Uomini e cobra, recensione

Arizona 1883, dopo una lucrosa rapina l’infido fuorilegge Paris Pitman Jr. (Kirk Douglas) nascosta la refurtiva se ne va a far baldoria, ma viene beccato e finisce dietro le sbarre. La vita in prigione per Pitman non è certo una passeggiata, ma una volta ambientatosi e stretto amicizia con gli alleati giusti, il galeotto riuscirà ad organizzare un’evasione proprio quando a dirigere il penitenziario arriverà un nuovo direttore, l’ex-sceriffo Woodward W. Lopeman (Henry Fonda) che come una sorta di Brubaker ante-litteram deciderà di abolire i lavori forzati, sostituendoli con un programma all’insegna del progressista con l’obiettivo di recuperare i detenuti.

Il decisamente più morbido Woodward arriverà come una manna dal cielo per Pitman,  che coglierà l’occasione di mettere in atto il suo piano d’evasione con tanto di rivolta e una volta guadagnata la libertà il suo unico scopo sarà quello di recuperare la preziosa refurtiva, ma sulle sue tracce ci sarà proprio Woodward, intenzionato a recuperare a tutti i costi il fuggitivo.

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Rocky 3, recensione

Rocky Balboa (Sylvester Stallone) è il nuovo eroe di Philadelphia, amato dalle donne e ammirato dagli uomini, il reietto uscito dalla periferia per scalare le vette del successo tra sudore, sangue e sogno americano formato famiglia.

Qualcuno ha detto che una volta toccato l’apice si può solo scendere, ed è proprio questo che accade ad un Rocky ormai fiaccato dalla celebrità, che vince senza fatica con pugili ed incontri selezionati ad arte, intento a mercificare il sogno americano tra spot pubblicitari e t-shirt in un baraccone mediatico che ben presto gli crollerà addosso.

Dalla strada arriva il mastino Clubber Lang (Mr. T), rabbioso ed affamato, proprio come lo era Rocky anni fa, Lang è il Balboa perduto che arriva sul ring con la ferocia di una belva tenuta troppo tempo in gabbia e con pochi colpi ben assestati abbatte l’ego di un campione di plastica.

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Rocky, recensione

Rocky Balboa (Sylvester Stallone) è un pugile di mezza tacca che sbarca il lunario recuperando crediti per uno strozzino locale e partecipando ad alcuni incontri per dilettanti in quel di Philadelphia, allenandosi nella palestra del burbero ex-pugile Mickey Goldmill (Burgess Meredith) che un bel giorno lo scarica cacciandolo dalla palestra e dandogli del perdente.

Rocky però non molla, sente che la boxe è la sua ragione di vita come sa che presto lo diventerà anche una timidissima ragazza di nome Adriana (Talia Shire) di cui è innamorato e che lavora in un negozio di animali del quartiere.

Adriana è la sorella di Paulie (Burt Young) un amico che frequenta lo stesso bar di Rocky, Paulie tampina Rocky affinchè gli rimedi un lavoro come esattore così che possa abbandonare il magazzino di carni dove è impiegato, questo spingerà Paulie a far uscire quasi con la forza la sorella con Rocky e così tra i due nascerà l’amore.

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