L’incipit è brutale, selvaggio nel suo violentare ed al contempo avvertire lo spettatore più sensibile di quel che si appresta a visionare scoprendo da subito un serial killer misogino che massacra giovani donne e ne fa oggetto di torture e smembramenti.
Il primo omicidio a cui assistiamo è amplificato dal dolce sguardo di un’ignara ragazza sperduta in una foresta degli orrori e la fredda testimonianza di un atto di compulsiva violenza che affonda nel sangue e nella distorta normalità di un mostro come tanti.
Quello che lo sfortunato predatore sessuale non sa è che la sua vittima, che in un’ultima inascoltata e disperata richiesta di essere risparmiata gli confessa di aspettare un bambino, è la figlia di un detective della omicidi in pensione e moglie di un agente speciale, una vittima che figlierà un incubo ad occhi ben aperti per l’omicida seriale che si ritroverà l’agente alle costole, intenzionato non certo a far valere il senso di giustizia, ma a perpetrare a più riprese sull’uomo responsabile dell’atroce morte della moglie una serie di sofferenze e torture che serviranno a fargli comprendere, o forse no che il suo compulsivo bisogno di massacro ha un prezzo e che è giunto il momento di pagare.
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