Cinema Blend ci propone un intrigante rumor che parla della possibilità di un ritorno nel nuovo Bond 23 dello storico villain Ernst Stavro Blofeld, il celeberrimo leader della SPECTRE e nemesi dell’agente James Bond, che ricordiamo interpretato dai veterani Donald Pleasence, Telly Savalas e Charles Gary rispettivamente nei film 007 – Si vive solo due volte (1967), 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà (1969) e 007 – Una cascata di diamanti (1971).
Donald Pleasence
I bruttissimi, Miliardi
Dopo un doveroso ringraziamento ai fratelli Vanzina per il materiale fornito, oggi vi proponiamo Miliardi, pellicola che fa il verso a storiche e blasonate soap americane come Dallas, Dinasty e Falcon Crest per raccontarci dell’ambizioso piano del nipote di un magnate finito in coma e senza eredi, che punta alla conquista del patrimonio di famiglia tra intrighi all’amatriciana e recitazione da brividi.
Protagonista di questa pellicola che insieme a Via Montenapoleone e a I miei primi quarant’anni fa parte artisticamente parlando, del periodo lusso, fuoriserie e modelle della coppia di cineasti romani, il mai troppo sopravvalutato Billy Zane, in seguito scampato sia al disastro del Titanic che alla tutina dell’uomo mascherato, che in questo caso sfoggia una fissità da villain consumato, mentre complotta per la sua subdola scalata al potere (qui ci vorrebbe una risata da supercattivo da fumetto, ma passiamo oltre).
La grande fuga, recensione
Durante la seconda guerra mondiale il comando tedesco decide di riunire in un unico campo di prigionia sito in Germania, tutti quei piloti alleati che si sono rivelati degli esperti in evasioni, tra questi quello che diventerà il leader del nuovo gruppo, il caposquadriglia Roger Bartlett (Richard Attenborough).
Come naturale che fosse il gruppo di specialisti deciderà di tentare il colpo grosso, organizzando un’evasione di massa che prevede la fuga di oltre duecento detenuti attraverso tre tunnel realizzati sotto la supervisione del tenente Danny Velinski (Charles Bronson) soprannominato il re dei tunnel.
Alla pianificazione della grande fuga, naturalmente approvata dall’ufficiale più alto in grado del campo, il maggiore Ramsey (James Donald), si uniranno un esperto scassinatore, un falsario, un falegname ed altre figure chiave che dovranno occuparsi della logistica e del dopo-fuga con documenti falsi, divise e tutto l’occorrente affinchè la trasferta oltreconfine vada a buon fine.
Halloween 2, recensione
Dopo un incipit ospedaliero che ci ricollega al sequel originale del 1981, un altro balzo temporale in avanti ci porta ad una Laurie Strode (Scout Taylor-Compton) traumatizzata e borderline e alla misteriosa sparizione del corpo di Michael Myers durante il trasporto verso l’obitorio di Haddonfield con annessa resurrezione.
Mentre Laurie ospitata dallo sceriffo Brackett (Brad Dourif) si barcamena tra psicofarmaci. terrificanti incubi e sedute di psicanalisi, Michael Myers con l’approssimarsi della notte di Halloween si rimette in viaggio verso Haddonfield alla ricerca di Laurie sfuggita al massacro dell’anno precedente.
Il regista Rob Zombie dopo un dignitoso remake del capolavoro di Carpenter datato 1978, si presta al gioco del reboot traghettando Michael Myers definitivamente nel suo mondo, psicanalizzandolo e miscelandone pericolosamente il profilo con una altro demoniaco villain d’annata, il Jason Voorhees di Venerdì 13.
Halloween, la serie
Oggi vi vogliamo parlare della serie che ha seguito l’horror low-budget Halloween-la notte delle streghe diretto da John Carpenter nel 1978, uno dei film indoipendenti più fortunati della storia del cinema.
All’incipit firmato Carpenter in cui la baby-sitter Laurie Strode/Jamie Lee Curtis si salva in extremis dal serial-killer mascherato Michael Myers fuggito da un manicomio, farà seguito Halloween 2- il signore della morte, diretto da Rick Rosenthal e che Carpenter, qui in veste di sceneggiatore, non apprezzerà girando nuovamente e personalmente alcune scene, ma rimanendo comunque profondamente deluso dal risultato finale.
B-cult: Il signore del male
Carpenter firma il secondo capitolo della sua personale Trilogia dell’Apocalisse inaugurata nel 1982 con il cult fanta-horror La Cosa e conclusasi nel 1995 con l’omaggio a Lovecraft Il seme della follia. Il signore del male, pellicola del 1987, mette in atto una sorta di profezia apocalittico-religiosa dall’ambiziosa struttura narrativa che mette in campo religione, esoterismo e scienza in una sorta di terrificante invasione demoniaca.
Anche in questo caso come ne La Cosa vale la teoria isolamento e assedio, quindi un gruppo di persone costrette in un ambiente angusto, in questo caso una chiesa abbandonata i cui sotterranei nascondono un misterioso cilindro contenente in forma liquida l’essenza pura del maligno.
