Film in DVD e Blu-ray di aprile

Eccoci giunti alla consueta rubrica mensile dedicata all’home-video che per il primaverile aprile si presenta piuttosto ricca di uscite di alto profilo senza dimenticare la consueta e graditissima serie di riedizioni in Blu-ray di grandi e piccoli classici.

Tra le uscite di punta ghiotta mesata per gli amanti del fantasy che potranno godersi nel salotto di casa le più recenti avventure del mago Harry Potter e della saga fantasy di C.S. lewis Le cronache di Narnia giunta al suo terzo capitolo, mentre per il cinema d’autore segnaliamo l’uscita dell’imperdibile Precious e l’edizione in blu-ray de Io sono l’amore di Luca Guadagnino.

Subito dopo il salto trovate le nostre rubriche e le altre uscite del mese, ma prima di lasciarvi vi ricordiamo anche le uscite a noleggio delle commedie campioni d’incasso La banda dei babbi natale e Che bella giornata e di un cofanetto che raccoglie la trilogia del classico monicelliano Amici miei.

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Amici miei-Come tutto ebbe inizio, recensione

La saga di Amici Miei, capolavoro monicelliano all’insegna della malinconica goliardia si sposta indietro nel tempo alla ricerca delle origini in quel di Firenze, siamo infatti alla fine del ‘400 alla corte di Lorenzo De’ Medici.

I toscanacci che hanno segnato il percorso e forse l’epilogo della commedia all’italiana stavolta in questo inedito formato retrò hanno le fattezze di Michele Placido (Duccio), Giorgio Panariello (Cecco), Paolo Hendel (Jacopo) e la coppia da cinepanettone Massimo Ghini (Manfredo) e Christian De Sica (Filippo).

I cinque incapaci di diventare adulti si aggirano come mine vaganti per la città organizzando scherzi e goliardate varie spesso all’insegna del pecoreccio, le loro zingarate come una sorta di fontana dell’eterna giovinezza gli permettono di fuggire alle responsabilità di una vita adulta e a dimostrazione della follia che ne pervade l’operato neanche l’avvento di un’epidemia di Peste in città servirà a frenarne le gesta.

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E’ morto Mario Monicelli, suicida in ospedale

Mario Monicelli è morto: il regista, che aveva compiuto 95 anni lo scorso 15 maggio, si è tolto la vita lanciandosi dal quinto piano dell’ospedale San Giovanni di Roma, dov’era ricoverato nel reparto di urologia per una grave malattia (un tumore alla prostata). Lo hanno reso noto fonti sanitarie.

Monicelli, regista, sceneggiatore, attore e produttore, nasce a Viareggio nel 1915, si laurea in storia e filosofia, poi si dedica al mondo del cinema. Per il grande schermo gira sessantotto film e scrive oltre cento sceneggiature sceneggiature.

Tra i suoi più grandi successi ricordiamo: Guardie e ladri (due premi a Cannes nel 1951), I soliti ignoti (nominato agli Oscar), Padri e figli (miglior regia al Festival di Berlino del 1957), La grande Guerra (1959, vincitore del Leone d’Oro), L’armata Brancaleone (nominato alla Palma d’oro nel 1966),  Amici miei (1976, David di Donatello), Caro Michele (Miglior regista al Festival di Berlino del 1976), Un borghese piccolo piccolo (David di Donatello per la regia nel 1977, Nastro d’argento come migliore sceneggiatura lo stesso anno), Il marchese del Grillo (Miglior regia al Festival di Berlino 1982 e Nastro d’Argento lo stesso anno), Speriamo che sia femmina (1985 nastro d’argento come miglior regista e migliore sceneggiatura), Il male oscuro (1990, miglior regista al David di Donatello) Parenti serpenti (1993) e Le rose del deserto (2006). Da non dimenticare, inoltre le nomination agli Oscar del 1965 e del 1966 per le sceneggiature di Casanova ’70 e I compagni.

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E’ morta Caterina Boratto

Si è spenta ieri all’eta di 95 anni l’attrice italiana Caterina Boratto, nota per aver interpretato molte pellicole del cosiddetto cinema dei telefoni bianchi e che debuttò nel lontano 1937 nel film Vivere! di Guido Brignone accanto al tenore Tito Schipa.

Caterina Boratto nasce a Torino il 15 marzo 1915, dopo il debutto la ritroveremo ancora sotto la guida del regista Guido Brignone in Romanzo di un giovane povero (1942) al fianco di Amedeo Nazzari e Paolo Stoppa, per poi confrontarsi l’anno dopo con Anna Magnani in Campo de’ fiori di Mario Bonnard.

