Morto suicida Carlo Lizzani, se ne va un maestro del cinema

“Stacco la chiave”. Poche parole su un bigliettino lasciato ai figli e poi via. Un volo dal terzo piano di un palazzo di Quartiere Prati, zona nel centro di Roma in cui abitava il regista Carlo Lizzani. Il cineasta, autore di alcune tra le pagine più riflessive della settima arte nel nostro Paese, se ne va così. Inevitabile il paragone con un altro regista che ha ‘scelto’ lo stesso destino e che tre anni fa si lanciò dal reparto di urologia del San Giovanni di Roma: Mario Monicelli.

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Vallanzasca-Gli angeli del male, recensione in anteprima

Renato Vallanzasca (Kim Rossi Stuart) conosciuto come il bel Renè sta scontando una lunga pena detentiva e con un altrettanto lungo flashback ricorda la prima adolescenza, gli amici d’infanzia e la prima esperienza in un carcere minorile, dove comincerà a percepire il suo destino malavitoso che lo porterà dai furtarelli alle rapine, dai sequestri di persona agli omicidi, tappe che segneranno la sua criminosa escalation e la sua elezione a boss della Comasina.

Gli anni ’70 sono il punto nevralgico della carriera e delle gesta di Vallanzasca, Milano diventa il suo territorio, l’iniziale rivalità con il boss Francis Turatello (Francesco Scianna) che si sentirà minacciato dall’ambizione del nuovo arrivato che sta vivendo il suo periodo d’oro, ma mentre la sua banda si amplia Vallanzasca finisce in carcere accusato di rapina, seguirà a qualche anno di distanza un’evasione e una sanguinosa faida tra bande che trasformerà la città in un campo di battaglia.

Nel frattempo l’escalation criminale della banda raggiunge il suo apice, i crimini assumono i connotati della violenza gratuita, in special modo quelli dello stesso Vallanzasca che inanella una serie di omicidi che lo porteranno inevitabilmente verso un prevedibile epilogo, che però non lo vedrà come spesso capita vittima dell’ennesimo scontro a fuoco, ma ad invecchiare in un carcere contemplando anno dopo anno lo sbiadirsi della maschera del Bel Renè.

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Pesaro Film Fest 2010, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

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Ancora una rassegna ad allietare l’estate degli appassionati di cinema, dal 20 al 28 giugno la città di Pesaro torna ad ospitare il Pesaro Film Fest, prestigioso festival giunto quest’anno alla sua quarantaseiesima edizione.

La città di Pesaro oltre al concorso cinematografico in questi anni si è dedicata anche alla promozione di numerose iniziative ed eventi collaterali legati alla rassegna estiva, come una retrospettiva dedicata al cinema internazionale, un evento speciale riservato al cinema italiano e un convegno internazionale di studi sul cinema, questi tre eventi che si svolgono in autunno anticipano e preparano il terreno all’evento estivo.

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Venezia 2009, Orizzonti e Controcampo italiano: tutti i film

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Dopo avervi presentato nei giorni scorsi i film inseriti in concorso e fuori concorso nella sezione ufficiale della sessantaseiesima mostra internazionale d’arte cinematografica (o semplicemente Venezia 2009), oggi vi offriamo il tabellone completo dei film proposti nelle sezioni Orizzonti e Controcampo Italiano.

Prima di lasciarvi alla lista, vi ricordiamo che nella sezione Orizzonti sono presenti sei registi italiani, Elisabetta Sgarbi, Vincenzo Terraciano, Marco Simon Puccioni, Serena Nono, Luca Guadagnino e Pappi Corsicato, mentre nella sezione Controcampo Italiano spiccano il cortometraggio di Tinto Brass (che torna al Lido 42 anni dopo!), con Caterina Varzi, Hotel Courbet, il documentario su Giuseppe De Santis di Carlo Lizzani e il film di Marco Filiberti, Il compleanno, con un cast che include tra gli altri Alessandro Gassman e Piera Degli Esposti.

