E’ morta l’attrice Dana Wynter

A meno di un anno dalla scomparsa di Kevin McCarthy, avvenuta a settembre dello scorso anno, ecco andarsene un’altra protagonista del memorabile cult fantascientifico del 1956 L’invasione degli ultracorpi diretto di Don Siegel, è infatti di questi giorni la notizia che l’attrice Dana Wynter, che nel classico di Siegel interpretava Becky Driscoll, è morta in California per un’insufficienza cardiaca mentre era ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’Ojai Valley Community Hospital, l’attrice tra circa un mese avrebbe compiuto ottant’anni.

La Wynter nata a Berlino trascorse infanzia ed adolescenza tra Inghilterra e continente africano intraprendendo studi di medicina e trasformando in seguito la sua passione per la recitazione in una professione, debuttando nel ’51 prima in un ruolo non accreditato nel film Notte senza stelle, per poi ufficializzare il suo esordio lo stesso anno in Quelli che mai disperano (White Corridors).

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10 invasioni aliene al cinema

Visto che ancora è nelle sale il fantascientifico Skyline e all’orizzonte si prospetta il muscolare ed altrettanto alieno war-movie World Invasion: Battle Los Angeles, oggi vi vogliamo proporre una classifica con dieci invasioni aliene che hanno transitato su grande schermo.

Naturalmente nella nostra classifica a farla da padrone sono i classici di fantascienza di sempre con relativi remake, vedi La guerra dei mondi piuttosto che La cosa da un altro mondo, naturalmente non mancano le invasioni che miscelano i classici war-movies ai kolossal action di ultima generazione come il blockbuster Independence day, ma ad imporsi nell’immaginario collettivo sono senza dubbio le invasioni silenziose, quelle che come un contagioso focolaio ipotizzano un’insediamento che parte nelle nostre case trasformandoci in qualcos’altro, come nell’ansiogeno L’invasione degli ultracorpi o nel sottovalutato Il terrore dalla sesta luna.

Naturalmente non mancano le invasioni aliene diciamo alternative, quella d’autore del Signs di Shyamalan, quella pacifista del classico Ultimatum alla Terra, e infine quella da B-movie del cult Essi vivono di John Carpenter, che insieme al cinecomic Men in Black abbraccia la teoria che gli alieni sono già da tempo tra di noi.

Vi lasciamo alla classifica che trovate subito dopo il salto.

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Ultracorpo, recensione del nuovo corto di Michele Pastrello

Oggi per lo spazio corti vi proponiamo Ultracorpo, il nuovo lavoro di Michele Pastrello autore di video musicali e pluripremiati cortometraggi come 32 e Nella mia mente, già con i due lavori appena citati Pastrello palesava un iter narrativo particolarmente incline all’introspezione psicologica e all’utilizzo di metaforiche venature horror, elementi che in Ultracorpo vanno definendo ulteriormente uno stile ed un personalità decisamente originali.

Ed è nel cinema di genere che Pastrello stavolta pesca a piene mani, citando apertamente l’ansiogeno cult del ’56 di Don Siegel L’invasione degli Ultracorpi, pellicola che anticipava in formato sci-fi le inquietudini da Apocalisse antropofaga de La notte dei morti viventi di George A. Romero.

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E’ morto Kevin McCarthy

Sabato scorso al Cape Cod Hospital di Hyannis, nel Massachussets, si è spento alla veneranda età di 96 anni l’attore Kevin McCarthy, uno dei volti più conosciuti dai cultori del cinema di fantascienza, grazie al ruolo di protagonista nel cult di Don Siegel datato 1956 L’invasione degli ultracorpi.

McCarthy nasce a Seattle il 15 febbraio del 1941, il debutto è nel dramma bellico Winged victory del 1946 inedito in Italia e diretto da George Cukor, la sua seconda prova in Morte di un commesso viaggiatore di Laszlo Benedek, adattamento per il grande schermo datato 1951 della famosa piece teatrale di Arthur Miller, lo porterà da subito alla ribalta grazie alla conquista di un Golden Globe e ad una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista.

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Invasion, recensione

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Lo schianto di uno shuttle porta sulla Terra un insidioso e invisibile virus alieno, a scoprirne la presenza la psichiatra Caroll Bennell (Nicole Kidman) che oltre alla strana composizione biologica che sembra creata per clonare cellule di DNA, sembra avere come veicolo di contagio il sonno.

Questa strana pandemia comincia a mietere sempre più vittime che però non presentano sintomi evidenti, ma lievi ed impercettibili  increspature nella  personalità di cui si accorgono solo amici e familiari degli infetti, il comportamento del contagiato subisce delle modifiche a livello comportamentale, appiattendone quasiasi segno di emotività.

Ben presto la Bennell e il collega Ben Driscoll (Daniel Craig) capiranno che quello che sta avvenendo è una vera e propria invasione silenziosa del pianeta, i nuovi esseri umani sono solo copie che conservano ricordi e abitudini dei contagiati, ed hanno l’aspetto di normali esseri umani, ma in realtà sono solo involucri per il nuovo genoma alieno che ben presto, come il suo imperativo biologico gli imporrà, rimpiazzerà definitivamente l’obsoleta razza umana.

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Fuga da Alcatraz, recensione

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Frank Morris (Clint Eastwood) è davvero un osso duro e un mago dell’evasione, alle spalle altre detenzioni e altrettante rocambolesche fughe da penitenziari sparsi per gli States, ma stavolta l’impresa che si appresta a compiere potrebbe essere davvero impossibile.

Infatti Morris viene trasferito nel carcere di massima sicurezza per antonomasia, una vera tomba d’acciaio e cemento, la famigerata Alcatraz, fortezza/penitenziario situata su di un isolotto nella baia di San francisco, dotata di serratissimi sistemi di sorveglianza ed un’applicazione delle norme carcerarie che va ben oltre l’umana sopportazione.

Questo non fermerà l’uomo che con l’appoggio di altri due detenuti si preparerà ad entrare nella leggenda espugnando il carcere più sicuro di tutti gli Stati Uniti  d’America, almeno sino ad allora.

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