C’era una volta in America, Shall We Dance?, The Roommate. Il terrore ti dorme accanto, Case 39, Tata Matilda e il grande botto, Crossing Over, stasera in tv

Romanticoni d’Italia preparate i fazzoletti, perché questa sera il tema portante dei film in televisione sarà proprio l’amore. L’amore visto da due punti di vista diametralmente opposti: quello romantico di “Shall we dance?” e quello finito di cui ci parla Fausto Brizzi in “Ex“.

Shall we dance?” è dedicato a tutte le coppie di lunga data che iniziano a soffrire la monotonia del matrimonio. Protagonista della pellicola diretta da Peter Chelson è il fascinoso Richard Gere nei panni dell’avvocato John Clark, avvocato di grande successo che si iscrive ad un corso di ballo per movimentare la sua vita, fatta ormai di lavoro, della moglie Beverly (Susan Sarandon) e dei figli.

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Al cinema dal 18 ottobre 2012: Cogan – Killing Them Softly, The Wedding Party, Il matrimonio che vorrei, Le migliori cose del mondo, C’era una volta in America, Gladiatori di Roma, Il comandante e la cicogna

Settimana di uscite cinematografiche piuttosto affollata quella di questo giovedì 18 ottobre. Escono il crime con Brad Pitt Cogan – Killing Them Softly, le comedy The Wedding Party e Il matrimonio che vorrei, la prima in stile Le amiche della sposa, la seconda a sfondo romantico e con due protagonisti del calibro di Meryl Streep e Tommy Lee Jones e per chi cercasse qualcosa di alternativo, ci sono anche la commedia brasiliana a tematica adolescenziale Le migliori cose del mondo e il capolavoro C’era una volta in America di Sergio Leone che torna la cinema in versione estesa e restaurata.

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Giù la testa, recensione

John Mallory (James Coburn) e  Juan Miranda (Rod Steiger), un’accoppiata davvero esplosiva visto che il primo è un irlandese esperto in esplosivi e il secondo è uso, con l’aiuto della sua famiglia darsi al brigantaggio nell’assolato Messico in odor di rivoluzione.

L’incontro tra i due farà si che Miranda proponga allo straniero un audace colpo in una banca, solo l’abilità con gli esplosivi di Mallory potrebbe infatti minare, nel vero senso della parola l’inpenetrabilità di un caveau che per il peone messicano rappresenta una sorta di irraggiungibile Santo Graal.

Mallory però ha altri progetti, infatti sembra che sia stato ingaggiato dal proprietario di una miniera, Miranda è disposto a tutto anche ad uccidere per avere Mallory nella squadra, quindi architetta un piano per una repentina dipartita del datore di lavoro di Mallory costringendo quest’ultimo suo malgrado ad unirsi alla banda, per poi alla prima occasione darsela a gambe.

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Jennifer Connelly

Jennifer Connelly è bellissima, lo era quando ha iniziato la sua avventura nel mondo del cinema, lo è ora, che l’avventura continua, con sempre maggiore entusiasmo. Il suo nome è legato a quello di pellicole come Labyrinth, il film fantastico di Jim Henson del 1986, o a quello di Sergio Leone, che l’ha diretta nel capolavoro C’era una volta in America.

Niente male come inizio, dopo un pre-inizio come modella nel campo della pubblicità; Labyrinth, che sfoggiava un David Bowie in grande spolvero, è un film fantastico, un viaggio in un mondo fantasy i cui tratti inquietanti sono diventati cult.

Collabora, nel 1985, con Dario Argento, recitando accanto a Daria Nicolodi e a Donald Pleasence in Phenomena. Fa uno strano effetto pensarla su un filo diretto che collega un lontano Dario Argento a un certamente più attuale Darren Aronofsky.

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Robert De Niro, figlio del Bronx, ritorna sul grande schermo

Tra i più grandi artisti cinematografici di sempre, Robert De Niro, che rivedremo sul grande schermo a partire da venerdì 26 settembre con Sfida senza regole, diretto da Jon Avnet, torna a recitare a distanza di dodici anni da Heat – La sfida, con Al Pacino, interpretando due poliziotti diversi l’uno dall’altro, costretti a collaborare per catture un efferato serial killer.

Nato il 17 agosto 1943 a New York da una famiglia di artisti. La madre, Virginia Admiral, era una rinomata pittrice mentre il padre, Robert Senior, figlio di un americano e di una irlandese immigrati negli Stati Uniti, oltre che scultore e poeta, era anch’egli un valente pittore.

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Festival di Venezia dalla quarantunesima alla cinquantesima edizione: cos’hanno in comune Francis Ford Coppola e Paolo Villaggio?

Lo scorrere del tempo è scandito dall’alternarsi di colori divesrsi, sulla laguna; il colore del cielo, il colore degli occhi dei turisti, il colore dei sentimenti che aleggiano nell’aria e che lasciano una traccia invisibile ai più, ma dura a scomparire.

Io raccolgo tutto quello che succede qui, come se fossi uno spazzino. Mi muovo furtivo, aspettando che in giro non ci sia nessuno, con un sacchetto che non cambio mai, tanto la capienza è praticamente illimitata: le emozioni non hanno un peso fisico, almeno parlando in modo tradizionale.

Mentre passo attraverso la folla di questa meravigliosa mostra, di questa ricorrenza finalmente annuale, mi rendo conto che mi piace essere circondato dalle persone, aò fine di avere l’impressione che gli sguardi mi si posino addosso, che realmente qualcuno stia cercando me, invisibile testimone, fin dalla prima edizione, di questa eccitante atmosfera.

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