I Puffi, oggi giornata mondiale e compleanno di Peyo

Il 16 settembre approderà nelle sale italiane I Puffi, lungometraggio che miscela CGI e live-action diretto dal regista di Beverly Hills Chihuahua Raja Gosnell, che porterà i famosi personaggi creati dall’artista belga Pejo su grande schermo in quel di New York fruendo di un modaiolo 3D di ultima generazione.

In attesa di ritrovare i Puffi su grande schermo oggi in concomitanza con il compleanno di Peyo, nome d’arte di Pierre Culliford (25 giugno 1928 – 24 dicembre 1992). si celebra la Giornata Mondiale dei Puffi, evento internazionale organizzato dalla Columbia Pictures e Sony Pictures con il fine di superare un divertente record da Guinness dei Primati: 2.510 puffi in giro per il mondo nell’arco di 24 ore.

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I Puffi, le action figures ufficiali del film

Il 16 settembre settembre esce nelle sale italiane il family-movie I Puffi, pellicola diretta dal regista di Beverly Hills Chihuahua Raja Gosnell che con un mix di CGI e live-action, porta i celeberrimi personaggi creati dal disegnatore belga Pierre Culliford alias Peyo su grande schermo e nel modaiolo formato 3D.

In attesa dell’uscita della pellicola vi proponiamo per la nostra consueta rubrica dedicata ai gadget cinematografici i primi set di mini-figures dedicati al film che cominceranno ad essere disponibili da questo mese.

Dopo il salto trovate 5 set di figures, in totale ne saranno rilasciati 12 tutti con diverse combinazioni di Puffi e con o senza l’aggiunta del Mago Gargamella e del suo gatto Birba, in quelli che vi presentiamo oggi ricorrono alcuni personaggi principali come Grande Puffo, Puffetta e Puffo Quattrocchi.

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Sansone, recensione in anteprima

Sansone è un gigantesco alano combinaguai che vive con il gatto Carlos e la famiglia Winslow nel Kansas, almeno fino a quando il capofamiglia Phil (Lee Pace) non viene trasferito in California e Sansone si ritrova in men che non si dica nell’assolata e modaiola Orange County.

Mentre Phil tenta in ogni modo di far bella figura con il suo boss (William H. Macy) in cerca di una bella promozione e della campagna pubblicitaria vincente per del cibo per cani, Sansone si troverà a confrontarsi con la variegata fauna canina decisamente snob della zona, tra cui la cagnolina Jezebel e  il bullo Bosco,  cane da difesa con due scagnozzi decerebrati al seguito, che cercheranno di provocare da subito il pacifico Sansone per spingerlo alla rissa.

Ambientarsi per Sansone non sarà facile, ma con un pò di fortuna, qualche amico ad aiutarlo e la sua famiglia a sostenerlo, il cucciolone di novanta chili si salverà da una brutta disavventura, diventerà la star di una campagna pubblicitaria e troverà pure l’amore.

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Cattivissimo me, colonna sonora

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Il prossimo 9 luglio debutterà nelle sale americane Cattivissimo me, lungometraggio d’animazione targato Universal e girato a quattro mani da Pierre Coffin e Chris Renaud, quest’ultimo esperto animatore creatore del roditore dai denti a sciabola Scrat protagonista di un corto candidato agli Oscar e personaggio della fortunata serie L’era glaciale.

A prestare la voce al protagonista di Cattivissimo me, il bieco e pasticcione Gru intenzionato nientemeno che a rubare la luna, l’attore Steve Carell (Notte folle a Manhattan), mentre lo score è stato affidato al compositore brasiliano Heitor Pereira, nel curriculum le musiche delle comedy E’ complicato e Beverly Hills Chihuahua.

Dopo il salto vi proponiamo un video musicale con intervista e una compilation con dieci brani che supportano la colonna sonora di Pereira, che oltre a qualche classico, vedi You Should Be Dancing dei Bee Gees e Boogie Fever dei Sylvers, vedono impegnato Pharell Williams, musicista hip hop membro del duo The Neptunes, in quattro brani da lui composti appositamente per il film, tra questi il tema principale Despicable me. Buon ascolto.

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I tuoi, i miei e i nostri: recensione

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L’ammiraglio della Guardia Costiera Frank Beardsley (Dennis Quaid) e la fascinosa stilista Helen North (Rene Russo) sono entrambi vedovi e vivono un’impegnativo quotidiano domestico accudendo la numerosa prole, otto figli per lui, dieci per lei, alcuni naturali, altri adottati, ma tutti estremamente vivaci e rumorosi.

Questo piccolo esercito portatore di caos si troverà a confrontarsi ed allearsi nel vano tentativo di far nautragare la storia d’amore che sembra aver coinvolto entrambi i genitori, infatti Helen e Frank si sono conosciuti e innamorati alla superiori ed è bastato ben poco, un incontro e il fatto di essere entrambi sentimentalmente liberi, a far riaccendere la fiamma di un sentimento mai veramente sopito.

