Torniamo ad occuparci dei classici della commedia al’italiana, quella che ci manca tanto e che stavolta bissa con il sequel I nuovi mostri, ideale evoluzione all’insegna del cinico andante del memorabile I Mostri diretto nel ’63 da Dino Risi e interpretato da Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Il film è del ’77 quindi parte della società italiota ha avuto tutto il il tempo di involvere e regredire verso lo stato brado, malcelato da un’artificiosa e confusa idea di modernità e uno sfrenato consumismo all’insegna dell’ostentazione a prescindere. La formula resta quella del film ad episodi, anche se stavolta si punta al film corale con un cast decisamente nutrito che oltre al ritorno del dinamico duo Tognazzi/Gassmann, vede l’arrivo dell’Albertone Nazionale e di Ornella Muti, mentre a Risi si unoscono in cabina regia Ettore Scola e Mario Monicelli.
Dino Risi
Amici miei-Come tutto ebbe inizio, recensione
La saga di Amici Miei, capolavoro monicelliano all’insegna della malinconica goliardia si sposta indietro nel tempo alla ricerca delle origini in quel di Firenze, siamo infatti alla fine del ‘400 alla corte di Lorenzo De’ Medici.
I toscanacci che hanno segnato il percorso e forse l’epilogo della commedia all’italiana stavolta in questo inedito formato retrò hanno le fattezze di Michele Placido (Duccio), Giorgio Panariello (Cecco), Paolo Hendel (Jacopo) e la coppia da cinepanettone Massimo Ghini (Manfredo) e Christian De Sica (Filippo).
I cinque incapaci di diventare adulti si aggirano come mine vaganti per la città organizzando scherzi e goliardate varie spesso all’insegna del pecoreccio, le loro zingarate come una sorta di fontana dell’eterna giovinezza gli permettono di fuggire alle responsabilità di una vita adulta e a dimostrazione della follia che ne pervade l’operato neanche l’avvento di un’epidemia di Peste in città servirà a frenarne le gesta.
Mario Scaccia è morto
La notte tra il 25 e il 26 gennaio si è spento a novantuno anni presso l’ospedale Policlinico Gemelli di Roma l’attore Mario Scaccia, un altro veterano del cinema e del teatro italiano ci lascia dopo aver dimostrato con la sua lunga carriera un’amore viscerale e incondizionato per il palcoscenico.
Gli esordi dell’attore romano classe 1919, dopo il diploma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica si Roma conseguito nel 1948, lo vedono cimentarsi con la prosa calcando palcoscenici teatrali e televisivi, nel ’51 porta in scena al fianco di Vittorio Gassman La vedova scaltra di Goldoni, mentre per la RAI reciterà Shakespeare e Petrolini, apparirà nel Pinocchio di Comencini e si esibirà al fianco di Gastone Moschin, Eros Pagni, Miranda Martino e Carlo Ninchi.
Venezia 2010 sabato 11: oggi premiazioni, ultime proiezioni e chiusura con The Tempest
Giornata di chiusura della sessantasettesima Mostra del Cinema di Venezia, assegnati ieri premi collaterali a La pecora nera di Celestini (Premio Fondazione Mimmo Rotella) e Venus Noire di Kechiche (Premio Pari Opportunità), mentre Avatar e il cartoon Dragon Trainer si aggiudicano il premio speciale Persol dedicato al cinema 3D.
Si tirano le somme e il festival esce con una serie di risultati positivi da questa edizione, vedi l’incremento di biglietti (+17%), abbonamenti (+16%) e giornalisti accreditati (+4%).
Venezia 2010, De Laurentiis annuncia Amici miei restaurato e Totò in 3D
Visto che il modaiolo formato 3D con le sue ultime produzioni ha contribuito quest’anno ad un’impennata di biglietti staccati nelle sale cinematografiche italiane, ecco una notizia alquanto curiosa di due progetti in cantiere del produttore Aurelio De Laurentiis che riguardano il classico Amici miei e nientemeno che un film in 3D per il principe Antonio De Curtis in arte Totò.
In occasione di un evento speciale che ieri sera ha preceduto l’inaugurazione ufficiale di quest’oggi della Mostra del Cinema di Venezia, con la proiezione di Profumo di donna di Dino Risi presentato in occasione dell’omaggio della Biennale a Vittorio Gassman seguito dalla premiazione del produttore Aurelio De Laurentiis con il Variety Profile in Excellence, riconoscimento assegnato dalla prestigiosa rivista americana di cinema ed entertainment, il produttore oltre che del nuovo cinepanettone sudafricano in procinto di iniziare le riprese, primo ciak il prossimo 6 settembre, ha parlato del restauro di Amici miei di Monicelli e del film con Totò Il più comico spettacolo del mondo, prima e unica pellicola italiana nel lontano 1953 a fruire del formato 3D.