B-cult: 1997-fuga da New York
1981, il regista John Carpenter recluta quello che diventerà il suo attore feticcio, Kurt Russell, per una personalissima incursione nell’action fantascientifico rileggendo il prison-movie, il genere post-apocalittico e ammicccando a classici come I guerrieri della notte di Walter Hill.
Il governo degli Stati Uniti ha intenzione di utilizzare il detenuto Jena Pliskeen, condannato alla pena capitale, per una pericolosa e disperata missione di recupero del presidente degli Stati Uniti e della preziosa valigetta che porta con sè, L’uomo è precipitato con l’aereo presidenziale sull’isola-prigione di Manhattan, all’interno della quale bande di assassini e psicopatici hanno preso il controllo del territorio.
B-cult: Halloween-la notte delle streghe
1978, il regista John Carpenter decide di realizzare uno script con la produttrice e sceneggiatrice Debra Hill che ha per protagonista una baby-sitter insidiata da un maniaco con maschera e coltellaccio, budget duecentomila dollari e una crew fatta di alcuni amici e la partecipazione di un’esordiente Jamie Lee Curtis, futura scream queen e reginetta degli horror anni ’80 e del grande Donald Pleasance.
Il film ottiene un successo imprevisto, lancia un’icona del genere horror come Michael Myers, ispira il produttore e regista Sean S, Cunnigham per il suo Venerdì 13 e figlia otto sequel, tra cui il celebrativo Halloween 20 anni dopo di Steve Miner che vede il ritorno di Laurie Strode/Jamie Lee Curtis, e il recente prequel/ remake di Rob Zombie Halloween: The beginning.
I bruttissimi: Paganini Horror-il violino che uccide
Paganini Horror ovvero quando il trash supera se stesso, si autocita parodiandosi e sconfinando nel demenziale più estremo.
Qui tutto è all’insegna del fatto in casa, recitazione compresa, e se questo può essere un pregio per un bel piatto di matriciana non lo è per un film che in teoria dovrebbe regalare qualche brivido.
Una band in cerca dell’ispirazione perduta acquista uno spartito maledetto nato da un patto tra il diavolo e il musicista Paganini. Inizieranno così una serie di efferati omicidi che vedranno i membri del gruppo morire uno ad uno uccisi da un tizio mascherato armato di violino con lama estraibile (!!).
Effetti speciali da fiera di paese, basta guardare il delirante finale con luci e nebbia da discoteca, il resto è recitazione da sala parrocchiale, e una protagonista che non fa che urlare e strabuzzare gli occhi.
Recensione: Agente 007: Si vive solo due volte
La SPECTRE è di nuovo all’opera, sempre pronta ad ordire complotti contro le superpotenze mondiali ed a servire il caos in cambio di denaro e potere. Stavolta il piano la porta a sequestrare due navicelle spaziali con i rispettivi piloti, una americana l’altra russa, è palese l’intento di minare il già precario equilbrio tra due nazioni sempre sull’orlo di una crisi nucleare.
Il piano funziona, sia l’Unione Sovietica che gli Stati Uniti accusano le nazione rivale del rapimento, e quando la situazione è ormai disperata e all’orizzonte si prefigura un’imminente guerra mondiale, il servizio segreto britannico mette in campo il suo miglior agente, James Bond (Sean Connery) nome in codice 007.
Le tracce lasciate da SPECTRE e dal suo spietato boss Ernst Stavlo Blofeld (Donald Pleasence) portano in Giappone, qui Bond con l’aiuto dei servizi segreti giapponesi e dell’agente Tigre Tanaka (Tetsuro Tamba), tra imboscate e spericolati inseguimenti, scopre che la SPECTRE ha insediato il suo quartier generale in un’isola vulcanica giapponese, organizza così un’incursione e sventa il complotto internazionale, ma Blonfeld riesce a fuggire pronto a riorganizzarsi per un prossimo attacco…
Jennifer Connelly
Jennifer Connelly è bellissima, lo era quando ha iniziato la sua avventura nel mondo del cinema, lo è ora, che l’avventura continua, con sempre maggiore entusiasmo. Il suo nome è legato a quello di pellicole come Labyrinth, il film fantastico di Jim Henson del 1986, o a quello di Sergio Leone, che l’ha diretta nel capolavoro C’era una volta in America.
Niente male come inizio, dopo un pre-inizio come modella nel campo della pubblicità; Labyrinth, che sfoggiava un David Bowie in grande spolvero, è un film fantastico, un viaggio in un mondo fantasy i cui tratti inquietanti sono diventati cult.
Collabora, nel 1985, con Dario Argento, recitando accanto a Daria Nicolodi e a Donald Pleasence in Phenomena. Fa uno strano effetto pensarla su un filo diretto che collega un lontano Dario Argento a un certamente più attuale Darren Aronofsky.