I due comunque si sposeranno, uniranno la numerosa prole e si trasferiranno armi e bagagli in campagna dove ai figli si uniranno una schiera di ribelli animali da fattoria tutti da accudire e il problema, decisamente non semplice, di una convivenza che all’inizo sembrerà davvero impossibile.

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Mamma ho preso il morbillo, recensione

home_alone_three_ver2 []Una gang di criminali internazionali ha appena rubato un preziosissimo microchip top secret al governo americano, prima di poterlo piazzare sul mercato nero ad un prezzo esorbitante i qualtro geni del crimine pensano di  mimetizzarlo all’interno di un giocattolo, una macchina radiocomandata.

La macchina in questione per una serie di sfortunate coincidenze finisce per sbaglio prima nelle mani di una vecchietta e poi, come pagamento per alcuni servizi svolti per la nonnina, nelle mani di Alex Pruitt (Alex D. Linz) piccolo e irrequieto ragazzino che di li a poche ore scoprirà di essersi beccato il morbillo.

Durante la sua permanenza forzata in casa, Alex rimasto solo nota movimenti sospetti nelle case del vicinato denunciando la cosa alla polizia che crede ad uno scherzo ingegnato dall’irrequieto e annoiato ragazzino. In realtà a visitare le case dei vicini sono i quattro malviventi in cerca del prezioso giocattolo, e quando arriverà il turno della casa di Alex, la gang scoprirà quanto possa essere ingegnoso e letale un marmocchio sul piede di guerra.

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Recensione in anteprima: Io & Marley

La coppia di freschi sposini john e Jenny Grogan (Owen Wilson e Jennifer Aniston), lasciatisi alle spalle i rigidi inverni del Michigan decidono di traslocare al sud, per la precisione nella calda Florida, dove una casa ed un nuovo lavoro li stanno aspettando.

I due lavorano come giornalisti in due quotidiani concorrenti, la nuova vita scorre tranquilla tra gli impegni quotidiani e un amore che sembra consolidarsi sempre di più ogni giorno che passa, un’unione che presto richiederà una passo ulteriore e fondamentale come la scelta di avere un figlio e creare una famiglia.

Mentre Jenny sembra pronta al grande passo, come di sovente accade è l’uomo ad avere qualche perplessità al riguardo, infatti john è molto preoccupato e si confida con l’amico Sebastian che ha la soluzione perfetta, regalare a jenny un cucciolo.

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Recensione: Hotel Bau

Andi (Emma Roberts) e Bruce (jake T. Austin), sono una coppia di orfani che continua a girovagare da una famiglia affidataria all’altra, capitando sempre in pessime mani nonostante l’impegno e la buona volontà del loro assistente sociale Bernie (Don Cheadle)

I due ragazzini sono in costante fuga, e sbarcano il lunario con piccole truffe ideate dal geniale Bruce in combutta con la sorella, ma ogni volta la polizia li rintraccia e li riconsegna alla famiglia di turno.

L’ultima famiglia a cui i ragazzi sono stati affidati è forse la peggiore in assoluto, i coniugi Scudder, Lisa (Lisa Kudrow) e Carl (Kevin Dillon), rockettari falliti e avari di qualsiasi attenzione o premura verso i due orfani. La terribile coppia, che odia gli animali, si ritrova inconsapevolmente nell’appartamento un randagio che ha seguito Andi e Bruce fino a casa.

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Incasso al botteghino, in Italia è ancora Sette Anime, negli USA Paul Blart spodesta Gran Torino

Sette anime è ancora il re dei botteghini, però, c’è un però: il film di Muccino rimane in testa alla classifica dei film che hanno incassato di più in Italia questo weekend grazie alla massiccia distribuzione (ben 545 sale), incassando più di due milioni e mezzo di euro. Si piazzano alle sue spalle Viaggio al centro della Terra 3D con oltre due milioni di euro, secondo, Australia, con meno di meno di un milione e novecentomila euro, terzo, Yes Man, con quasi un milione e ottocentomila euro, quarto e Beverly Hills Chihuahua con più di un milione e duecentomila euro, quinto.

Prima di passare a vedere i risultati americani bisogna fare alcune annotazioni: se guardiamo la media di incasso per copia, a dominare è il film Viaggio al centro della Terra 3D, con 7467 euro a dimostrazione, che gli italiani vogliono il 3d (Sette anime sarebbe solo quarto con 4729 euro a sala); Australia non sta andando bene rispetto a quanto ci si aspettava: è terzo grazie alle 485 sale messe a disposizione altrimenti sarebbe sesto (la media è di 3897 euro a sala); l’ottavo posto di Madagascar 2 e soprattutto i duecentomila euro incassati in più rispetto a Natale a Rio, consentono al film d’animazione di essere il film delle feste più visto; Imago Mortis, settimo, con oltre quattrocentocinquanta mila euro, fa ben sperare per una ripresa dell’horror in Italia.

Negli States c’è una situazione analoga a quella italiana, con le new entry che la fanno da padrona: Paul Blart Mall Cop, si piazza in testa con trentatremilioni ottocentomila dollari, spazzando via Gran Torino (che diventerà il film di Eastwood più proficuo della storia), con oltre ventidue milioni, secondo, My Bloody Valentine 3D, con quasi ventidue milioni, terzo, con Notorious più di ventuno e mezzo, quarto, e Hotel Bau, più di diciassette milioni e mezzo, quinto.