Belle ma povere, recensione
Seguiamo le peripezie amorose di una coppia di giovani ragazze romane Anna Maria (Alessandra Panaro) e Marisa (Lorella De Luca) fidanzate rispettivamente con Romolo (Maurizio Arena) che è anche il fratello di Marisa e Salvatore (Renato Salvatori) fratello di Anna Maria.
Le due ragazze cercano di far mettere al testa a posto alla coppia di fidanzati scansafatiche che non hanno nessuna voglia ne di accasarsi ne tantomeno di lavorare e così tra promesse non mantenute e farfalloneggiamenti vari Anna Maria e Marisa provano a far impegnare i due rispettivi fidanzati in qualche attività seria, ma con scarsi risultati.
A complicare le cose rispunterà la bella Giovanna (Marisa Allasio) corteggiata a suo tempo da entrambi i futuri cognati che ora lavora in una gioielleria e diventerà motivo di scontro tra i due galletti, che non si renderanno conto che a causa del loro comportamento da immaturi sfaccendati rischiano di perdere le due innamorate, ma stremate fidanzate.
Giffoni Film Festival 2010 decima giornata: oggi Isabella Ragonese, Michele Riondino e Carlo Rambaldi
Consueto appuntamento con il Giffoni Film Festival, ieri premiata con il Giffoni Award l’attrice Piera Degli Esposti e riflettori puntati sulla fascinosa Caterina Murino, che durante l’incontro con le giurie parla della situazione critica del cinema italiano e della sua esperienza positiva all’estero con parole di elogio per il cinema d’oltralpe che la vede spesso e volentieri protagonista. C’è spazio anche per ricordare i suoi esordi con Dino Risi, l’eperienza napoletana con Pappi Corsicato, il suo impegno umanitario in Africa e un nuovo film per la BBC con Rufus Sewell.
Ieri red carpet anche per Nicolas Vaporidis reduce dal set di Maschi contro Femmine di Brizzi, l’attore ricorda la difficile scelta di fondare una propria casa di produzione per realizzare il film Tutto l’amore del mondo, della grande libertà, ma anche delle enormi responsabilità che ne sono derivate.
Il segno di venere, recensione
Agnese e Cesira (Sophia Loren e Franca Valeri) sono due cugine che vivono insieme a Roma in casa del padre di Agnese (Virgilio Riento) e con la zia napoletana Tina (Tina Pica). Agnese originaria del meridione è una bellezza procace di quelle che non passano certo inosservate, mentre Cesira milanese doc è proprio il contrario, decisamente meno appariscente della cugina vive costantemente al’ombra di quest’ultima, inconsapevole che Agnese in realtà la invidia per la libertà di cui dispone e per il lavoro che la rende indipendente.
Cesira all’apparenza così seriosa, perfettina e ligia al lavoro in realtà ha come tutto le donne un sogno romantico nel cassetto e si affida spesso all’astrologia pensando di ricevere finalmente la notizia di uno spasimante in arrivo, così un bel giorno gli viene confidato da una chiromante che quello che sta per attraversare è il periodo migliore per trovare l’amore e di non lasciarsi scoraggiare da un eventuale disinteresse dell’uomo che incontrerà, perchè in realtà dietro si cela una passione inespressa.
Così Cesira, che non ha nessuno intenzione di lasciarsi scappare l’occasione di una vita, si impegna al massimo per scoprire chi sarà il suo misterioso Principe azzurro e naturalmente nella ricerca incontrerà ciarlatani, artisti falliti e piccoli cialtroni che approfitteranno senza vergogna della sua speranzosa ingenuità.
Pane, amore e…: recensione
Il Maresciallo Carotenuto ( Vittorio De Sica) lasciata l’Arma dei Carabinieri torna nella natia Sorrento, dove ad attenderlo troverà il fratello parroco Don Matteo (Mario Carotenuto) e la casa di famiglia dove è cresciuto. I festeggiamenti per il bentornato, allietati anche dall’assegnazione del comando della locale stazione di vigili urbani, saranno in parte rovinati dalla notizia che la casa di famiglia non è libera.
Ad occupare l’appartamento la procace inquilina Donna Sofia (Sophia Loren) che userà tutte le sue arti seduttive per non venir sfrattata, nel frattempo Carotenuto verrà ospitato suo malgrado in casa della rigida Donna Violante (Lea Padovani) e a controllarlo affinchè la sua condotta morale resti irreprensibile, non solo il fratello prete, ma anche la carabiniera Caramella (Tina Pica), fedele domestica tutta d’un pezzo.
Pane, amore e fantasia: recensione
A Sagliena, paesino del centro-italia, assisteremo alle schermaglie amorose e alle peripezie del maresciallo Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica), fascinoso ed attempato sciupafemmine in divisa che nonostante l’avanzare dell’età non rinuncia a correre dietro a qualche gonna locale, naturalmente con la discrezione che la divisa impone.
