Pollo alle prugne, recensione in anteprima

Siamo nella Tehran del 1958 e Nasser Ali, un violinista sognatore interpretato da Mathieu Almalric, è in crisi: il suo adorato strumento è stato distrutto dalla moglie e lui non riesce a sostituirlo, tanto da cercare consolazione nella morte, decidendo di non mangiare né tanto meno bere più; Nasser ha deciso di morire in 8 giorni e, durante questo lasso di tempo, il musicista ripercorre gli episodi salienti della sua vita in una sorta di favola a occhi aperti. Pollo alle prugne non è che all’inizio di quest’avventura fantastica e prodigiosa.

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Cannes 2011, paese ospite l’Egitto e chiude Christophe Honoré

Doppio aggiornamento sulla sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes che aprirà i battenti il prossimo 11 maggio.

Paese ospite di questa nuova edizione sarà l’Egitto a cui il 18 maggio sarà dedicata un’intera giornata, questa la motivazione della scelta di quest’anno:

Invitare l’Egitto nel 2011 non è solo il modo di accogliere un paese che ha segnalato il suo bisogno di cambiare la storia, il suo bisogno di libertà, la sua forza collettiva e il suo desiderio di democrazia con la rivoluzione del 25 gennaio, ma anche un modo di accogliere un grande paese di cinema.

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Racconto di natale: ritratto di famiglia in interno

Esce questa settimana in america, Racconto di Natale, ritratto di una classica famiglia francese alle prese con le tanto vituperate riunioni a base di parenti, tanto care ad un certo cinema Corale e intimista, attraverso il quale molti registi ci hanno mostrato la valenza terapeutico-psicologica di queste riunioni che hanno il pregio di tirar fuori il meglio e il peggio di tutti noi, e usate da registi e sceneggiatori per mettere alla berlina una certa a volte rigida formalità parentale che se leggermente incrinata si trasforma in un liberatorio sfogo collettivo.

Abel e Junon hanno due figli, il più grande Joseph soffre di una grave malattia e abbisogna di un trapianto da parte di un familiare compatibile, ma purtroppo nessuno della famiglia lo è, allora la coppia concepisce un terzo figlio nella speranza di salvare il loro primogenito, ma così non è, anche il terzo fratellino non è d’aiuto ed il piccolo Joseph ormai incurabile muore. Queste feste natalizie saranno il l’occasione per ridestare rancori sopiti e curare vecchie ferite ancora aperte, e una scusa per il regista Arnaud Desplechin di tratteggiare con l’aiuto di un grandissimo cast una galleria di personaggi di varia umanità con uno stile sensibile e autorale tipico dei prodotti d’oltralpe.

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