Atto di forza, recensione

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Siamo in un futuro in cui la realtà virtuale è parte del quotidiano e la tecnologia ha raggiunto livelli tali da poter rendere Marte abitabile grazie a delle cupole che una corporazione ha installato, fornendo aria respirabile ai coloni e controllando di fatto il pianeta, contrastata da una sorta di resistenza che non accetta un vero e proprio regime che tiene in scacco la popolazione con il ricatto.

Frattanto sulla terra Douglas Quaid (Arnold Shwarzenegger) un operaio edile è tormentato da un incubo ricorrente e ricco di particolari che lo vede morire su Marte, pianeta su cui l’uomo non è mai stato. Un incubo che diventerà una sorta di ossessione e che lo porterà a cercare delle risposte tramite un’agenzia di turismo virtuale, la Rekall che gli permetterebbe di visitare il pianeta senza affrontare un viaggio e una spesa decisamente insostenibili e magari finirla una volta per tutte con i suoi incubi.

Purtroppo la procedura per installare i ricordi virtuali che resteranno nella memoria di Quaid anche al suo ritorno dalla vacanza virtuale, ne risveglieranno di latenti. Quaid scoprirà che la sua vita è una menzogna, che la sua memoria è stata manipolata e che i suoi incubi sono in realtà reminiscenze di vita vissuta, così dopo aver rischiato di essere ucciso dalla propria moglie e da alcuni colleghi di lavoro, Quaid punterà al Pianeta rosso, unico posto dove troverà le risposte che cerca.

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I bruttissimi, Sliver

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Oggi per I bruttissimi ci occupiamo di Sliver sgangherato thriller-erotico di Philip Noyce datato 1993, che ispirandosi molto liberamente, forse anche troppo, al romanzo omonimo di Ira Levine, ne smussa il lato psicologico e punta tutto sul voyeurismo pruriginoso  che ha fatto la fortuna di altre pellicole del genere come Basic Istinct, con cui il film di Noyce condivide lo sceneggiatore Joe Eszterhas e la protagonista Sharon Stone.

Il film ci racconta di Carly (Sharone Stone) redattrice di un casa editrice che vive  un lussuoso appartamento sito in un esclusivo palazzo. A corteggiarla  due vicini della donna, l’ambiguo ma fascinoso Zake (William Baldwin) e l’insistente Jack (Tom Berenger), scrittore fallito con inclinazione allo stalking, e mentre Carly cederà a Zake instaurando con quest’ultimo una torrida relazione sessuale, il palazzo verrà funestato da alcune misteriosi morti.

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I bruttissimi, il colore della notte

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Oggi per i Bruttissimi il thriller Il colore della Notte, che come fece a suo tempo il disastroso Sliver e il mediocre Basic Istinct, entrambi con Sharon Stone, punta tutto sul pruriginoso, con nudi a iosa e sesso a vagonate per nascondere, malamente, una trama che sfiora il ridicolo, ed una delle peggiori performance di Bruce Willis.

Il dottor Bill Capa (Bruce Willis) è uno psichiatra traumatizzato dopo aver assistito al suicidio di una sua paziente, trauma che gli ha causato una bizzarra reazione psicosomatica, Capa non può più distinguere il colore rosso, il suo cervello ha escluso dalla sua percezione visiva questo colore, associandolo al sangue della paziente suicida.

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I bruttissimi, Showgirls

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Oggi per I bruttissimi ci occupiamo di un altro film che ha sbancato i Razzies nel 1995 inanellando una sequela di riconoscimenti veramente impressionante tra cui quello di peggior film degli anni ’90!

Stiamo parlando di Showgirls, film che esplora il filone erotico-danzereccio senza un minimo di intreccio significativo e puntando tutto su coreografie da strip-club e bellezze dalle gambe chilometriche.

Il regista Paul Verhoeven prosegue sul filone glamour-erotico e dopo Basic Istinct gira questo pasticcio insignificante che ha forse  nei numeri musicali l’unica nota positiva.

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Blond Power: Belle, bionde e dicono sempre si

Hollywood è invasa dalle bionde, ovunque le più belle attrici si stanno cambiando il look corvino o quasi con un affascinante effetto Marilyn, a volte riuscito, a volte un po’ meno, e poche sono le brune che ancora resistono a  questa sorta di rivincita delle bionde che sta colpendo lo star system hollywoodiano.

Certo cercare di fare una classifica delle bionde più belle di Hollywood sembra alquanto complicato, ma non impossibile, diciamo che facciamo finta che tutte siano bionde naturali e partiamo con l’indiscussa regina di Hollywood la diafana Nicole Kidman, il suo look da algida regina dei ghiacci e il suo affermarsi come la più retribuita star femminile hollywoodiana non può che dargli una posizione di vantaggio sulle sue pur brave, belle e bionde colleghe.

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