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Hotel Bau: albergo a quattro zampe

Due ragazzini in una notte buia e tempestosa all’inseguimento del loro cagnolino Venerdì si intrufolano in un vecchio albergo abbandonato dove trovano alcuni cani randagi che ne hanno fatto il loro rifugio.

Da lì ad escogitare l’idea di trasformare l’Hotel in un ritrovo per tutti i randagi della città, il passo è breve, e se all’inizio l’idea sembra buona, gli eventi precipiteranno e gli esilaranti effetti collaterali di questa trovata investiranno ragazzini, cani e Hotel.

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Recensione: Beverly Hills Chihuahua

Viv (Jamie Lee Curtis) è una ricca donna d’affari Americana, troppo impegnata per avere altri affetti al di fuori della propria cagnolina, la chihuahua Chole, che vizia e acconcia come la ragazza più snob di Beverly Hills. Un giorno, dovendo partire per un viaggio d’affari in Europa, Viv affida Chloe alla nipote Rachel dicendole espressamente di prendersi cura di lei.

Rachel (Piper Perabo), non appena viene chiamata dalle amiche, che le propongono di partire per un weekend in Messico non ci pensa due volte, fa armi e bagagli e si porta dietro la cagnolina, di cui non si preoccupa minimamente. La logica conseguenza è che Chloe appena ne ha possibilità lascia la stanza d’albergo dove è rinchiusa per esplorare la zona, venendo rapita da un gruppo di uomini che vogliono prima farla combattere contro Diablo negli incontri tra cani, poi tenerla prigioniera per ottenere un lauto riscatto.

Soltanto l’aiuto dell’innamorato cane Papi, fedele quadrupede dell’architetto paesaggista (Alex Mendoza) della villa di Viv, che corre a cercarla e quello della banda di Delgado, un cane poliziotto in pensione per via della perdita dell’olfatto, permetteranno a Chloe di tornare a casa sana e salva, imparando qualcosa sulle sue origini azteche e sul modo di comportarsi nei confronti del prossimo.

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Weekend al cinema: Appaloosa, Australia, Beverly Hills Chihuahua, Vuoti a rendere, Imago Mortis, Tony Manero, Viaggio al centro della terra 3D

Da questa sera arrivano al cinema altre sette pellicole, alcune delle quali potrebbero dare del filo da torcere a Sette anime e Yes Man, nella corsa al primato di film più visto della settimana.

Se non hanno possibilità di puntare alla vetta i bei film Tony Manero e Vuoti a rendere, entrambi pluripremiati ai festival (il secondo addirittura candidato all’Oscar come miglior film straniero l’anno scorso) e nemmeno il primo action-movie in 3d, Viaggio al centro della Terra 3d e l’horror italo-spagnolo Imago Mortis, bisognerà aspettare lunedì per capire come saranno accolti gli altri tre titoli: Beverly Hills Chihuahua, che ha sbancato a sorpresa i box office americani, Appaloosa, il western dal cast di primissimo livello e soprattutto Australia, possibile partecipante agli Oscar, potrebbero puntare in alto.

Andiamo a scoprire insieme i cast e le trame dei film in uscita questa settimana.

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Jamie Lee Curtis: una carriera da urlo

Attrice sorprendente Jamie Lee Curtis, partita come reginetta dell’horror negli anni ’80, la sua innata verve comica ed un certo carisma ne hanno fatto interprete brillante in molte commedie intelligenti, dove del sano umorismo e dell’autoironia, questa talentuosa attrice ha fatto virtù.

Jamie Lee Curtis nasce in California, a Los Angeles il 22 Novembre 1958, è quella che si definisce  la figlia d’arte per antonomasia, madre l’affascinante attrice Janet Leigh e padre l’eclettico ed ironico Tony Curtis un’esplosiva commistione di talentuosi geni che in questo caso ha colto nel segno, Jamie sembra concepita per il palcoscenico, l’istinto d’attrice si fa presto strada e la ragazza inizia la carriera con la canonica gavetta televisiva.

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Raja Gosnell: mamma ho preso un Chihuahua!

Raja Gosnell nasce a Los Angeles, California, il 9 dicembre 1958, esperto di montaggio, campo in cui si distingue diventando indispensabile per registi del calibro di Robert Altman e Chris Columbus, per quest’ultimo ha montato i due episodi della serie Mamma ho perso l’aereo e il divertente Mrs. Doubtfire.

Nel suo curriculum, qualche lavoro come operatore di seconda unità e aiuto regista (Vengeance of a soldier-1987), molto montaggio, sua preminente attività (Pretty woman, D.O.A.), e alcuni film per la tv, fino all’esordio nella regia nel 1997 con il terzo episodio della serie Mamma ho perso l’Aereo, orfana dell’ormai troppo cresciuto Macaulay Culkin, Mamma ho preso il morbillo.

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