Prosegue la nostra chiacchierata con Davide Minnella: il giovane autore e regista, dopo aver fatto su Cinetivu una panoramica sulla situazione della televisione in Italia, ci descrive la realtà cinematografica italiana e ci rivela i suoi progetti per il futuro.
Cosa manca al cinema italiano oggi come oggi?
Credo che manchi semplicemente un po’ di serenità: una serenità economica, produttiva e distributiva. Uno sguardo verso il futuro che possa essere anche un po’ ottimista. Purtroppo, conquistarlo è un’impresa titanica in questo momento.
I giovani cineasti italiani sanno lavorare in alta definizione o creare film in 3D?
Certo che si. Ti basta frequentare i festival sparsi in lungo e in largo per l’Italia per rendertene conto. Quasi tutti girano le loro cose in alta definizione e i costi sono oramai accessibili. Riguardo il 3D, invece, stiamo recuperando pian piano le distanze rispetto a giovani cineasti di altri paesi. Ci sono produzioni che si sono attivate nel migliore dei modi per acquistare le tecnologie necessarie. L’investimento che hanno messo in atto è stato importante e grazie al 3D sono nate delle nuove figure professionali che si sono affacciate con successo sul mercato. Tante piccole realtà produttive lo hanno provato, vuoi per riprendere delle partite, videoclip, cortometraggi, spot e via di seguito, adesso però, per fare il salto di qualità, è necessario che anche il grande cinema e quindi i registi più affermati, che possono contare su investimenti più importanti, decidano di giocare la loro parte. Non è detto però che ciò avvenga nell’immediato. Si ha ancora molta paura e il 3D, purtroppo, si porta appresso un apparato tecnico decisamente ingombrante per il set e un incremento notevole dei costi di produzione.
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