Burt Reynolds, Joe Piscopo, Paul Sorvino, Erika Christensen nella commedia How Sweet It Is

Collider via Variety riporta che Burt Reynolds, Joe Piscopo, Paul Sorvino ed Erika Christensen sono nel cast nella commedia musicale How Sweet It Is. Le riprese inizieranno questo fine settimana a Los Angeles. La storia si concentra su Jack (Piscopo), proprietario alcolizzato di un teatro, che è alle prese con la serata di apertura del suo musical e con un debito contratto con la mafia.

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Voglia di tenerezza, recensione

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Aurora (Shirley MacLane) ed Emma (Debra Winger), madre e figlia, iperprotettiva la prima, insicura e ribelle la seconda. Il carattere di Emma è figlio di un’infanzia vissuta all’ombra di una madre possessiva che scatenerà un conflitto tra le donne che le porterà ad un insanabile rottura.

Aurora non parteciperà neanche al matrimonio della figlia con Flap Horton (Jeff Daniels), un insegnante che la donna non ha mai accettato e che forse la figlia ha voluto sposare proprio per questo. Il lavoro di Flap porterà Emma, che nel frattempo ha avuto due figli, in giro per gli States da una città all’altra portando con sè un fardello di frustrazioni e rimpianti che sfoceranno in una relazione extraconiugale.

Mentre Aurora nonostante una folta schiera di spasimanti non ha mai pensato di risposarsi e si lascia corteggiare dal vicino Garreth Breedlove (Jack Nicholson), astronauta in pensione con una passione per donne e alcolici, Emma scopre che il marito ha un flirt con una sua alunna.

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Film parodia di Quella sporca ultima meta, L’altra sporca ultima meta

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Qualche post fa vi avevamo parlato di Mean Machine, comedy-sportiva inglese che parodiava il genere prison-movie utilizzando il classico Quella sporca ultima meta di Robert Aldrich come film di riferimento e sostituendo lo sport giocato nel film, il football americano, con il calcio.

Oggi invece vi parliamo del remake ufficiale del classico con Burt Reynolds, L’altra sporca ultima meta che già dalla scelta del protagonista e del regista lascia intuire la deriva comedy presa dall’intera operazione, che smussa abbondantemente il lato drammatico dell’originale, rispettando però lo script del ’74.

Il regista Peter Seagal, all’attivo una corposa filmografia comedy che vede oltre al terzo capitolo de La pallottola spuntata anche i più recenti 50 volte il primo bacio e Agente Smart-Casino totale, sfrutta appieno la vis comica di Adam Sandler che già aveva affrontato il campo della comedy-sportiva con lo spassoso Un tipo imprevedibile di Dennis Dugan e l’edificante Waterboy di Frank Coraci.

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Film parodia prison-movie, Mean Machine

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I Mondiali di calcio sono ormai alle porte, quindi questa settimana il calcio sarà l’ospite d’onore delle nostre rubriche, e cominciamo in bellezza con la comedy sportiva Mean Machine dell’inglese Barry Skolnick, che riesce nel non semplice compito di realizzare un ironico remake del classico Quella sporca ultima meta di Robert Aldrich con Burt Reynolds e di parodiare in puro stile british il genere prison-movie, sostituendo l’amatissimo football americano d’oltreoceano con il calcio, sport principe del Vecchio Continente.

Skolnick ricalca la storia dell’originale, ex-campione di calcio ora rissoso alcolizzato finito dietro le sbarre per aver aggredito un agente di polizia, sarà gentilmente invitato ad allenare una squadra di scalcinati galeotti per una partita d’allenamento contro gli odiati secondini. Il cast, vero punto di forza di tutta l’operazione Mean Machine, vede tra  protagonisti Vinnie Jones, Jason Statham, Vas Blackwood e Jason Flamyng, tutti provenienti dalle gangsta-comedies di Guy Ritchie Lock & Stock-Pazzi scatenati e The Snatch-Lo strappo, nel cast ruoli anche per l’ex-calciatore scozzese David Reid storico capocannoniere dell’Hybernian e lo scrittore di crime JJ Connolly.

Prima di lasciarvi ai consueti video con stralci del film e trailer che potrete visuonare dopo il salto, una curiosità: l’attore Vinnie Jones ha un passato da calciatore professionista, noto come temibile difensore ha militato nella Nazionale del Galles e nel Chelsea.

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Driven, recensione

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L’ex-pilota e mago dei motori Joe Tanto (Sylvester Stallone) viene richiamato dalla sua vecchia scuderia e dal boss Carl Henry (Burt Reynolds) per affiancare una giovane e talentuosa promessa della Formula Kart, Jimmy Bly (Kim Pardue) che deve vedersela con l’ascesa dell’altrettanto talentuoso rivale Beau Brandeburg (Til Schweiger).

