Quarantine 2: Terminal, recensione in anteprima

Mentre in un condominio di Los Angeles si cerca di contenere un pericoloso virus, a bordo di un volo per Nashville due hostess, Jenny (Mercedes Masohn) e Paula (Bre Blair) si trovano alle prese subito dopo il decollo con un passeggero che mostra strani sintomi che sfoceranno in un virulento attacco di quella che sembra una violenta forma di rabbia umana, attacco che trasformerà il passeggero in questione in un famelico veicolo di contagio.

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Cliffhanger-L’ultima sfida, recensione

In un drammatico prologo assistiamo al vano tentativo dello scalatore Gabe Walker (Sylvester Stallone) di salvare Sarah, la ragazza del collega ed amico Hal  (Michael Rooker) che precipiterà in un crepaccio perdendo la vita.

Walker è un operatore del soccorso montano che opera sulle impervie Montagne rocciose, ma questa tragedia lo segnerà a tal punto da abbandonare definitivamente la sua attività rinunciando a tornare in quota, una decisIone difficile su cui Walker non intende tornare, neanche quando la sua ragazza Jessie gli chiede supporto per un recupero ad alta quota.

E’ passato un anno dalla tragedia e Walker ancora non ha metabolizzato quei terribili momenti, ma alla fine accetta comunque di aiutare Jessie a soccorrere un gruppo di escursionisti  in difficoltà ignorando che questi ultimi sono in realtà dei criminali professionisti, che dopo un incidente aereo hanno disseminato alcune valigie piene di soldi nella zona.

Le preziosa valige prima del lancio sono state munite di localizzatori e il gruppetto di criminali aveva assoldato come guida per ritrovarle proprio Hal Tucker, ma l’arrivo di una bufera di neve ne ha impedito il recupero bloccando gruppo e guida.

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I bruttissimi, The Covenant

Oggi per i film da dimenticare ripeschiamo il recente The Covenant, pessimo thriller-sovrannaturale con protagonisti giovani stregoni figaccioni e diretto da un Renny Harlin in questo caso palesemente indeciso tra atmosfere glamour da teen-drama televisivo e un edulcorato horror formato family, risultato un disastroso ed insipido ibrido fantasy.

The Covenant è la dimostrazione di quanto danno si possa fare cercando di catturare un determinato target di pubblico addomesticando oltre il consentito un genere versatile come l’horror, finendo solo per confezionare un’insignificante via di mezzo che oltre ad una trama scialba ed inverosimile sfoggia ridicole sequenze action come lo scontro finale a colpi di magia in stile Dragonball.

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Die Hard 2-58 minuti per morire, recensione

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Un’altro Natale piuttosto movimentato per il poliziotto John McClane (Bruce Willis) che dopo l’indimenticabile party a base di terroristi ed esplosioni al Nakatomi Plaza, stavolta attende la moglie in arrivo da Los Angeles all’aeroporto di Washington.

Dopo aver notato strani movimenti, i sensi di sbirro gli pizzicano quando vede due individui alquanto sospetti cercare di penetrare nella zona bagagli, ne scaturisce un’inseguimento e uno scontro a fuoco che culmina con la morte di uno dei sospetti, la fuga dell’altro, e McClane arrestato e scortato negli uffici della polizia aeroportuale.

Dopo uno scambio di convenevoli e distintivi, e qualche ironica battuta di rito, McClane viene rilasciato, mentre il sopravvissuto alla sparatoria si riunisce ad un gruppo di terroristi che in una chiesa abbandonata nelle vicinanze dell’aeroporto, si sta organizzando per intercettare un volo in arrivo su cui viaggia un ex-generale aspirante dittatore, estradato da un governo centroamericano.

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