The Mechanic, immagini con Jason Statham e Ben Foster

Quest’oggi vi proponiamo un set di immagini che troverete subito dopo il salto dedicate al remake The Mechanic, che vede la regia muscolare del Simon West di Con Air al servizio di un veterano dell’action come Jason Statham per riportare sullo schermo l’omonimo action-thriller del 1972 interpretato da Charles Bronson.

Arthur Bishop (Statham) è un killer professionista che fa parte di un elite di assassini di altissimo profilo, è famoso oltre che per la sua professionalità anche per il distacco con cui approccia i suoi bersagli, ma quando il suo amico e mentore Harry (Donald Sutherland) verrà ucciso, il bisogno di vendetta prenderà il sopravvento e l’istinto prevarrà sulla professionalità.

La ricerca dei responsabili dell’omicidio dell’amico si complicherà quando il figlio di quest’ultimo (Ben Foster), mosso anch’egli dal desiderio di vendicare il padre pretenderà di partecipare alla missione. (foto Filmofilia)

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Star Wars-Il ritorno dello Jedi, recensione

Luke Sywalker (Mark Hamill) che ha quasi terminato il percorso per diventare un cavaliere Jedi, decide con l’aiuto dei droidi R2-D2 E C3-PO di recuperare Han Solo (Harrison Ford) che sei mesi prima era stato catturato da alcuni cacciatori di taglie e consegnato al trafficante Jabba the Hutt che lo ha trasformato in un blocco di carbonite riportandolo sul pianeta Tatooine.

Anche Leila (Carrie Fisher) che ha confessato i suoi sentimenti a Solo poco prima che il contrabbandiere finisse pietrificato ha la stessa intenzione di Luke e così travestita da cacciatore di taglie riesce ad intrufolarsi nel covo di Jabba, ma il suo tentativo di salvataggio fallisce e la principessa finisce in catene diventando una delle schiave del viscido trafficante, stessa sorte tocca ai due droidi e a Chewbecca anche loro finiti in catene.

Skywalker tenta di contrattare con Jabba la vita di Leila e dei suoi amici, ma finisce quasi divorato da un mostro della sabbia, a questo punto a salvare la situazione interviene Lando Carissian (Billy Dee Williams) vecchia conoscenza di Solo e responsabile della sua cattura, il quale infiltratosi tra gli scagnozzi di Jabba riesce a creare un diversivo che permette a Luke di sfoggiare le sue arti Jedi, così il gruppo Han Solo compreso riesce a fuggire dalla grinfie di Jabba che finisce strangolato da Leila con le stesse catene che tenevano prigioniera la prinicipessa.

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Ritorno a Cold Mountain, recensione

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Guerra di secessione 1863, durante l’assedio di Pittsburgh e la sanguinosa battaglia che ne seguì il soldato confederato Inman Bails (Jude Law) ricorda i giorni tranquilli nella bucolica Could Montain, villaggio della Carolina del Nord, dove prima della guerra viveva e lavorava e dove conobbe la splendida Ada (Nicole Kidman), figlia del  facoltoso reverendo Monroe (Donald Sutherland).

Folgorato dalla bellezza della donna Bails la corteggiò a lungo riuscendo a strapparle un bacio prima che la guerra giunse spietata a separarne i destini, lei lontana che implora per lettera il suo ritorno, lui ferito e ricoverato in un ospedale mentre l’esercito sudista si appresta a soccombere.

Bails diserterà per amore decidendo di ascoltare il suo cuore e intraprendendo un lunghissimo viaggio che ne minerà corpo e mente, mentre Ada morto il padre, si ritroverà a dover fronteggiare il duro lavoro di una fattoria da portare avanti da sola, ma mentre sconforto e la solitudine staranno per sopraffarla, alla fattoria giungerà un aiuto insperato, portato da una giovane e determinata ragazza (Renée Zellweger) che aiuterà Ada a superare i momenti più difficili.

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Sorvegliato speciale, recensione

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Frank Leone (Sylvester Stallone) deve scontare gli ultimi giorni di carcere prima di poter tornare definitivamente libero, così dopo aver salutato la sua ragazza durante un permesso torna in carcere fiducioso pensando ad una vita normale, al matrimonio e al lavoro di meccanico che l’aspetta fuori.

Leone è un detenuto modello, ma questo non basterà perchè nel mezzo della notte verrà prelevato dalla sua cella e trasferito in un penitenziario di massima sicurezza, un vero inferno se paragonato al carcere in cui era detenuto. Leone scoprirà che ad organizzare il trasferimento è una sua vecchia conoscenza, il direttore Warden Drumgoole (Donald Sutherland).

Lo zelante e vendicativo Drumgoole ha deciso di sfruttare gli ultimi giorni di carcere di Leone per punire il detenuto che qualche anno prima è riuscito ad evadere dal suo carcere per un ultimo saluto ad un vecchio amico in fin di vita.

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Tutti pazzi per l’oro, recensione

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Finn (Matthew Mcconaughey)  è un cercatore di tesori un pò sfigato che dopo aver affondato accidentalmente la sua barca si ritrova in procinto di divorziare da sua moglie Tess (Kate Hudson) ed essere affogato da un paio di ceffi al soldo di BiggBunny (Kevin Hart), un boss locale a cui Finn deve parecchi soldi oltre naturalmente alla barca affondata.

Finn riuscirà fortunosamente a sfuggire ai due tirapiedi  e a finire sul lussuoso yacht dove la sua quasi ex-moglie Tess lavora come steward di bordo, qui proverà a convincere Tess, il padrone dello yacht il milionario Nigel Honeycutt (Donald Sutherland) e la figlia di quest’ultimo, l’irrequieta Gemma (Alexis Dziena) ad unirsi a lui nel recupero del favoloso tesoro perduto dell’Aurelia, galeone spagnolo affondato nel 1715 da un uragano.