A creare problemi al giovane Bly, tanto per cambiare c’è l’ex di quest’ultimo, ora fidanzata dell’odiato rivale, così Tanto si troverà per le mani un bel problema di ormoni e una sfida a singolar tenzone per la donzella di turno, che finirà in pista con deleterie conseguenze sui risultati agonistici.

Vedremo Tanto diventare prima avversario, poi mentore ed infine figura paterna per il giovane Bly, che superate le fisiologiche crisi di crescita imparerà dal saggio ed esperto collega/allenatore il codice del pilota e tutte le sue importanti regole di condotta.

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I bruttissimi, Striptease

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Oggi abbiamo un campione della categoria, era il 1996 e Demi Moore in piena escalation e pronta a sfoggiare un fisico scultoreo da strip-girl si faceva cucire addosso una sceneggiatura veramente banale solo ed esclusivamente per esibirsi in spericolati numeri d lap-dance.

Il film era Striptease, uno sconclusionato thriller che maschera malamente un’operazione tirata su in fretta e furia per fermare la china di un’attrice la cui carriera, solo all’apparenza all’apice, già mostrava palesi segni di cedimento, nonostante questo la Moore sfilò ai produttori ben dodici milioni di dollari, un vero genio!

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Hard Ground-La vendetta di McKay, recensione

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Lo spietato fuorilegge Billy Buchlin (David Figlioli) riesce ad evadere durante il suo trasferimento  alla prigione du Yuma, una volta fuggito Buchlin ha intenzione di recuperare in fretta il tempo perduto nelle prigioni federali e pensa di reclutare un manipolo di tagliagole per spassarsela un pò lungo il confine messicano , ma per farlo gli servono contanti.

Comincia così il piano per raccimolare un bel malloppo nel più breve tempo possibile, tra i bersagli del fuorilegge una diligenza che trasporta le paghe di alcuni militari, ma nel frattempo per non farsi mancare niente Buchlin rapisce una donna con l’intento di venderla come prostituta.

Buchlin va fermato ad ogni costo, e così l’ormai anziano sceriffo Hutchinson (Bruce dern) concorda con il governatore il rilascio di suo cognato John Chill McKay, che lui stesso arrestò e fece condannare a vent’anni di prigione. McKay ha la possibiltà di guadagnarsi la grazia, ma dovrà collaborare con Hutchinson e riacciuffare Bill Buchlin, naturalmente vivo o morto.

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L’altra sporca ultima meta: recensione

longest_yard_ver2Paul Crewe (Adam Sandler) è una testa matta, la sua carriera nel football è ormai finita, il suo caratteraccio ed un’inclinazione alla bottilgia ne hanno fatto un personaggio borderline e una sera, dopo un litigio con la sua ragazza, Crewe le ruba l’auto e da il via ad un inseguimento con la polizia che lo vedrà finire dritto in prigione per guida in stato d’ubriachezza e furto d’auto.

I suoi problemi con l’alcool e la fine della carriera sono dovute a voci che lo vedono implicato in alcune partite sospette, ma al direttore del penitenziario Hazen ( James Cromwell) tutto questo importa poco, appassionato di football costringe letteralmente Crewe ad organizzare una squadra di detenuti per far allenare la sua squadra di guardie della prigione.

Se all’inizio Crewe è titubante, visto l’affiatamento crescente con i suoi nuovi compagni di squadra e l’aiuto dell’ex-allenatore Nate Scarborough (Burt Reynolds, accetterà di far giocare la sua  squadra con quella dei secondini per dare a questi ultimi una bella lezione in una partita con tanto di pubblico, ma il direttore della prigione ha in mente tutt’altra cosa…

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Recensione: In the Name of the King

Il fattore (Jason Statham) è un orfano tirato su da un intero villaggio e diventato un ottimo contadino ed un felice padre di famiglia, la sua vita scorre tranquilla tra lezioni di vita impartite al figlio e il forte amore che lo lega alla sua compagna Solan (Claire Forlani)

Quando il suo villaggio viene attaccato dai bestiali Krug, un esercito di mostruose creature comandate dal malvagio stregone Gallian (Ray Liotta), suo figlio viene ucciso e sua moglie rapita. Il Fattore con suo cognato Bastian (Will Sanderson) ed il suo mentore e amico Norick (Ron Perlman) decide di rifiutare l’arruolamento nell’esercito del re Konreid (Burt Reynolds), che si sta organizzando per affrontare la minaccia, per salvare sua moglie e vendicare la morte di suo figlio.

Ma il passato è pronto a richiamarlo al suo dovere, quando il mago di corte Merick (John Rhys.-Davies) gli rivela le sue nobili origini e che morto il re sarà proprio lui a dover guidare l’esercito in battaglia contro lo stregone Gallian e le sue orde di Krug.

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