Puzzole alla riscossa, recensione

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L’ennesima splendida e rigogliosa foresta viene presa di mira dal magnate di turno,  intenzionato a raderla al suolo e trasformarla nel fulcro di una futura metropoli con un oceano di cemento.

Il braccio destro del magnate in questione, in viaggio per la bucolica meta pronto a portare a termine il suo sporco lavoro, viene fatto fuori lungo la strada da un team di animaletti sul piede di guerra, guidati da un agguerrito procione che non ha nessuna intenzione che gli invasori mettano in atto il loro progetto di cementificazione selvaggia, sfrattandoli per sempre dal loro habitat.

Ma la tentacolare e avidissima società non si farà certo scoraggiare dalla dipartita di un dipendente, e quindi morto un Papa se ne elegge subito un altro, e l’ecologica patata bollente toccherà a Dean Sanders (Brendan Fraser) che con famiglia al seguito, la bella moglie Tammy (Brooke Shields) e polemico figlio adolescente Tyler (Matt Prokop), si trasferirà nei pressi della foresta e diventerà così l’oggetto della sfuriata dei vendicativi animaletti, pronti a vender cara la pelliccia pur di salvare la loro casa.

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Misure straordinarie, recensione

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John Crowley (Brendan Fraser), grazie anche all’amorevole supporto della moglie Aileen (Keri Russell) sembra ormai lanciato verso una promettente carriera, ma l’improvvisa scoperta che i suoi due bambini di nove e sette anni sono affetti da una rarissima e incurabile malattia genetica, spinge l’uomo a lanciarsi anima e corpo in un progetto per salvare la vita dei figli, abbandonando ogni prospettiva di carriera coltivata sino ad allora, per vagliare le possibilità di una costosa cura sperimentale.

L’idea è quella di supportare il Dr. Robert Stonehill (Harrison Ford) l’unico che sembra aver sviluppato una cura senza però avere i mezzi per testarla, cura per quello che è conosciuto come il Morbo di Pompe, malattia degenerativa e debilitante che colpisce il tessuto muscolare e il sistema nervoso. Stonehill è un brillante ricercatore dai metodi poco ortodossi e per nulla in sintonia con le rigide linee-guida delle case farmaceutiche, e quindi colpito dall’ostracismo di gran parte della comunità scientifica.

Crowley applicherà le sue capacità organizzative per costruire intorno a Stonehill un’infrastruttura capace di supportare sino in fondo la sua ricerca, una vera e propria azienda biotecnologica, che si scontrerà ben presto non solo con le potenti lobby farmaceutiche, ma anche con il sistema sanitario nazionale.

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La mummia, le origini del mito

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Dopo L’uomo lupo e Il mostro della laguna nera eccoci pronti a sbirciare in un altro classico della Universal, La mummia, pellicola che ha dato il via ad una sequela impressionante di remake e sequel più o meno ispirati all’originale.

Tra questi il bel remake/reboot avventuroso di Stephen Sommers con Brendan Fraser e Arnold Vosloo, nel quale tra le molte citazioni ed omaggi al cult del ’32, alcune sequenze in cui uno degli attori indossa un Fez rosso, stesso copricapo indossato da Boris Karloff nella pellicola originale.

1921, durante una spedizione archeologica nei pressi di Tebe, un gruppo di scienziati scopre la tomba del sacerdote Im-Ho-Tep, che risvegliatosi dal suo sonno millenario seminerà morte e terrore tra i profanatori.

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La Mummia, recensione

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In un suggestivo prologo attraverso le nebbie del tempo conosceremo l’amore proibito del  sacerdote egizio Imhotep (Arnold Vosloo) per la splendida consorte del faraone Anck-Su-Namun (Patricia Velasquez), la loro storia che finirà con l’essere scoperta, li condannerà entrambi ad una terribile non-morte esiliati dal mondo dei vivi e reietti in un aldilà fatto di oblio e dannazione eterna.

Con un salto in avanti nel tempo ci troviamo negli anni ’20, l’avventuriero Rick O’Connel (Brendan Fraser) condannato a morte, sembra l’unico a conoscere  l’esatta ubicazione della città dei morti, la leggendaria Hamunaptra che oltre a custodire inestimabili tesori, è anche l’ultima dimora di Imhotep che attende solo che qualcuno lo risvegli e dia carne e sangue alla sua anima tormentata.

La goffa e adorabile bibliotecaria Evelyn Camahan (Rachel Weisz)  in compagnia del fratello Jonathan (John Hannah), propone a O’Connell la salvezza dal patibolo in cambio di un’escursione guidata nel deserto alla ricerca di Hamunaptra, O’Connell costretto suo malgrado si ritroverà nella tetra città dei morti a fare i conti con un’altra spedizione di americani che hanno la ferma intenzione di trafugare qualche prezioso manufatto, possibilmente d’oro massiccio.

