofisticato ed illegale sistema di sorveglianza sui futuri giurati per saggiarne la compatibilità in aula, e nel caso scavarne nel passato in cerca di macchie da utilizzare in caso di necessità.
Uno dei giurati selezionati che si rivelerà decisivo per la causa è Nicholas Easter (John Cusack), all’apparenza un semplice commesso ed appassionato di videogame, che in realtà non è ciò che sembra, ma usufruisce di un contatto all’esterno con il quale, imitando Fitch, cercherà di manipolare ed indirizzare i giurati lavorando sia all’interno che all’esterno, ma a favore di chi?
Don’t say a word: recensione
Lo psichiatra Nathan Conrad (Michael Douglas) si trova ad affrontare una situazione molto rischiosa e dai risvolti imprevedibili, sua figlia viene rapita da una banda di criminali che invece del canonico risctto intima allo psichiatra di carpire informazioni da una sua paziente, la giovane Elizabeth Burrows (Brittany Murphy) afflitta da turbe psichiche.
Elizabeth soffre di improvvisi attacchi d’ira ed è molto aggressiva, Conrad la considera un soggetto difficile visto il trauma subito dalla ragazza, Elizabeth ha assistito all’uccisione del padre membro di una banda di rapinatori.
Nella memoria della ragazza sono nascosti gli indizi per ritrovare una preziosa refurtiva nascosta dal padre di lei anni prima, refurtiva frutto di una rapina finita nel sangue. Nathan ha poco tempo per entrare nell’impenetrabile e silenzioso mondo in qui si è trincerata la ragazza, lei è l’unica che può salvare sua figlia.