The Peacemaker, recensione

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Dopo un prologo in cui assisteremo all’omicidio di un importante esponente politico bosniaco, saremo testimoni dello scontro in Russia tra due treni, di cui uno carico di testate nucleari prelevate durante la fase di smantellamento di una base sovietica, l’esplosione sarà devastante, ma non potente quanto avrebbe dovuto.

L’intelligence americana si rende conto che alcune dele testate contenute nei vagoni sono state trasferite prima della collisione, così la dottoressa Julia Kelly (Nicole Kidman), esperta in armamenti nucleari, verrà affiancata al tenente colonnello delle forze speciali Thomas Devoe (George Clooney) con il quale dovrà rintracciare le testate trafugate prima che vengano vendute al mercato nero.

Inizierà così la missione che porterà la coppia in Austria ad interrogare il responsabile di una società di trasporti che si scoprirà essere una copertura della mafia russa, così dopo essere scampati ad alcuni killer, ai due resteranno poche ore per tracciare il convoglio che trasporta le testate, prima che finiscano nelle mani di qualche sedicente cellula terroristica e vengano utilizzate come devastante atto dimostrativo.

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U-571, recensione

u_five_seven_one_ver1Seconda Guerra Mondiale, la guerra sembra ormai giocarsi a tavolino, l’utilizzo di messaggi crittati da parte dei tedeschi e di un sofisticato cifrario, l‘Enigma, sta rendendo molto complesso anticipare le mosse dell’esercito tedesco, ma all’orizzonte si profila un inaspettato colpo di fortuna che potrebbe cambiare le sorti del conflitto.

Un sommegibile tedesco in avaria in pieno Oceano Atlantico ha bisogno di soccorso, la Marina americana intercetta l’S.O.S., e sapendo che a a bordo c’è il prezioso macchinario con annessi cifrari spedisce un sommegibile ad intercettarlo.

La missione purtoppo non va come previsto, il sommergibile americano incontra i soccorsi tedeschi giunti sul posto prima del tempo, ne nasce uno scontro che porterà all’affondamento del sommergibile americano e alla presa di quello tedesco, con cui alcuni superstiti dell’equipaggio statunitense decideranno di raggiungere le coste dell’Inghilterra cercando di passare inosservati all’imponente flotta tedesca.

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Gioco a due, recensione

thomas_crown_affair []Il milardario Thomas Crown (pierce Brosnan) sembra molto annoiato dalla routine del suo lavoro e dalla vita in generale. Qulacuno potrebbe definirla crisi di mezz’età, ma è chiaro che Crown cerca qualche brivido che la sua vita agiata e senza mordente gli ha inesorabilmente tolto.

Crown si improvvisa così ladro per un giorno e pianifica il furto di un Monet dal Metropolitan Museum di New York. Il quadro viene rubato in pieno orario d’apertura davanti ai sorveglianti, ma non solo, una volta recuperata la preziosa refurtiva Crown contribuisce a far arrestare i suoi complici.

Questo gesto plateale e il fatto che Crown sia un miliardario lo fa immediatamente depennare dalla lista dei sospetti della polizia, ma la bella investigatrice Catherine Banning (Rene Russo), a cui la società di assicurazioni che rischia di sborsare la notevole cifra di cento milioni di dollari ha affidato  il caso, non è d’accordo, e punta  l’affascinante miliardario con la ferma intenzione di incastrarlo.

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Recensione: Mato Grosso

Lui, il Dottor Robert Campbell (Sean Connery), attempato e affascinante ricercatore dai modi nurberi molto vicino ad una cura per il cancro. Lei, la determinata e volitiva Dottoressa Rae Craine (Lorraine Bracco) rappresentante di una ditta farmaceutica che vorrebbe il brevetto della cura che Campbell sta sviluppando. La foresta del Mato Grosso è la galeotta cornice che vedrà i due all’inizio scontrarsi e respingersi, per poi lasciarsi trasportare dai sentimenti che ben presto prenderanno il sopravvento, Sullo sfondo il dramma degli Indios e la distruzione incontrollata della foresta più grande e necessaria del pianeta.

Torna dopo il successo di Caccia a Ottobre Rosso l’accoppiata john McTiernan/ Sean Connery, stavolta purtroppo il risultato è più modesto. McTiernan è regista d’esperienza, nonchè abile nel manipolare visivamente  copioni in cui l’azione è a farla da padrone, e quando si trova a dover maneggiare un dramma ecologista con una discreta dose di romanticismo, le difficoltà vengono a galla.

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Alec, Daniel, Stephen e William Baldwin

Potremmo chiamarli I quattro dell’Ave Maria, tanto per citare un famoso film western di Giuseppe Colizzi; sono invece Alec, Daniel, Stephen e William Baldwin, meglio conosciuti come i fratelli Baldwin.

Alec Baldwin, all’anagrafe Alexander Rae Baldwin III, frequenta la prestigiosa Academy Studios e all’età di 28 anni debutta nel film televisivo La divisa strappata (1986) di Glenn Jordan. Il grande successo dell’opera lo porta ad esordire nel cinema con Forever Lulu (1987). Da qui inizia la scalata con Beetlejuice – Spiritello porcello (1988) di Tim Burton e Talk Radio (1988) di Oliver Stone. Nello stesso anno darà vita a due memorabili personaggi di “sciupafemmine”, in Una donna in carriera e Una vedova allegra ma non troppo, che determineranno la sua ascesa ad Hollywood.

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