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G.I. Joe-La nascita dei Cobra, recensione in anteprima

GI-Joe-la-nascita-dei-Cobra-Poster-Italia_mid []La squadra anti-terrorismo dei G.I. Joe è in procinto di recuperare un’arma molto potente sviluppata per la NATO da un industriale, l’ambiguo McCullen (Christopher Eccleston), si tratta di un armamento a base di nanotecnologia capace di distruggere, anzi divorare, qualsiasi cosa a comando.

Durante il trasporto un gruppo di ipertecnologici soldati assalta la scorta nella quale insieme all’arma stanno viaggiando i due marines Duke (Channing Tatum) e Ripcord (Marlon Wayans), grandi amici e custodi del prezioso carico. Sarà una strage, gli assalitori sembrano indistruttibili e forniti di una tecnologia avanzatissima nonchè di una sorta di letale astronave.

A capo della squadra degli assalitori la bella Baronessa (Sienna Miller), che mentre sta per recuperare l’arma riconosce in Duke l’uomo che doveva sposare e di cui era innamorata, cosi la sua missione viene bruscamente interrotta anche grazie al provvidenziale intervento del team dei G.I. Joe che mette in fuga i malintezionati, Baronessa compresa.

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La Mummia-Il ritorno

Sono passati dieci anni dall’avventura nella città morta di Hamunaptra, la famiglia O’Connell si è allargata, ora al duetto di esploratori e avventurieri Rick (Brendan Fraser) ed Evelin (Rachel Weisz) si è unito l’egittologo in erba Alex (Freddie Boath), vivace figlioletto della coppia con uno spiccato sesto senso per i guai, tale padre…

Stavolta i nostri eroi sono sulle tracce del Re Scorpione (The Rock), una divinità egizia molto potente, l’unica che potrebbe contrastare il ritorno di Imhotep (Arnold Vosloo), risvegliato nei meandri di un museo londinese dalla reincarnazione della sua amata Anck Su Namun (Patricia Velasquez) e da una setta di idolatri.

Alex verrà in possesso del bracciale del Re Scorpione che porta direttamente al suo letale esercito, così il ragazzino viene rapito da Imhotep e Rick ed Evelin torneranno in pista per recuperare prole e bracciale, risvegliare il Re Scorpione, distruggere Imhotep e tornare a casa per l’ora di cena.

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Sahara: recensione

Prologo: Virginia 1895, durante una cruenta battaglia un gruppo di soldati carica alcune casse piene di monete d’oro su una nave corazzata e tra proiettili e salve di cannone l’imbarcazione si allontana lungo un fiume allontanandosi dal campo di battaglia.

Presente: Nigeria, città di Lagos. In un ospedale Eva Rojas (Penelope Cruz) ed un altro medico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità assistono un giovane africano in fin di vita, è l’ennesimo caso virale nel giro di pochi giorni, probabile focolaio dell’epidemia il Mali dove il ragazzo aveva soggiornato con il padre qualche giorno prima del ricovero.

Eva raggiunge un faro dove lavora il padre del ragazzo malato, intenzionata ad effettuare un prelievo di sangue, ma l’uomo è già morto e la dottoressa viene assalita da due uomini, sembrano intenzionati ad ucciderla, ma Dirk Pitt (Matthew Mconaughey), vista la scena dalla sua barca, interviene salvando la donna ed eliminando gli aggressori.

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Recensione: Inkheart-La leggenda di cuore d’inchiostro

Mortimer Mo Folchart (Brendan Fraser) e sua figlia la dodicenne Meggie (Elizabeth Hope Benneth) condividono la stessa passione per la lettura, ed anche un dono magico che permette loro di dar vita ai personaggi delle loro letture, semplicemente leggendo ad alta voce le loro storie.

Ma questo dono ha un prezzo, e molto alto, ogni qualvolta uno dei personaggi letterari prende vita un personaggio reale sparisce all’interno del libro così da riportare l’equilibrio tra i due mondi. Durante una visita in una libreria a caccia di letture interessanti Mo percepisce delle voci che sembrano provenire dalle pagine di un libro, lo individua e scopre con stupore che si tratta del libro di Inkhearth

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Iain Softley: L’efficacia del mestiere

Un regista accusato da molti di essere eccessivamente elegante e formale, e di non avere unì’impronta personale ed incisiva a livello visivo, noi preferiamo prnsare a lui come ad un ottimo professionista, fine narratore d’immagini e capace di dirigere con polso gli attori, e non è detto che  un forte istrionismo a livello regisitico, possa sempre aiutare un copione che magari ha solo bisogno di essere raccontato senza l’ausilio di troppi fronzoli stilistici.

