Jack McCall (Eddie Murphy) è un agente letterario che usa la sua parlantina sciolta per ottenere contratti anche dagli autori più ostici, questo lo rende un vincente sul lavoro, ma un perdente nella vita a causa del suo egocentrismo che lo spinge ad ignorare il prossimo, a trascurare la sua famiglia (Jack ha moglie e un figlioletto) e a vivere in maniera nevrotica il quotidiano. Jack è totalmente incapace di ascoltare nulla che non sia la sua voce, ma tutto questo sta per cambiare in maniera drastica.
Brian Robbins
A Thousand Words, poster con Eddie Murphy
Rilasciato dalla Paramount Pictures via IMP Awards un primo poster per la comedy A Thousand Words. Protagonista del film è l’attore Eddie Murphy che torna a collaborare con il regista Brian Robbins dopo Norbit. Murphy veste i panni di un venditore dalla parlantina sin troppo sciolta che improvvisamente scopre di avere solo mille parole residue da utilizzare prima di passare a miglior vita e dovra farne buon uso, ci riuscirà? Dopo il salto trovate il poster in formato integrale.
Shaggy Dog Papà che abbaia non morde, recensione
Dave Douglas (Tim Allen) è un procuratore distrettuale che intende perseguire alcuni attivisti per i diritti degli animali, che hanno fatto irruzione nei laboratori di una casa farmaceutica liberando alcune cavie, cavie su cui l’azienda in questione stava sperimentando una ricerca legata ad un miracoloso ritrovato che dovrebbe regalare l’eterna gioviinezza. Per Douglas questo sarebbe solo lavoro se non fosse che sua figlia Carly (Zena Grey) è una degli attivisti in questione, il che crea inevitabilmente più di qualche conflitto in famiglia e le distanze tra padre e figlia sembrano diventare sempre più incolmabili.
Hardball, recensione
A Chicago per il giocatore d’azzardo Connor O’neill (Keanu Reeves) la vita si sta facendo dura, i creditori lo assediano, la fortuna sembra averlo abbandonato,così disperato si rivolge ad un amico che invece che fargli un prestito gli propone di allenare una squadra di baseball formata da ragazzini.
O’Neill è oberato dai debiti, lo stipendio è decente, quindi si trova ad accettare suo malgrado la proposta dell’amico. Così il nostro O’Neill si trova a confrontarsi con una squadra alquanto scarsa, mal amalgamata e con una scuola che utilizza il baseball per tenere lontani i ragazzi dalla strada e dargli un’identità aggregante.
Gli esordi sono alquanto desolanti, i Kebambas, questo è il nome della squadra, non hanno alcuna preparazione, basilari zero, attrezzature inesistenti e mancano di un qualsiai barlume di spirito di squadra, O’Neill si mette sotto, prende a cuore i ragazzini e comincia a prepararli per il campionato.