Nel sonnolento microcosmo di provincia in cui si muove Carotenuto gravitano la sua zelante domestica Caramella (Tina Pica), la bella levatrice Annarella (Marisa Merlini) che ha attirato da subito le attenzioni del maresciallo e la sensuale e ruspante Maria (Gina Lollobrigida) soprannominata La bersagliera, che nonostante l’apparente sfacciataggine e il caratterino vivace, nasconde il suo amore per il giovane carabiniere Pietro Stelluti (Roberto Risso).
Pane, amore e fantasia e la prima di quattro pellicole che dal 1953 al 1958 racconteranno l’Italia del dopoguerra partendo dalla provincia del film di Comencini, che attraverso una serie di personaggi improntati alla simpatia e alla genuinità, un cast in stato di grazia e una trama esile esile, ma con tutti gli ingredienti giusti per coinvolgere gli spettatori, su tutti l’onnipresente peripezia amorosa, riesce nel lontano 1953 a sbancare i botteghini, dare vita ad un prolifico filone e a lanciare una splendida Gina Lollobrigida, che ritrae un personaggio che rimarrrà nell’immaginario di un’intera generazione di spettatori.
Il figlio più piccolo, recensione
In una afosa Bologna del 1992, Luciano Baietti (Christian De Sica) sta per convolare a frettolose nozze con la sprovveduta Fiamma (Laura Morante) madre dei suoi due bambini, ma in men che non si dica, e a cose fatte, il Baietti sparisce nel nulla con il suo commercialista e con tutte le proprietà della neo-consorte.
Passano alcuni anni, Baietti è ormai a capo di una lucrosa società, naturalmente la crisi economica e gli intrallazzi gestiti dalla sua elastica e sin troppo creativa amministrazione cominciano a dare i loro frutti avvelenati, il fisco incombe, la Guardia di Finanza è pronta a smantellare pezzo per pezzo la Baietti Enterprises portando a galla tutto il marcio nascosto con conseguenze facili da intuire.
Così mentre Baietti padre se ne sta in panciolle a godersi i suoi soldi e a cercare l’ennesimo escamotage anti-fisco supportato dal suo ambiguo consigliere Sergio Bollino (Luca Zingaretti), la famiglia abbandonata anni prima vive di sogni impossibili da realizzare, con moglie in cerca dell’inarrivabile miraggio televisivo, il figlio maggiore Paolo e il minore Baldo, quest’ultimo un ragazzo ingenuo e sin troppo buono, che studia cinema e supporta la madre nelle sue numerose crisi depressive.
Operazione San Gennaro, recensione
Un terzetto di criminali americani sbarca a Napoli con la ferma intenzione di fare il colpo grosso, non conoscendo bene il posto decidono di servirsi di un consulente locale, il leggendario Don Vincenzo (Totò) conosciuto nell’ambiente come Il fenomeno.
Purtroppo il fenomeno in questione è finito dietro le sbarre dove sinceramente non se la passa affatto male e grazie alla sua fama è considerato una celebrità tra i detenuti. Don Vincenzo impossibilitato ad aiutare fisicamente la banda degli americani gli consigla di rivolgersi al collega Dudù (Nino Manfredi) capo di una scalcinata banda di ladruncoli.
Dudù saputo che il colpo in questione riguarda il tesoro miliardario di San Gennaro è titubante nell’accettare, poi un pò alcuni segni divini interpretati ad arte, un pò l’intenzione una volta fatto il colpo di tenersi tutto il malloppo e devolverne metà ai poveri di Napoli, gli permettono di quietare la coscienza e accettare il lavoro.
Genova Film Festival 2009: Vittorio Gassman, Pappi corsicato e L’onda di Dennis Gansel
Dal 29 giugno al 5 Luglio 2009 la città di Genova ospiterà la dodicesima edizione del Genova Film Festival che anche quest’anno punterà i riflettori sulle produzioni made in Italy di ieri e di oggi, su giovani cienasti emergenti, e sulle tendenze e inclinazioni del nuovo cinema italiano.
Oltre al canonico concorso dedicato a corti e documentari italiani che quest’anno prevede 26 corti selezionati tra gli oltre cinquecento pervenuti agli organizzatori della manifestazione, un omaggio al grande Vittorio Gassman, realizzato in collaborazione con la famiglia dell’attore e che vedrà tra le varie iniziative proiettare come pellicola d’apertura del festival una versione restaurata de Il mattatore di Dino Risi.
Scent of a woman: recensione
Charles Simms (Chris O’Donnell) è uno studente proveniente da una prestigiosa scuola, ben educato, molto intelligente, anche se lui sembra non accorgersene, che arrotonda il sussidio statale scolastico con alcuni piccoli lavori in qualità di accompagnatore.
Il suo prossimo lavoro consisterà nell’assistere il tenente-colonnello Frank Slade (Al Pacino), ufficiale e non vedente ormai in congedo da qualche anno durante le festività del giorno del ringraziamento.
Nel frattempo l’ultimo giorno di scuola Charles assiste ad uno scherzo ai danni della macchina del preside, quest’ultimo lo convoca in ufficio chiedendogli i nomi dei responsabili in cambio di una lettera di raccomandazione per l’università.