My life:

Iain Softley cineasta britannico classe 1958, l’approccio al mondo dello spettacolo è in veste di attore, Softley inizia a recitare in piccoli spettacoli da studente e proseguirà fino alla laurea, è in questi anni che prova a dirigere qualche spettacolo teatrale appassionandosi alla regia, terminati gli studi si fa le ossa in Tv con dei documentari per la BBC, e con alcuni videoclip musicali.

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Super Bowl 2009, gli spot dei film, prima parte: G.I. Joe, Up, Star Trek, Land of the lost

Il Super Bowl essendo il più grande avvenimento mediatico del mondo è l’occasione adatta per promuovere i prossimi film in uscita. Vediamo i primi spot televisivi che andranno in onda durante l’incontro, iniziando da G.I. Joe, Up, Star Trek, Land of the lost.

G.I. Joe, la nascita dei Cobra uscirà negli States il 7 agosto. Dal film, diretto da Stephen Sommers, con Brendan Fraser, Channing Tatum, Joseph Gordon-Levitt, Sienna Miller, Dennis Quaid, Rachel Nicols, Jonathan Pryce e Ray Park, ci si aspetta moltissimo, perché dalla storia tratta dalla serie di fumetti e cartoni animati, dovrebbe nascere una saga.

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Rihanna, Megan Fox, Batman, Daniel Craig, Hilary Duff, Mickey Rourke: novità

Sono tantissime le novità che dovete sapere sui prossimi progetti cinematografici, quindi non perdiamo tempo e cominciamo subito: le Charlie’s Angels potrebbero tornare per un terzo capitolo. Condizione imprescindibile perché ciò accada e che McG accetti di girare il film e Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu, accettino di interpretarlo. La novità più clamorosa? L’aggiunta di Rihanna come quarto angelo!

Rimaniamo ad occuparci di film: mentre è quasi certo che il prossimo Batman uscirà nel 2011 ed è sempre più probabile che il nemico sia l’Enigmista, sembra tramontare l’ipotesi di vedere al cinema The Green Hornet, in quanto la Sony avrebbe iniziato a dubitare del progetto.

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Inkheart-la leggenda di Cuore d’inchiostro: libri e magia per l’avventuriero Fraser

Maggie è una gran lettrice di libri, ama qualsiasi tipo di libro che le permetta di fantasticare e sognare ad occhi aperti, anche Mo, suo padre, ama molto leggere, ma la sua passione ha un pericoloso effetto collaterale, se Mo legge ad alta voce permette ai personaggi delle sue letture di fuoriuscire dalle pagine ed aggirarsi indisturbati nel mondo reale.

Durante una delle sue letture serali, il racconto Cuore d’inchiostro, Mo viene rapito da un losco personaggio dal cuore nero e la moglie scompare all’interno delle pagine di un libro, Sarà compito di Maggie radunati un pò di amici reali e non, a lanciarsi in un’avventurosa missione di recupero all’insegna della fantasia più sfrenata.

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Eric Brevig: un regista molto…speciale

Cineasta esordiente, classe 1957, esperto di effetti speciali, riveste nei suoi primi anni il ruolo di supervisore degli effetti visivi, aiuto regista e direttore di seconda unità, questa esperienza gli permette di affinare la difficoltosa gestione di film in cui si rende indispensabile l’uso massiccio di effetti digitali.

Gli anni ’90 lo vedono accaparrarsi un meritato Oscar per gli effetti visivi del fantascientifico Atto di forza (1990) di Paul Verhoven, cui fanno seguito riconoscimenti vari, tra cui una nomination al Saturn Award.

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Brendan Fraser: professione avventura

Ragazzone dall’aria sorniona e dalla fisicità notevole, l’ironia con cui veste i suoi personaggi denota un piglio attoriale per nulla buttato lì. ma studiato, figlio di una preparazione notevole e di un’istintualità domata e incanalata su binari espressivi che ben si adattano agli eroi di turno che Fraser si trova ad interpretare, sfumandone di volta in volta le caratteristiche in piccolissime dosi così da differenziarle quel tanto che basta per non creare noiosi cloni.

Brendan James Fraser nasce il 3 Dicembre 1968 a Indianapolis (USA), da ragazzino qualche problema di sovrappeso, con cui ha dovuto fare i conti per tutta l’adolescenza, a causa del lavoro del padre, giornalista, Brendan è costretto  a spostarsi spesso in giro per il mondo, ma i primi passi nella recitazione li fa a Londra partecipando a due musical , Oliver! e Oklahoma.

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