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Globo d’oro 2009: tutti i vincitori

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La stampa estera, nella suggestiva ambientazione di Villa Massimo a Roma, ha assegnato al cinema italiano i Globi D’Oro, riconoscimento nato nel 1959 che premia i film che danno una migliore conoscenza del nostro cinema all’estero.

Fra i film sono stati premiati Gomorra, come miglior film italiano (anche miglior fotografia ad Ex-equo con Vincere), Diverso da chi? come miglior opera prima, Gli amici del bar Margherita come miglior commedia, e Katyn come miglior film europeo.

Gli altri premi: Toni Servillo è stato riconosciuto migliore attore per la sua perfomance ne Il divo (che ha vinto anche per la sceneggiatura di Sorrentino), Giovanna Mezzogiorno migliore attrice per quella in Vincere; Marco Risi è stato premiato come miglior regista per Fortapàsc, mentre Marco Pontecorvo per Pa-Ra-Da è stato insignito del premio come miglior regista rivelazione. Mauro Pagani, compositore di L’ultimo pulcinella ha ottenuto il premio per la miglior musica.

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I ragazzi del Vesuvio, Don Peppino Diana i prossimi progetti di Giuseppe Ferrara e Carlo Lizzani

Oggi vogliamo aggiornarvi sui progetti di due grandi veterani del cinema italiano, i registi Giuseppe Ferrara e Carlo Lizzani. Ferrara (nella foto sul set de I banchieri di Dio) in collaborazione con l’autrice di libri per bambini Carola Flauto ha appena terminato la stesura di una sceneggiatura che parlerà di ragazzi e criminalità organizzata,

I ragazzi del Vesuvio, questo il titolo del film, avrà l’impronta realista di film come Fortapàsc e Gomorra, due film che il regista, in questi giorni impegnato sul set de L’aereoporto fantasma, afferma di aver apprezzato molto.

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Vittorio, Manuel e Christian De Sica: la passione si chiama cinema

Spesso e volentieri il Cinemaniaco si occupa della storia, delle opere e della vita delle grandi famiglie legate da un unico comune denominatore: il cinema. Quest’oggi non potevamo esimerci dal rendere omaggio ad una grande famiglia italiana, che ha fatto dello spettacolo, della musica e del cinema per l’appunto, la propria esistenza, la propria missione. Uno style tutto partenopeo, che porta i nomi di Vittorio, Manuel e Christian De Sica.

Vittorio De Sica, figlio di un impiegato di banca, Umberto, col quale aveva un rapporto molto bello e forte, e al quale dedicherà il suo film, Umberto D., già durante gli studi di ragioneria , ottiene un piccolo ruolo in un film muto diretto da Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917.

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Festival di venezia dalla trentunesima alla quarantesima edizione: dalla vittoria di Visconti fino a I Cancelli del Cielo

Quando questi dieci anni saranno passati, di me sarà rimasto qualcosa di importante, me lo sento. Non importa se di nuovo è Agosto e le cose sembrano identiche a come erano due o tre anni fa. Scricchiolante, l’asfalto sornione in siesta intorno alla laguna si prepara a un altro decennio di festeggiamenti cinematografici.

Anche lui sa che il tempo passa,e trasforma le cose in modo da dare anche qualche possibilità di riprendersi, almeno a volte. Chiudo gli occhi e inspiro il desolato fervore, come se in qualche modo riuscissi a bucare lo spazio-tempo e a essere qui, nello stesso luogo, ma in un tempo spostato, anche di poche ore: questa sera.

Mentre Luchino Visconti si lecca le ferite per la seconda volta, mi rendo conto che a volte l’emozione mi fa dimenticare chi sono, e a volte anche cosa sono; spero solamente, visto che sono così confuso, che la mia natura sia tale da permettermi di entrare nella grande sala, dove potrò vedere proiettati, su uno schermo enorme, i sogni più belli.

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