In un incipit stile videoclip faremo la conoscenza della rockstar britannica Aldous Snow (Russell Brand) dall’ego talmente spropositato da considerarsi un Gesù bianco venuto dallo spazio in un album dedicato ai bambini africani, album che oltre ad essere considerato razzista e patetico segnerà per lui l’inizio di un declino con caduta a picco nelle chart, seguito da un periodo di trasgressioni, droga ed eccessi che lo riporteranno sulle copertine dei tabloid, ma non di certo in cima alle classifiche.
Qualche tempo dopo presso la Pinnacle Records, etichetta discografica in crisi, Aaron Green (Jonah Hill) giovane talent scout in erba propone al suo boss Sergio Roma (Sean Combs) di risollevare l’immagine della casa discografica convincendo proprio Aldous a suonare al Greek Teather celebrando una delle sue più leggendarie performance live, Roma dopo aver metabolizzato l’idea affida proprio ad Aaron il compito di volare a Londra e portare Aldous sano, salvo e soprattutto sobrio in quel di Los Angeles.
Aaron che è da sempre un grande ammiratore del cantante raggiunta Londra e imbarcatosi in un viaggio allucinante con la più capricciosa e fuori di testa rockstar del pianeta finirà strafatto e ubriaco nel bel mezzo di una sorta di alllucinogeno incubo alla Ozzie Osbourne con groupie che proveranno a violentarlo e il suo compagno di viaggio che lo trascinerà ovunque, trasformando il viaggio per Los Angeles in una maratona a tappe all’insegna di sesso, droga e rock n’roll.