Inizierà così la caccia al tesoro che sarà accompagnata da una bella serie di guai che comprenderanno rapimenti, rocambolesche fughe e sparatorie, sino ad un prevedibile, ma doveroso lieto fine condito con un tesoro ed un amore perduto e ritrovato.

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D’Artagnan, recensione

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17° secolo da un villaggio delle campagne francesi con cappa, spada e un gran voglia di menar le mani parte alla volta di parigi il giovane e prode D’Artagnan (Justin Chambers), che ha un sogno entrare nella schiere delle guardie del Re Luigi XIII, i moschettieri.

D’artagnan ha anche la ferma intenzione di vendicare la morte di sua madre avvenuta per mano del malvagio Febre (Tim Roth), spietato scagnozzo del Cardinale Richelieu (Stephen Rea), riuscirà nel suo intento, ma non senza aver speimentato il vero amore con la bella Francesca Bonacieux (Mena Suvari).

Il direttore della fotografia e regista Peter Hyams (Relic, Un alibi perfetto) dopo il successo de La maschera di ferro di Randall Wallace, cerca di dare un’ulteriore rispolverata al classico letterario e cinematografico I tre moschettieri con un’operazione alquano ardita che va ben oltre la rilettura di Stephen Herek e del suoi I tre moschettieri del 1993 con Charlie Sheen e Donald Sutherland.

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Tom Hanks pronto per Il simbolo perduto, Ferrell in Everything Must Go, Sutherland e Foster in The Mechanic

Tom Hanks Robert Langdon

Will Ferrell sarà il protagonista di Everything Must Go, il film d’esordio alla regia di Dan Ruch, bastato sul racconto di Raymond Carver. L’attore interpreterà un uomo che, dopo aver perso il lavoro ed essere stato lasciato dalla moglie, decide di vendere tutto ciò che la consorte gli ha sbattuto fuori dalla porta, entro quattro giorni.

Ben Foster e Donald Sutherland faranno parte di The Mechanic il reamake di Professione assassino, che sarà diretto da Simon West e girato a New Orleans. Sutherland sarà il padre del killer protagonista interpretato da Jason Statham, mentre Foster vestirà i panni di Steve McKenna, un giovane allievo del protagonista.

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Hugh Jackman, Jim Carrey, Megan Fox, Ben Stiller, Marcus Nispel: novità

Buon pomeriggio,
diamo un veloce sguardo a tutte le novità che arrivano da Hollywood, riguardanti i film che vedremo prossimamente al cinema.

ATTORI
Hugh Jackman dovrebbe recitare nel film che coprodurrà, Ghostopolis, la trasposizione cinematografica della graphic novel di Doug TenNapel, che narra di una squadra specializzata nel rispedire i fantasmi che sconfinano nel nostro mondo da dove sono venuti e di uno di questi agenti che deve recuperare un ragazzo finito per errore dall’altra parte.

Jim Carrey dovrebbe recitare in The Beaver, la storia scritta da Kyle Killer, che narra di un uomo che vive con un castoro marionetta e la tratta come se fosse un essere vivente. Inizialmente la parte era stata attribuita a Steve Carell.

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Recensione: The italian job

Dopo un rocambolesco furto in quel di Venezia, con la sottrazione di una cassaforte colma di lingotti d’oro e conseguente fuga tra i canaloni della splendida città lagunare, la banda capeggiata da John Bridger (Donald Sutherland) si appresta a trasportare l’oro in un luogo più sicuro.

Ma l’avido e calcolatore Steve Frazelli (Edward Norton) ha progetti diversi per l’oro, progetti che non contemplano gli altri menbri della banda e durante il trasporto  riesce a sottrarre l’oro all’attonito gruppo e ad uccidere Bridger dileguandosi, convinto che anche gli altri membri della banda siano morti, ma cosi non è.

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I Sutherland: Donald e Kiefer destini incrociati

La caratteristica che più accomuna Sutherland padre (Donald) al figlio (Kiefer) è senza dubbio la duttilità, la capacità di ricoprire i ruoli più disparati con la garanzia pressoché matematica d’ottenere un risultato che risponde alle aspettative, la chiave del successo dei due attori è tutta qui, quanto basta per includerli nel novero dei più amati dal pubblico.

Che Donald McNichol Sutherland fosse capace di tutto lo si intuisce dalla sua biografia. Nato in Canada nel 1934, fa il dj in una radio privata e nello stesso tempo si paga gli studi per diventare attore, un sogno destinato a divenire realtà che il nostro persegue strenuamente, al punto da imbarcarsi per l’Inghilterra dove si iscriverà alla London Academy for Dramatic Arts.

Ogni ruolo sembra adatto a lui, Donald non sfigura mai neanche quando a inizio carriera, il cinema italiano gli concede la grande occasione di proporsi ma in film di bassa qualità. Col passare del tempo parti più decorose si profilano all’orizzonte come quella del capitano Pierce nella versione cinematografica di Mash a firma Robert Altman. Anche il nostro Federico Fellini, si accorge di lui e gli offre il ruolo del protagonista in Casanova, cosi come un altro grande maestro di casa nostra Bernardo Bertolucci lo trasforma nel cinico Attila del suo Novecento: il legame con l’Italia è forte. Con quel viso da eterno marpione, il sorrisetto ironico e irriverente Donald Sutherland da l’idea di saperla lunga e nulla sembra poterlo turbare.

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