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Venezia 2010, De Laurentiis annuncia Amici miei restaurato e Totò in 3D

Visto che il modaiolo formato 3D con le sue ultime produzioni ha contribuito quest’anno ad un’impennata di biglietti staccati nelle sale cinematografiche italiane, ecco una notizia alquanto curiosa di due progetti in cantiere del produttore Aurelio De Laurentiis che riguardano il classico Amici miei e nientemeno che un film in 3D per il principe Antonio De Curtis in arte Totò.

In occasione di un evento speciale che ieri sera ha preceduto l’inaugurazione ufficiale di quest’oggi della Mostra del Cinema di Venezia, con la proiezione di Profumo di donna di Dino Risi presentato in occasione dell’omaggio della Biennale a Vittorio Gassman seguito dalla premiazione del produttore Aurelio De Laurentiis con il Variety Profile in Excellence, riconoscimento assegnato dalla prestigiosa rivista americana di cinema ed entertainment, il produttore oltre che del nuovo cinepanettone sudafricano in procinto di iniziare le riprese, primo ciak il prossimo 6 settembre, ha parlato del restauro di Amici miei di Monicelli e del film con Totò Il più comico spettacolo del mondo, prima e unica pellicola italiana nel lontano 1953 a fruire del formato 3D.

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Recensione: Gli amici del bar Margherita

Bologna 1954, il giovane diciottenne Taddeo (Pierpaolo Zizzi) ha un sogno, poter frequentare il mitico bar Margherita, luogo di ritrovo di molti personaggi strambi e fascinosi, che il ragazzo osserva quotidianamente, nel suo colorato e movimentato viavai, visto che il bar è proprio sotto casa sua.

Con un ingegnoso strategemma Taddeo riesce a diventare l’autista personale di Al (Diego Abatantuono), uno dei personaggi più carsimtici  e al contempo misteriosi di tutto il quartiere, così da avere finalmente accesso con lui al famigerato locale e conoscere da vicino la divertente e stralunata clientela.

Qui Taddeo assisterà all’evolversi di varie vicende che si intrecciano all’interno del bar, conoscerà la travagliata situazione amorosa di Bep (Neri Marcorè) innamorata della entraineuse Marcella (Laura Chiatti), assisterà allo scherzo atroce ordito ai danni dell’aspirante cantante Gian (Fabio De Luigi), e potrà ammirare lo smoking indossato giorno e notte dal maestro di ballo Sarti (Gianni Ippoliti).

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E’ morto Tullio Pinelli, drammaturgo e sceneggiatore di Federico Fellini

Si è spento stamane a Roma, all’età di 100 anni uno dei più grandi sceneggiatori italiani, Tullio Pinelli. l’autore preferito del maestro Federico Fellini, sue le sceneggiature, scritte solitamente a quattro mani con il collega Enzo Flaiano di Ginger e Fred, La strada, Le notti di Cabiria, ed i capolavori I vitelloni e 8 e mezzo e La dolce vita.

Attivo nella stagione d’oro del cinema italiano si è rivelato tra i più longevi sceneggiatori italiani, gli esordi risalgono agli anni ’30 con numerosi lavori teatrali per occuparsi di cinema durante il secondo conflitto mondiale.

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Ugo, Ricky, Gianmarco e Maria Sole Tognazzi, una famiglia predestinata

Rendiamo omaggio nella consueta rubrica dedicata alle famiglie cinematografiche, ai Tognazzi, eccellenti interpreti e protagonisti del cinema di casa nostra, distintamente in regia, produzione e interpretazione, a partire dal rimpianto Ugo, fino ad arrivare all’ultima della stirpe, Maria Sole.

Ugo Tognazzi, attore, regista, sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo italiano. Insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi fu una delle colonne portanti della commedia all’italiana.

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I De Laurentiis, una dinasty tra passato e futuro

Se il cinema come spettacolo supera i 110 anni, la dinastia De Laurentiis viaggia ormai verso i 70, a partire dalle prime apparizioni sullo schermo dell’allievo-attore del Centro Sperimentale di Cinematografia, Agostino, classe 1919, divenuto in seguito il producer Dino, che gli americani hanno battezzato con il nome di “the Legend“.

Di poco posteriore, nell’immediato secondo dopoguerra, la discesa in campo del fratello maggiore Luigi (1917-1992), validissima spalla da subito e poi realizzatore in proprio; e l’organico familiare è completato ben presto dal fratello minore, Alfredo (1924-1981), apprezzato organizzatore generale.

Finché spunta Aurelio, figlio di Luigi; e mentre a Hollywood opera da tempo come attiva produttrice Raffaella, figlia di Dino, a Roma è già al lavoro un Luigi nipote, figlio di Aurelio, che nei voti del clan continuerà la tradizione.

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