Rugantino, recensione

rugantinoNella roma papalina del 1830, il giovane Rugantino (Adriano Celentano), arrogante e spaccone scansafatiche, ha messo gli occhi sulla bella Rosa (Claudia Mori), sposata con il gelosissimo e violento Gnecco.

Rugantino scommette con tre suoi amici che riuscirà a conquistare e  circuire la morigerata Rosa visto che il marito è in esilio, avendo lui commutato, come spia del governo pontificio, una condanna a morte per omicidio in un esilio forzato oltreconfino.

Gnecco, saputo che la sua Rosa non è indifferente al serrato corrteggiamento di Rugantino, torna a Roma durante il carnevale pronto a vendicarsi in un duello a fil di lama, ma inaspettamente un suo avversario politico lo uccide. Dell’assassinio viene, per ovvi motivi, accusato Rugantino che per dimostrare il suo coraggio decide di immolarsi al boia, invece che perdere la propria dignità di fronte all’amata.

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Er più-storia d’amore e di coltello, recensione

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Roma, fine ottocento, la città è suddivisa in rioni, ogni rione è capeggiato da una sorta di boss del quartiere, svelto di coltello e sempre pronto alla rissa per delimitare territorio e imporre la propria autorità.

Dopo un periodo di carcere, a Borgo Pio, torna il pescivendolo Nino (Adriano Celentano) caporione pronto a riprendere il posto che gli spetta di diritto, ad aspattarlo la bella Rosa (Claudia Mori), la sua donna insidiata nel frattempo da un bel pò di facinorosi spasimanti su tutti Augustarello (Gianni Macchia) fratello del macellaio Bartolo (Maurizio Arena), caporione di San Giovanni.

Augustarello nonostante il ritorno di Nino non sembra voler lasciare in pace Rosa, per questo provoca e sbeffeggia Nino fino a costringerlo a partecipare ad una passatella, una versione soft di un duello in cui l’obiettivo e umiliare l’avversario, ma la sfida degenera, Nino si becca una coltellata e Augustarello perde la vita.

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L’emigrante, recensione

immagine-2Metà degli anni ’20, il giovane napoletano Peppino Cavallo (Adriano Celentano) ha la ferma intenzione di scoprire cosa sia successo al padre emigrato anni prima in America e letteralmente scomparso nel nulla, ma per il viaggio servono soldi e per questo il ragazzo lavora in un mattatoio uccidendo capi di bestiame a mani nude. Raccimolati finalmente i soldi necessari per il viaggio Peppino si vede rifiutare il visto per gli Stati Uniti per non aver svolto l’obbligatorio servizio di leva militare.

Peppino non demorde, travestitosi da donna riesce a salire su una nave, qui però rischia più volte di venir scoperto e solo grazie ad una bella cantante di nome Rosita (Claudia Mori), che lo crede una donna e lo assume come cameriera, Peppino riesce a mantenere la clandestinità, ma le bugie hanno le gambe corte, e scoperto l’inganno Rosita spaventata fa intervenire alcuni uomini del boss per cui lavora per dare una lezione all’impertinente travestito.

Peppino però ha una forza notevole e ha la meglio sugli energumeni, purtroppo però la scazzottata gli costa la prigione, prigione in cui conoscerà il logorroico anarchico toni (Lino Toffolo) e da cui uscirà proprio grazie a Rosita che non solo l’aiuterà, ma convincerà il boss Don Nicolone ad assumerlo  coma guardaspalle, ma la scoperta che il suo nuovo datore di lavoro è anche l’assassino del padre perduto complicherà non poco le cose

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