Saw, la saga celebrata in un crociera

Nonostante con l’ultimo capitolo, Saw 3D -Il capitolo finale la saga dell’Enigmista abbia toccato picchi notevoli di comicità involontaria, è indubbio che i creatori del franchise James Wan e Leigh Whannell siano riusciti a trasformare il Jigsaw di Tobin Bell in una vera e propria icona horror. Per questo come ogni icona che si rispetti va celebrata all’americana e stavolta si tratta addirittura di una crociera organizzata da Twisted Pictures, Carnival e Rabin Management.

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I bruttissimi, Fist of the North Star/Ken Il guerriero

Ci sono pellicole come questo  Fist of the North Star, adattamento live-action della serie nota in Italia come Ken il guerriero, che mostrano tutti i limiti creativi della macchina hollywoodiana, infatti per chiunque abbia un minimo di infarinatura della serie originale sia manga che anime creata dalla coppia Tetsuo Hara/Buronson, già dal delirante incipit in cui Malcolm McDowell nei panni di Ryuken si lascia abbattere a colpi di pistola ripensando con nostalgia ai tempi di Arancia Meccanica, si capisce che la cosa non andrà a finir bene.

Come accaduto recentemente  con DragonBall Evolution, senza contare i cinegame Tekken, King of Fighters e Street Fighter-La leggenda, ci si approccia all’immaginifico nipponico con una nochalance da brividi.

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Saw 3D-Il capitolo finale, recensione

Dopo un incipit in cui ritroveremo il dr.Grant (Cary Elwes) dopo l’auto-amputazione intento a cauterizzare in maniera decisamente artigianale quello che rimane del suo arto, si passa in una vera e propria trappola espositiva in centro città, dove tre ragazzi dovranno decidere a colpi di sega rotante chi dovrà sopravvivere alla nuova letale trappola dell’enigmista.

Efferata premessa archiviata conosceremo in una città in preda al terrore, i quattro personaggi chiave che diventeranno i nuovi protagonisti del gioco mortale di Jigsaw, Jill Tuck (Betsy Russell) l’ex-moglie di John Kramer (Tobin Bell) che si rivolge al detective Gibson (Chad Donella) affinchè la protegga da Mark Hoffman (Costas Mandylor) l’ex-detective e discepolo di Kramer che lei ha inutilmente tentato di eliminare e infine Bobby Dagen (Sean Patrick Flanery) un sopravvissuto di Saw che oltre a presiedere un gruppo di sotegno per vittime scampate all’Enigmista, ha trasformato la sua terribile esperienza in un lucroso pozzo di soldi.

Così mentre Gibson segue la scia di cadaveri lasciata da Hoffman che pretende la consegna di Jill per porre fine al massacro, un oscuro segreto riporterà Bobby a casa Saw costringendolo a rivivere ancora una volta un gioco al massacro disseminato di trappole che potrebbero portarlo alla consapevolezza o alla morte.

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Saw VI, recensione in anteprima

Saw VI

John Kramer (Tobin Bell) è morto, ma i tremendi omicidi perpetuati ai danni di persone che non sono in grado di redimersi da soli continuano grazie ai suoi discepoli: a proseguire l’opera di bonifica di Jigsaw ci pensa l’investigatore Mark Hoffman (Costas Mandylor) che, dopo aver battuto la concorrenza la concorrenza della prediletta di Kramer, Amanda (Shawnee Smith), e dopo aver fatto cadere astutamente le accuse di emulatore sul povero Agente Speciale Strahm, deve portare a termine le ultime richieste del suo mentore.

Questa volta la vittima predestinata, la numero uno, è William Easton (Peter Outerbridge), un pezzo grosso dell’ufficio dell’assicurazione che ha negato a Kramer la copertura delle spese mediche (e di più non vi dico). Ad aiutare (attenti al verbo aiutare, che ha molti significati) il detective ci pensa niente meno che Jill Tuck (Betsy Russell): la vedova del serial killer, a quanto pare, ha ereditato dal suo defunto marito un po’ del suo sadismo e ha imparato la lezione alla perfezione…

Saw VI, horror diretto dal montatore dell’intera saga, l’esordiente Kevin Greutert, per essere all’altezza dei primi episodi della storia, doveva proporre morti spatter, almeno quanto quelle viste in precedenza, ed avere un finale sorprendente, invece manca di entrambi i requisiti: pur sapendo che il pubblico a cui è indirizzato il film è formato principalmente (o quasi esclusivamente) dai fan della saga, che conoscono a menadito il meccanismo del racconto, il regista fa intuire il finale già dopo pochi minuti, così l’effetto sorpresa va a farsi benedire.

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Recensione: Saw V

Jigsaw (Tobin Bell) è morto: a dare l’annuncio è il dipartimento di polizia, che coglie l’occasione, in conferenza stampa di onorare i propri poliziotti morti e di complimentarsi con Mark Hoffman (Costas Mandylor), che è riuscito a salvare una bambina rapita (quella di cui si parla anche nel terzo e nel quarto capitolo della saga).

Non crede nella suo eroicismo l’agente Strahm (Scott Patterson) che, allontanato dal distretto a causa delle troppe morti avvenute durante le sue indagini, decide di scoprire la verità da solo: le sue ricerche lo portano ad individuare proprio in Hoffman il discepolo di Jigasw.

Nel frattempo, cinque individui, accumunati tutti da un comune denominatore, che devono scoprire, sono le nuove vittime dell’enigmista che, attraverso la loro sorte (unita alla storia del salvataggio della bambina), pensa di poter dare una copertura credibile al suo erede.

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